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Recensione Diablo IV per PC

Le porte degli inferi sono nuovamente aperte: seguiteci nella recensione di Diablo IV per PC

Il male torna sempre

Sono passati 11 anni dal precedente capitolo canonico della saga di Diablo, dal Diablo 3 (di cui potete leggere la nostra recensione per Nintendo Switch) che divise pubblico e critica ne è passata di acqua sotto i ponti: tra la versione rimasterizzata di Diablo II (che abbiamo decisamente apprezzato) e il capitolo mobile Diablo Immortal gli appassionati del franchise Blizzard non vedevano l'ora di mettere le mani sul nuovo capitolo: Diablo IV. Abbiamo avuto modo, grazie ad un codice messo a disposizione da Blizzard, di poter giocare a Diablo IV fin dal 2 giugno (giorno di sblocco della versione Deluxe) e oggi siamo qui per raccontarvi la nostra esperienza dopo 5 giorni di gioco intenso. Chiaramente non si può pensare che una recensione, ad oggi, di Diablo IV possa risultare esaustiva vista l'enorme mole di contenuti che il titolo mette a disposizione ma, se non altro, speriamo che questo nostro articolo possa sciogliere qualche dubbio e rispondere a qualche domanda che ancora vi frulla nella testa. Mettetevi quindi comodi perchè si va tra la perduta gente in compagnia della recensione di Diablo IV per PC.
 

 

La trama di Diablo IV

Prima di iniziare a parlarvi della trama di Diablo IV dobbiamo fare una piccola premessa su come è mutato l'hack 'n slash più famoso del mondo. Prima di gettarci nei meandri di Sanctuarium dobbiamo infatti ricordare a tutti che per giocare a Diablo IV è necessaria una connessione ad internet e che non esiste una modalità offline per l'ultimo arrivato della famosa saga di Blizzard. Certo, potrete giocare tutta la campagna in solitario, senza avere altri personaggi che vi diano una mano potete assolutamente farlo (la campagna è completamente giocabile in "single mode") ma per far partire fisicamente la vostra partita dovrete necessariamente loggarvi sui server di Blizzard. Questo per ricordare che, anche se vorreste giocarlo su Steam Deck ad esempio (cosa per altro assolutamente fattibile) dovrete necessariamente farlo dentro le mura domestiche o comunque con una connessione sempre attiva (e infine smanettando un po' perchè Diablo IV non è presente nello store di Valve ma potrà essere giocato unicamente attraverso il client di Battle.net).
 
Fatta la doverosa premessa passiamo a parlare di lore e del mondo di gioco in generale perchè, come spesso accade nei titoli dove la componente narrativa ha un suo fascino e un suo peso, cerchiamo di evitarvi qualsivoglia spoiler. Detto questo iniziamo dicendo che per giocare a Diablo IV non dovrete aver necessariamente giocato agli altri capitoli della serie, certo, se siete dei fan della prima ora il tutto vi risulterà più familiare ma niente più. La storia di Diablo IV si incastra nel mondo di gioco creato da Blizzard e racconta una storia dell'universo che vede Sanctuarium come background di una guerra che spazia dagli inferni al paradiso. Un eccellente filmato introduttivo, per altro doppiato egregiamente in italiano (ah si, Diablo IV è completamente localizzato in italiano), porta i giocatori a conoscere come Lilith, la figlia di Mephisto in persona (in effetti nel gioco è chiamata La Figlia dell'Odio) viene liberata dalla sua prigione grazie ad un astuto piano di una setta di suoi adoratori. È così che colei che ha fisicamente creato Sanctuarium, nonchè compagna di Inarius (un arcangelo che si ribellò al Paradiso), torna a camminare sulla terra che la vide regina tanti, troppi anni fa.
 
È qui che il nostro eroe, che potrete selezionare tra un ventaglio di cinque classi disponibili e personalizzandolo grazie ad un editor decisamente versatile, si troverà ad avere a che fare con la Figlia dell'Odio. La trama principale si intreccia con una fitta serie di sottotrame che tendono a rendere sempre molto labile il confine tra buono e cattivo, tra male e bene e, da questo punto di vista, Blizzard ha fatto un ottimo lavoro. Per completare la campagna principale vi serviranno almeno una ventina d'ore ma questo dato dipende molto da come volete affrontare voi il titolo perchè Diablo IV offre un open world vasto e ricco di cose da fare. Una volta arrivati in quello che è effettivamente l'hub di gioco, Diablo IV vi aprirà la strada a diverse missioni principali, diversi "atti" che potrete decidere di affrontare come meglio credete. Ecco, questo permette al giocatore di costruirsi una sua sequenza di eventi che convergono tutti, ovviamente, nel finale unico per tutti (che non chiude il racconto in modo netto ma apre a contenuti aggiuntivi che Blizzard ha già assicurato arriveranno).
 
