Si torna a menar le mani
Ed eccoci a parlare di un titolo che ha catturato la nostra attenzione fin dal
suo annuncio, forse un po' per il nome altisonante che si porta nel titolo e un po' perchè i picchiaduro a scorrimento ci sono sempre piaciuti un sacco (come dimostra la
recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge). Probabilmente avrete già capito che stiamo parlando di
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons ultimo arrivato della famosa (e storica) saga di beat 'em up. Il titolo è stato sviluppato dai ragazzi di
Secret Base e pubblicato da
Modus Games (che ringraziamo per averci fornito un codice per testare il gioco) e presenta punti e spunti molto interessanti e qualcosa che, secondo noi, sarebbe potuta essere gestita meglio. Se siete curiosi di sapere come è andata la nostra prova non dovete far altro che seguirci nella
recensione di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons
Iniziamo parlando della
trama di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons e ricordandovi che la componente narrativa non è certamente il punto focale della produzione di
Secret Base. D'altra parte un titolo che guarda al passato come questo non può che mutuare da quello stesso passato anche gli approcci a gameplay e narrazione che ne costituiscono le fondamenta. Ecco perchè non siamo rimasti particolarmente colpiti dal fatto che la storia raccontata da Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons serva più da mero pretesto per indossare i panni del paladino di turno e spaccare il fondoschiena ai cattivi piuttosto che raccontare una storia con tutti i crismi.
Fatta la doverosa premessa non va però ignorato lo sforzo che gli sviluppatori hanno fatto per staccare il titolo (a livello narrativo) dal racconto della classica donzella rapita da salvare dal cattivone di turno. In effetti
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons vede i nostro protagonisti (
Billy e Jimmy, ma non solo) alle prese con una serie di bande criminali che stanno devastando la città di
New York in un passato distopico ed alternativo dove una guerra nucleare ha cambiato la faccia (e non solo) di una delle città più famose del pianeta.
Siamo nell'anno 198X e New York non è esattamente la metropoli che noi tutti conosciamo: una guerra nucleare l'ha trasformata in qualcosa di più simile alle città presenti nei cartoni animati di
Ken il Guerriero, dove quattro bande criminali: i
Killers, i
Royals, gli
Okada e i
Triangles dettano legge in città soggiogando cittadini e, più in generale, chiunque provi a mettersi sulla loro strada. Il sindaco, stanco di questa situazione, decide di rivolgersi ai nostri eroi per fare in modo di risolvere la situazione una volta per tutte. È con questo incipit che potrete prendere il controllo di Billy e Jimmy (ma non solo, e qui non vogliamo svelarvi altro) per salvare la città dalla devastazione di criminali senza scrupoli. Eddo, questa volta non dovrete salvare Marian che veste il ruolo di agente di polizia e che è, fra le altre cose, anche un personaggio giocabile. Vi ricordiamo che
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è localizzato in italiano.
Il gameplay di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons
Come scrivevamo poco sopra però ,non siamo qui tanto per "goderci una storia" quando si tratta di Double Dragon ma più che altro siamo qui per menare le mani e divertirci come ai vecchi tempi. Ecco, possiamo dire che se questo è l'obiettivo il risultato è certamente centrato:
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è divertente e immediato, caciarone e casinaro come ci si aspetta. Abbiamo parlato recentemente di un picchiaduro a scorrimento che ci ha colpito positivamente per il suo approccio semplice e tradizionale: stiamo parlando di
Fight'N Rage (se volete approfondire vi lasciamo il
link alla recensione), rispetto al titolo di
Blitworks il nuovo Double Dragon prova un approccio più moderno.
Il gameplay di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons riesce ad unire tradizione e contemporaneità
Partiamo dalla prima grande novità del titolo,
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons offre un approccio di tipo roguelike che influenza notevolmente la fruizione dell'avventura. Se nei classici Double Dragon il giocatore era chiamato ad affrontare i livelli in un ordine ben definito nel nuovo titolo il giocatore è libero di recarsi nelle varie zone e affrontare gli avversari in totale libertà. Ogni volta che selezionerete la nuova aera però il sistema non si limiterà unicamente a portarvi nella nuova location ma modificherà il numero di avversari, il tipo e la loro "cattiveria" a seconda del numero di aree già affrontate ad un'altra serie di fattori. Questo permette a Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons di far giocare sempre partite diverse tra loro e, inoltre, aggiunge vari finali all'avventura.
Anche pad alla mano il feeling di
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è cambiato rispetto al passato. Lo stile cartoonesco dei vari protagonisti e degli avversari ha fatto si che per colpire efficacemente gli avversari bisogna avvicinarsi di più (
molto semplicemente le braccia dei nostri personaggi sono più corte ndr.) e questo modifica sensibilmente l'approccio al combat system. Il gameplay resta comunque vario e godibilissimo e, tra colpi di base e mosse speciali, Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons sa divertire come i vecchi capitoli. Abbiamo
giocato a Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons su Steam Deck e la disposizione dei controlli ci è sembrata ben studiata e molto comoda. Prima di passare alla componente artistica e tecnica vogliamo rassicurare i giocatori più "hardcore" che il livello di difficoltà ci è parso ben bilanciato e che
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons non è assolutamente un titolo permissivo.
L'arte e la tecnica di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons
Questo è forse il paragrafo più difficile da scrivere perchè
lo stile grafico di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons rischia di essere molto divisivo. Se vi aspettavate qualcosa di molto legato al passato potreste restare delusi,
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons adotta infatti uno stile molto manga con i personaggi in stile
chibi che rischiano di essere mal digeriti da alcuni giocatori. Certo è che col passare del tempo ci si fa l'abitudine ma il primo impatto è stato, almeno per noi, non propriamente positivo. Va poi detto, oggettivamente, che la cura nella realizzazione dei personaggi e delle animazioni è notevole (un po' meno nelle ambientazioni che ci sono sembrate un po' troppo spoglie).
Dal punto di vista tecnico non abbiamo invece nulla da dire, durante le nostre
partite su Steam Deck il titolo non ha mai dato segno di incertezze ne abbiamo mai riscontrato problemi o rallentamenti che potessero inficiare il gameplay della produzione. Molto buono anche il consumo della batteria che vi permette di poter giocare per parecchio tempo senza dover pensare a ricaricare Steam Deck (nel caso lo vogliate giocare sulla piattaforma di casa Valve).
Buono il comparto sonoro che svolte egregiamente il suo lavoro senza risultare memorabile ma nemmeno scadente.