L'inferno in terra
Con il "nuovo"
DOOM, nel 2016
ID Software aveva dimostrato cosa si può davvero fare con un franchise che (al tempo) aveva la bellezza di oltre 20 anni sulle spalle, ed oggi,
con DOOM Eternal è ancora qui a spiegare al mondo come si fa un FPS con le palle. Seguiteci nella nostra
recensione di DOOM Eternal per XBOX One per scoprire cosa vuol dire vedere l'inferno in terra e cosa possono offrire gli FPS al giorno d'oggi.
La trama di DOOM Eternal
Ok, lo sappiamo, la trama non è proprio il punto forte della serie di
DOOM. Ideato dalle menti di
John Carmack e
John Romero ormai nel secolo scorso (ustia come suona male!) il titolo ha basato tutto il suo successo sulla giocabilità (e, al tempo anche sulla grafica) che lo ha reso una vera e propria pietra miliare del mondo videoludico, glorificando di fatto il genere degli FPS. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e la serie ha avuto una serie capitoli più o meno riusciti (ma tutti decisamente interessanti) e di cloni che hanno cercato di imitare lo sparatutto per antonomasia. E' nel 2016 che però ID (sotto l'ala protettrice di Bethesda) fa risorgere il brand con un titolo che lascia tutti a bocca aperta: DOOM riparte dal nome originale per gettare le basi per una nuova, leggendaria, avventura.
Non vogliamo (e in parte non possiamo) raccontarvi nulla sulla trama in se e per se, vi basti sapere che, dopo gli eventi accaduti nel precedente capitolo (di cui potete leggere la
nostra recensione) il campo di battaglia si è spostato sul nostro amato pianeta ed, è proprio il caso di dirlo,
ci si ritrova con l'Inferno in terra. Anche questa volta tocca a noi, il
Doom Slayer, rimettere le cose a posto e quindi non ci resta altro da fare che imbracciare il nostro possente fucile (e tutto il resto dell'arsenale che abbiamo a disposizione) e gettarci in una campagna che ci terrà impegnati per poco meno di una ventina d'ore.
Non aspettatevi un comparto narrativo che possa competere con altre produzioni di pari livello:
DOOM Eternal non vuole rappresentare una storia che racconterete ai vostri nipotini da vecchi. C'è da dire che, gli sviluppatori, hanno comunque creato dei ponti con il precedente capitolo e vi capiterà di incontrare volti noti o personaggi già visti ma
DOOM Eternal vuole essere ricordato per il suo gameplay, per l'adrenalina che ti fa pompare nelle vene in ogni secondo di gioco. Vuole essere amato per essere il titolo che vi ricorderete a causa dei folli momenti dove tutto sembra perduto e tutto viene recuperato grazie a quella singola, benedetta kill: questo è
DOOM Eternal. Quindi bando alle ciance e passiamo a
parlare del gameplay di DOOM Eternal che è, dal nostro punto di vista, il vero punto focale della produzione.
Il gameplay di DOOM Eternal
Eccoci a parlare di quello che, a conti fatti,
è il cuore pulsante di DOOM Eternal: il gameplay. L'ultima fatica di ID si rifà, inutile negarlo, sicuramente al precedente capitolo ma anche ai capitoli classici (qui potete trovare la nostra
recensione delle remasterd di DOOM, DOOM II e DOOM 3 per XBOX One).
DOOM Eternal, detto fuori dai denti, potrebbe sembrare un more of the same del
DOOM visto solo quattro anni fa, ed in effetti è così, ma
è un more of the same sotto steroidi, rifinito, riveduto e corretto.
Partiamo da questo presupposto:
giocare a DOOM Eternal è come giocare ad un Arena Shooter in single player, dove ogni singola arena è collegata all'altra da dei "corridoi" che ci permettono di tirare il fiato, esplorare gli ambienti e dedicarci alla scoperta di grandi e piccoli segreti che costellano l'ultima fatica
ID Software. Perchè abbiamo parlato di Arena Shooter in un titolo focalizzato sul single player (la modalità multiplayer è presente ma non l'abbiamo giocata a fondo e non siamo in grada di giudicarla)? Perchè le sensazioni che, pad alla mano, vengono trasmesse sono le stesse che vi sarà capitato di provare giocando al mai troppo lodato
Quake III Arena. In effetti è proprio il level design che gioca un ruolo fondamentale, ancor più che in DOOM, in DOOM Eternal gli ambienti e i livelli spaziano davvero su tutte e tre le dimensione e tra salti, doppi salti ostacoli e scalate vi renderete conto di quanta mobilità ha guadagnato il gioco.
