L'arte di unire generi diversi
Alle volte ci è capitato di assistere a mix molto particolari nel mondo dei videogiochi, quando abbiamo
recensito Crypt of the NecroDancer eravamo rimasti stupiti da come rhythm game e roguelike con una formula fresca ed originale. Oggi parliamo di un altro mix che ci ha lasciato di stucco:
RTS e
FPS possono convivere in una formula ludica divertente? Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda nella nostra
recensione di Disintegration per XBOX One perchè è proprio questo quello che il primo titolo di
V1 Interactive vuole fare: unire strategici in tempo reale e sparatutto in prima persona. Forza, indossiamo il nostro equipaggiamento e gettiamoci nella mischia con
Disintegration.
La trama di Disintegration
Partiamo dal principio, perchè in questi mesi l'opera prima di
V1 Interactive (pubblicata da
Private Division) ha mosso così tanto interesse tra la stampa specializzata e i videogiocatori? Beh non solo per il fatto che, appunto, l'idea alla base fosse interessante e originale ma anche perchè la mente dietro il titolo è nientepopodimenoche
Marcus Lehto uno dei creatori di
John-117 meglio conosciuto come
Master Chief e della serie
Halo, insomma non proprio il primo che passa. Bene, bando alle ciance vediamo cosa ha voluto proporci questa volta sul piano narrativo il buon Marcus.
Disintegration è ambientato in un mondo piagato dai problemi che, quotidianamente, affrontiamo: l'inquinamento, le continue guerre, le pandemie e i cambiamenti climatici hanno messo in serio pericolo l'esistenza stessa della razza umana. L'estinzione non è più una supposizione ma un grosso rischio, ci troviamo quindi sulla Terra tra
150 anni e, per evitare che la razza umana scomparisse una mega corporazione, la
Sang Froid, ha trovato una soluzione per salvare l'uomo come specie: utilizzare corpi meccanici che potessero resistere alle nuove condizioni del pianeta salvaguardando il cervello, elemento distintivo di ogni essere umano. La soluzione, che doveva essere temporanea e servire a "farci riprendere fiato" come specie in tempo per sistemare le cose diventa rapidamente l'unica via e il transumanesimo divenne la vera e propria ragione di vita di fronde sempre più violente e dissennate. Come spesso è successo nella storia questi gruppi di estremisti cominciarono a radunare i
naturali e imporre ad essi l'Integrazione (il processo di disumanizzazione) con un'unica alternativa: la morte.
Ed è qui che entriamo in gioco noi,
Romer Shoal che, insieme ad un gruppo di ribelli si batte per riportare le cose alla loro normalità. Combatteremo in Nord America (o almeno quello che ne resta) in continui scontri contro i
Rayonne (il braccio armato degli estremisti) per poter cercare di far tornare le cose alla loro normalità. Come avrete ben immaginato l'universo disegnato da Marcus Lehto e compagni è decisamente affascinante in grado di portare al giocatore problematiche molto vicine ma in chiave futuristica. Durante le dodici missioni che compongono la trama principale vi terranno impegnati per circa una decina d'ore.
Il gameplay di Disintegration
Ohhh, molto bene, se
il piano narrativo offerto da Disintegration ci ha soddisfatto vediamo come si comporta il titolo di
V1 Interactive con la vera prova del fuoco di questa produzione: il suo gameplay. Se infatti sospettavamo che la mente di
Lehto sarebbe stata in grado di sfornare un universo vivo e interessante sul piano del gameplay volevamo capire quanto fosse realisticamente divertente (e giocabile) la soluzione proposta. Saltiamo i convenevoli e andiamo direttamente al sodo:
Disintegration è
divertente e si lascia giocare alla grande, il titolo non è esente da difetti ma
la formula ludica ci è sembrata solida e ben strutturata.
