Macello, azione, sipario
Siete pronti ad affrontare l'ultima battaglia dello Slayer?
DOOM Eternal è un titolo che ha saputo raccogliere intorno a se le voci unanime di pubblico e critica nel definirlo un FPS capace di ridare nuova linfa vitale al genere (se ve la siete persi potete leggere la nostra
recensione di DOOM Eternal per XBOX One). Oggi siamo qui per raccontarvi la nostra esperienza con il secondo e ultimo, nonchè sufficientemente corposo DLC:
The Ancient Gods Part 2. Dopo aver affrontato orde di demoni, mega boss e quant'altro in
The Ancient Gods Part 1 siamo pronti per lo scontro finale, seguiteci quindi nella nostra
recensione di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 per XBOX One.
La trama di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2
Beh, l'abbiamo ripetuto più volte e lo ripetiamo un'altra volta, sicuramente la trama non è mai stata un elemento cardine o portante della saga di DOOM, ma è senza dubbio altrettanto vero che
ID Software e
Bethesda con
DOOM Eternal hanno dato più spazio alla narrazione e hanno cercato di rendere questo elemento meno marginale rispetto al passato. I colpi di scena e le parti "raccontate" non sono mancante ne nel titolo originale ne nel primo DLC e anche questa volta, pur partendo da un contesto narrativo molto basilare, possiamo assicurarvi che vi divertirete a seguire il protagonista nelle nuove location.
Se non avete giocato al primo DLC The Ancient Gods Part 1 saltate direttamente al paragrafo sul gameplay.
DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 inizia esattamente dove finiva la prima parte, lo Slayer ha liberato il
Signore Oscuro, di fatto la sua stessa nemesi: l'incarnazione del male dello Slayer. Grazie a questo "sacrificio" se così possiamo chiamarlo, ora il Male ha una forma fisica e può quindi essere sconfitto una volta per tutte liberando la razza umana. Eccoci quindi a partire a testa bassa per affrontare il male personificato ma prima di arrivare al suo cospetto dovremo attraversare tre nuove location: stiamo parlando de
La Lancia del Mondo, per poi giungere a
Terra Reclamata e infine a
Immora, dove l'
Oscuro Signore risiede. Questo viaggio porterà il giocatore a combattere contro nuovi avversari con un nuovo arsenale rivisto e ribilanciato per l'occasione, ma di questo ne parleremo nel prossimo paragrafo.
Chiudiamo il paragrafo dedicato alla
trama e alla narrazione di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 ricordando che anche i non anglofoni possono dormire sonni tranquilli visto che
DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 è localizzato in italiano, con una localizzazione (tra l'altro) di ottima fattura.
Il gameplay di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2
Ed eccoci finalmente alla "ciccia" della nostra
recensione: il gameplay. D'altra parte DOOM è sempre stato sinonimo di gameplay frenetico (va beh magari a parte la piccola parentesi di
DOOM 3). Per dare un ulteriore sferzata al tutto e rendere ancora più frenetico e folle il gameplay i ragazzi di
ID Software hanno operato in questa nuova espansione su tre fronti differenti: il primo riguarda la
modifica all'arsenale a disposizione del nostro eroe, la seconda è l
'introduzione di nuovi nemici e al
bilanciamento di alcune modifiche per rendere le armi già disponibili più sensate in determinati frangenti, ma andiamo con ordine.
DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 ha saputo introdurre diverse novità in DOOM Eternal senza cambiare il DNA del suo gameplay
Iniziamo parlando proprio del nuovo arsenale in dotazione al nostro Slayer, stiamo parlando del
Martello delle Sentinelle un potente artefatto che viene concesso in dono da
Valen all'inizio del nuovo DLC. Questo maglio permette allo Slayer di avere un nuovo potente asso nella manica. Questo martello energetico si ricarica inanellando uccisioni epiche o colpendo i punti deboli dei boss e permette allo Slayer di danneggiare gli avversari ad aria e, offrire delle finestre di opportunità interessanti contro i singoli avversari. Permette ad esempio di scardinare le difese dei
DOOM Hunter rendendoli molto più affrontabili. Il Martello delle Sentinelle è un'arma molto potente che va usata con parsimonia ma che può rivelarsi una vera e propria ancora di salvezza in molte situazioni.