Il racconto è ben scritto e Diablo IV non è certo un titolo che lesina sui colpi di scena o sui momenti in cui il giocatore dovrà fermarsi a riflettere proprio perchè, più si prosegue nell'avventura, più si ci rende conto che Sanctuarium non è completamente bianco o nero, è una continua scala di grigi in cui la sottile linea tra bravi e cattivi alle volte nemmeno esiste. Blizzard afferma di voler espandere il mondo di gioco di Diablo IV portando anche la sua trama ad espandersi e avvicinare la sua ultima creazione a un live service in cui questo è solo il primo passo. Difficile valutare ora le ripercussioni che questo approccio avrà nel breve e medio termine ma, se non altro, possiamo dire che la società di Irvine sembra avere le idee molto chiare in merito.
 

 

Il gameplay di Diablo IV

Ed eccoci a parlare della parte più complessa da analizzare di Diablo IV: il suo gameplay e le sue meccaniche. Questa parte risulta particolarmente ostica da gestire per un motivo molto semplice: è passato troppo poco tempo dal lancio per poter vedere se le scelte di Blizzard sono state azzeccate oppure no. A differenza, ad esempio, di Tears of The Kingdom (di cui vi invitiamo a leggere la recensione se non l'avete ancora fatto) dove il titolo di Nintendo offre un gameplay e delle meccaniche che sono destinate a restare immutate nella fruizione del titolo, un gioco come Diablo IV vive (sopra tutto) di end game e di contenuti che la software house sarà in grado di proporre per mantenere attivo l'interesse. Per questo motivo le nostre opinioni che potete leggere su queste pagine sono riferite allo stato attuale del gioco, un titolo che abbiamo giocato ininterrottamente dal 2 giugno giorno dello sblocco del titolo per le versioni Deluxe. 
  

Diablo IV si dimostra, ancora una volta, il re incontrastato degli hack 'n slash, non ci sono storie.

 
Cominciamo parlando delle classi selezionabili, come avrete avuto modo di leggere nelle numerose news che si sono susseguite in questi mesi, il titolo di Blizzard vi fa scegliere tra cinque tipologie di avventuriero: Barbaro, Tagliagole, Negromante, Incantatrice e Druido (che viene sempre messo per ultimo povero). Ovviamente ognuna di queste classi offre al giocatore un approccio diverso al gameplay: se siete gente da mischia brutale non potrete che optare per il Barbaro o il Druido, se invece preferite tenere a debita distanza gli avversari l'Incantatrice (o Incantatore) farà sicuramente al caso vostro con i suoi attacchi magici a lungo raggio. Se invece preferite un approccio ibridi il Tagliagole potrebbe rivelarsi la soluzione più versatile in questo senso (ed è per altro stata la nostra prima scelta), mentre se preferite evocare i morti per seminare distruzione dovrete affidarvi agli oscuri poteri del Negromante. Ecco, la scelta della classe, elemento assolutamente fondamentale per ogni action RPG che si rispetti e quante volte vi siete accorti, magari a metà run che la classe scelta non è esattamente quella che avreste voluto? Diablo IV propone una interessante soluzione a questo problema visto che l'avanzamento è condiviso con tutti i personaggi rendendo il tutto molto versatile. Questa, che può sembrare una piccolezza, cambia radicalmente il modo di fruire il titolo e dimostra come Blizzard abbia fatto di tutto per mettere nelle mani del giocatore quante più opportunità possibili (evitando un inutile grinding per ogni personaggio aggiuntivo).
 
Impossibile parlare di gameplay senza dover almeno citare il nuovo open world che il quarto capitolo della saga mette in campo: questo cambia radicalmente il modo in cui il giocatore esplora il mondo di gioco e di come si interfaccia con situazioni e avversari. Per rendere ogni angolo di Sanctuarium interessante per tutti i livelli Blizzard ha adottato un sistema di auto livellamento che si adatta a quello del giocatore (così come si adattano i drop) rendendo ogni momento epico e lasciando davvero una grande libertà di esplorazione. Ovviamente parlando di esplorazione viene naturale parlare di quest secondarie e missioni da svolgere: ecco in questo contesto Diablo IV esplode con forza la sua natura da "quasi-MMORPG" o da live service. In alcuni momenti vi troverete infatti con il diario pieno di attività da svolgere o in corso di svolgimento e vi renderete presto conto che nell'oscuro mondo di Sanctuarium è difficile restare con le mani in mano. Non mancano poi i vari dungeon sparsi per il mondo di gioco divisi in cantine e spedizioni: le prime piccoli dungeon da ripulire rapidamente mentre le seconde aree ben più corpose e cariche di tesori, ecco queste sono generate in modo casuale così da poter offrire in continuazione nuovi spunti per il giocatore. Sempre legandoci al discorso open-world vi vogliamo dare una buona notizia (anche se è decisamente di dominio pubblico): in Diablo IV avrete a disposizione delle cavalcature che vi permetteranno di raggiugnere rapidamente anche i luoghi più desolati (e che magari non hanno un teletrasporto).
 