Disintegration vi mette nei panni di
Romer Shoal, e di un massimo di altre quattro unità, è con questo gruppo che dovrete affrontare le varie missioni della trama principale (o gettarvi nel comparto multiplayer del titolo). Il nostro compito è quello di distruggere tutto quello che possiamo e, contemporaneamente, di comandare le unità in campo impartendo ordini e suddividendo così gli obiettivi con i vari membri della squadra. Se avete dubbi sulla giocabilità del titolo lasciateli pure in un cassetto polveroso, pad alla mano Disintegration si dimostra immediato e divertente e, una volta presa dimestichezza con i comandi di gioco risulterà completamente naturale blastare ogni cosa si muova a schermo e, al contempo, guidare il proprio mini-battaglione.
In ogni momento, durante le partite, il giocatore si trova quindi a dover prendere decisioni strategiche molto rapidamente valutando le condizioni del campo di battaglia, la disposizione del proprio schieramento e di quello degli avversari, del rapporto numerico tra noi e gli avversari e via di questo passo e, in tutto questo, è chiamato anche a partecipare attivamente alla battaglia. In effetti giocando a
Disintegration si ha la sensazione di essere un vero e proprio comandante in campo e dobbiamo dire che il
connubio FPS / RTS sembra riuscito alla grande.
Ma quindi
Disintegration è esente da difetti? Beh non proprio, se è infatti vero che la formula ludica è eccellente e il giocatore viene rapito molto rapidamente sia dal mondo di gioco che dalle meccaniche di gameplay semplici e immediate (ma non per questo poco profonde), è altrettanto vero che a livello di contenuti il titolo di
Private Division presta il fianco ad una carenza quasi cronica. Le dodici missioni voleranno via molto rapidamente e, il comparto multiplayer non è in grado da solo di reggere una longevità che ci è sembrata il vero tallone d'Achille della produzione. Le modalità presentate sono poche e, pur potendo scegliere tra diverse fazioni, ci saremmo aspettati qualcosa di più su questo fronte.
L'arte e la tecnica di Disintegration
Avevamo grosse aspettative anche sul piano tecnico per
Disintegration, d'altra parte, anche in questo ambito il nome di
Marcus Lehto ha il suo peso, purtroppo però non siamo rimasti impressionati dal lavoro svolto da
V1 Interactive. Probabilmente i limiti di budget si sono fatti sentire e, nella decisione di cosa sacrificare sull'altare del budget la parte tecnica è quella che ne ha risentito di più. Ci sentiamo di condividere appieno la scelta fatta da Marcus e compagni e, a conti fatti, anche se
Disintegration non verrà ricordato per la sua forza bruta sul campo siamo sicuri che ci si ricorderà di lui per la sua formula ludica.
A parte il comparto tecnico di cui parliamo poco sotto, sul piano artistico siamo completamente soddisfatti dal lavoro svolto dai designer. Il mondo di gioco ha un suo continuum narrativo sempre coerente e, pur ricordando vagamente altre produzioni (
Destiny è la prima che ci viene in mente) ha un suo fascino e una sua profondità che non va assolutamente data per scontata. Buona la caratterizzazione dei personaggi che, durante il corso dell'avventura, tengono compagnia al giocatore con una sequenza di battute e doppi sensi molto piacevoli che aiutano ad immergersi nell'avventura e nel suo mondo di gioco.
Sul piano tecnico invece il colpo d'occhio generale non riesce mai a strappare un "wow" e, anche giocato su
XBOX One X (vi ricordiamo che il titolo è ottimizzato per
XBOX One X) non sfrutta a dovere le potenzialità della console di casa Microsoft e il tutto sembra un po' datato. Le texture hanno una definizione decisamente sotto gli standard attuali, così come la modellazione poligonale non è certamente paragonabile a quella di altri titoli. C'è però da aggiungere che
Disintegration ci ha convinto sotto il profilo prestazionale dove il motore di gioco si dimostra adeguato a reggere anche nelle situazioni più concitate. Infine vogliamo ricordarvi che
Disintegration è localizzato in italiano (sottotitoli e voci di menù).
Buono il comparto sonoro, la soundtrack ci è parsa epica e adatta al titolo, mai invadente e perfetta come sottofondo per le varie battaglie. Buoni anche gli effetti sonori che ben riescono a ricreare i suoni in battaglia e di creare la giusta atmosfera per immergere ancora di più il giocatore nel mondo di gioco.