Se il Martello delle Sentinelle permette di aumentare ulteriormente la dose di massacro che già siamo abituati a vedere in DOOM Eternal (e le cose si possono fare ancora più grandiose combinandolo, ad esempio, con un lanciagranate) non è da solo sufficiente a mettere KO i nuovi avversari che incontreremo sul nostro cammino. I nuovi mostri infatti obbligano il giocatore a cercare nuovi metodi per metterli al tappeto. I
Baroni Corazzati sono delle sorte di veri e propri carri armati in grado di resistere a una mole mostruosa di colpi che metteranno a dura prova le vostre abilità, ma non è solo nella singola forza bruta che gli sviluppatori si sono concentrati in questo DLC: gli
Urlatori sono infatti li a dimostrare che le creature di supporto possono essere devastanti. Gli
Urlatori infatti possono potenziare i mostri intorno a se rendendo anche i classici soldati non morti dei nemici più pericolosi di quanto si sia portati a pensare. Anche le fila degli avversari più "comuni" si sono rimpolpate di nuova carne da cannone fatta da nuovi soldati non morti che riescono a dare ulteriore varietà al tutto.
Le nuove
combinazioni di armimod invece hanno portato un nuovo bilanciamento all'interno del titolo rendendo alcune armi poco sfruttate molto più appetibili in questo nuovo DLC. Il caso più eclatante è da ritrovarsi nel fucile a pompa a ripetizione che ritrova nuova vita negli scontri con determinati tipi di avversari.
Pad alla mano DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 si dimostra ancora un piccolo gioiello: i momenti di frenesia non si contano, non potete fermarvi un secondo e il "ritmo" a cui ci ha abituati il
DOOM del 2016 è ancora qui, anzi lo ritroviamo elevato all'ennesima potenza.
Tutto gira fluido in The Ancient Gods Parte 2 almeno fino allo scontro col boss finale, forse l'elemento meno riuscito (comunque esaltantissimo) dell'intera produzione ma è davvero un piccolo neo in una produzione che ha tanto da insegnare a tonnellate di titoli la fuori.
L'arte e la tecnica di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2
Cosa si può dire della direzione artistica di una saga che ha saputo, nel corso degli anni, portare letteralmente l'inferno in terra nel mondo dei videogiochi?
ID Software fa centro un'altra volta proponendo un titolo in grado di presentare una lore interessante e variegata con uno stile inconfondibile e ammirato da praticamente tutto il settore. Anche questa volta ci troviamo davanti a nuovi ambienti curati nei minimi dettagli, carismatici e perfettamente incastonati nel contesto che
DOOM Eternal ha (ri)definito nell'intera saga. Ottima la direzione artistica degli avversari, ottima la scelta delle palette cromatiche e vedere tutto questo girare su schermo (anche di una
XBOX One X) lascia a bocca aperta.
Ottimo lavoro anche dal punto di vista tecnico:
DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 sfrutta appieno il motore di gioco e risulta fluido come il titolo originale e il precedente DLC. I 60 fps garantiscono un gameplay granitico che non perde un singolo colpo e che permette ai giocatori di godersi un combat system e un gunplay di prim'ordine. Ancora una volta ID Software si è dimostrata maestra nell'ottimizzare il proprio motore grafico e nel saperlo sfruttare al meglio.
Cosa possiamo infine dire di una colonna sonora che entra letteralmente nel cervello caricando al massimo il giocatore e donandogli quell'aura di invincibilità che solo una soundtrack così martellante può offrire? Beh davvero poco, il nostro consiglio è quello di usare la colonna sonora di tutto
DOOM Eternal (gioco base più DLC) per i vostri workout.