Immaginate di avere a che fare in un'arena dalle dimensioni limitate (non un'arena necessariamente stretta, ma limitata) con una
serie avversari con delle caratteristiche e
peculiarità uniche che vi obbligano a cambiare continuamente tipo di strategia, sempre
a corto di munizioni e con la salute (e l'armatura) sempre ad un passo dalla zero: ecco
tutto questo è DOOM Eternal. Per dare la possibilità di esprimere al meglio questo gameplay adrenalinico gli sviluppatori hanno escogitato (e perfezionato) un sistema che consente al giocatore di guadagnare qualcosa da quasi tutte le uccisioni. Se eliminerete gli avversari usando una uccisione epica (che si ottiene riducendo gli avversari in fin di vita e massacrandoli da distanza ravvicinata) otterrete delle piastre curative, se invece eliminerete gli avversari con il lanciafiamme avrete la possibilità di ottenere frammenti di armatura e munizioni. Capite bene che eliminare gli avversari "con stile" e, soprattutto, con la testa diventa obbligatorio per restare in vita. Tutto questo rende
il gameplay di DOOM Eternal più simile ad una vera e propria danza piuttosto che una semplice sequenza di sparatorie.
Molto
raramente avrete un attimo di tregua in DOOM Eternal, ogni istante avrete a che fare con una serie di avversari dai pattern differenti e, abbastanza vari tra loro. Oltre ai "pezzi grossi" delle varie aree avrete sempre a che fare anche con degli avversari più deboli che faranno da vera e propria carne da cannone e che potrete utilizzare più che altro per recuperare risorse e proiettili. Questo non vuol dire che dobbiate sottovalutarli perchè un loro colpo ben assestato in un'angolo della mappa dove credevate di essere al sicuro potrebbe rivelarsi comunque un colpo decisivo. Come se già tutto questo non bastasse l'arsenale che ID ha messo in campo è davvero vario e, credeteci, sarete quasi obbligati ad usare ogni singola arma che incontrerete sul vostro cammino. Ottimo anche il sistema di potenziamento delle armi che vi consente di sfruttare al meglio la stessa arma a seconda di come abbiate deciso di potenziarla: potrete così far diventare un fucile a pompa un mitragliatore premendo semplicemente il grilletto sinistro.
DOOM Eternal riesce a distillare il meglio delle passate produzioni di DOOM (di tutti i DOOM in effetti) e a rimescolarli un gameplay che non vuole mentire nemmeno per un secondo al giocatore, regalandogli un titolo vivace, adrenalinico e dove spesso conta più la velocità che una vera e propria pianificazione. In
DOOM Eternal la miglior difesa è l'attacco.
L'arte e la tecnica di DOOM Eternal
DOOM è stato, nella storia videoludica, non solo un faro per quanto riguarda il gameplay e un vero e proprio
punto di riferimento per il genere degli FPS ma anche saputo scandire, in modo abbastanza plateale e sostanziale, l'innovazione tecnologica. Negli ultimi anni ID ha rilasciato diverse versioni del suo motore proprietario ribadendo al mondo intero quando i ragazzi texani siano in grado di fare motori grafici con le palle (basta pensare ai vari
Wolfenstein per farsi un'idea). Anche questa volta ci troviamo davanti ad un vero e proprio piccolo gioiello che è riuscito, senza troppi giri di parole, a stupirci.
DOOM Eternal è dannatamente bello da vedere e non lo è solo per la sua componente tecnica che mostra, senza ombra di dubbio, i muscoli e dimostra come sia possibile a fine generazione creare dei titoli che possano lasciare a bocca aperta.
DOOM Eternal su XBOX One X ci ha davvero colpito, il titolo gira a 60 fps granitici con una risoluzione in FULL-HD e con un st di texture di di modelli poligonali di tutto rispetto. Ovvio che, per il tipo di gameplay promesso (e mantenuto) non si poteva scendere a compromessi e i
60 fps sono una condicio sine qua non per poter reggere il peso di un gameplay così rapido e adrenalinico. Ottime anche le scelte delle palette cromatiche e delle atmosfere in generale.
Non possiamo poi non parlare del design dietro l'ultima creatura di
ID Software: DOOM Eternal offre certezze anche in questo campo portando su schermo un design ispirato, originale e dannatamente fedele alle radici del brand. Insomma gli sviluppatori hanno svolto un lavoro eccellente anche sotto questo punto di vista. Una menzione d'onore va alla componente sonora: per quanto riguarda la soundtrack vera e propria il merito va tutto a
Mick Gordon e alla sua innata capacità di rappresentare, senza mezze misure, l'essenza di DOOM in ambito musicale. Ispirata, adrenalinica e terribilmente metallica
la colonna sonora di DOOM Eternal non poteva essere che questa. Infine vi ricordiamo che
DOOM Eternal è completamente localizzato in italiano.