Diablo IV offre una quantità di oggetti e di equipaggiamenti assurda, così come enorme è l'albero delle skill di ogni classe

 
Come si fa a parlare di Diablo senza parlare di drop, equipaggiamenti e potenziamenti vari? Anche da questo punto di vista Blizzard ha fatto le cose per bene, molto per bene, proponendo al giocatore una miriade di oggetti, armi e armature divise, come di consueto, per livello di rarità e in grado di creare build assolutamente eclettiche da parte dei giocatori. Insomma, la classe di appartenenza sicuramente influenzerà il vostro modo di giocare al titolo ma una buona fetta della differenza sul campo la farà l'equipaggiamento che indosserete. Esattamente come in passato l'equipaggiamento tenderà ad usurarsi e per rimettere a posto le cose dovrete recarvi dai fabbri che vi potranno sistemare i danni ad armi e armature, ma non solo. Gli esperti fabbri di Sanctuarium infatti sono in grado di potenziare il vostro equipaggiamento e attraverso ad altri devoti artigiani potrete ulteriormente potenziare il vostro arsenale. Se comunque, al netto delle armi che avrete trovato, volete cambiare in corsa il vostro skill tree il titolo vi permette di tornare sui vostri passi e modificare (anche completamente) le abilità scelte, pagando ovviamente il giusto prezzo in oro. 
 
Potremo parlare del gameplay di Diablo IV per ore ma conviene fare un punto finale su combat system e prospettive future per poi passare a direzione artistica e tecnica e chiudere. Il gameplay loop di Diablo IV è quello a cui la serie di ha ormai abituato da decenni: recupera una missione, stermina nemici, raccogli il bottino, diventa più potente e via da capo, da questo punto di vista poco è cambiato. Il fatto è che Blizzard è riuscita, ancora una volta, ad infondere la sua magia nel titolo rendendo questa sequenza (anche ripetitiva a volte) sempre divertente e varia, con missioni casuali sul cammino, boss che girovagano per il mondo di gioco, incontri casuali e quant'altro. Per la serie: se pensavate di trovarvi di fronte a qualcosa di completamente diverso dai precedenti titoli della serie resterete delusi, anzi, Diablo IV per molti versi è un vero e proprio ritorno alle origini. Tornando al combat system in Diablo IV avrete a disposizione diverse abilità con cui sterminare gli avversari e potrete eliminarli da distanza ravvicinata o da molto, molto lontano: dipenderà tutto da voi. Il gameplay è appagante e non sempre gentile col giocatore: se non imparerete in fretta ad utilizzare la schivata sarà facile leggere la parola Game over sullo schermo (e se avete selezionato la modalità hardcore perdere completamente il vostro personaggio).
 
Abbiamo giocato a Diablo IV su PC utilizzando un controller (per verificare come si comportava il titolo in assenza di mouse e tastiera) e dobbiamo dire di essere rimasti piacevolmente colpiti dal feedback del sistema di controllo. Certo, se siete abituati a giocare a Diablo con la coppia mouse e tastiera un controller potrebbe risultare un po' troppo limitante ma dobbiamo dire che la soluzione messa in campo da Blizzard funziona alla grande (ma l'aveva già dimostrato anche con Diablo 3 prima e con Diablo II: Resurrected dopo).
 

 

L'arte e la tecnica di Diablo IV

Se il precedente capitolo era stato criticato per aver adottato una direzione artistica che si allontanava dai canoni della serie lo stesso non si può certamente dire per Diablo IV. Blizzard è ripartite dalle atmosfere tetre e lugubri dei primi episodi e le ha riportate in grande smalto in questo nuovo capitolo. Diablo IV è carico di carisma, curato e fedele a se stesso e alla sua storia. Il mondo di Sanctuarium è immediatamente riconoscibile così come sono riconoscibili esseri e mostri che abbiamo avuto il piacere di sterminare negli anni precedenti. Tutto trasuda decadenza e il mondo di gioco racconta molto del background narrativo e della lore di Diablo. Abbiamo apprezzato moltissimo le scelte cromatiche ma anche le architetture che scolpiscono un mondo di gioco di rara bellezza. 
 
Ottime le performance anche sotto il profilo tecnico: Diablo IV è in grado di girare su PC di qualsiasi fascia, dai mostri di potenza ai PC con qualche annetto sulle spalle e lo fa con un motore grafico scalabile e decisamente versatile. Durante le nostre partite non abbiamo trovato e rilevato bug importanti e tutto è girato in modo decisamente fluido. 
 
Un plauso va anche alla colonna sonora che torna alle origini ma senza mai sembrare ripetitiva o stucchevole.
 

 

Diablo IV

Diablo IV è un titolo profondo e immenso, una importante lettera d'amore che Blizzard ha vergato per i fan e per la serie stessa. Ogni volta che ci troviamo a recensire un hack 'n slash il confronto va sempre (è inevitabile) ad un titolo della serie Diablo e, solitamente, la saga di Blizzard ne esce vincitrice. Questo, probabilmente, succederà ancora per gli anni a venire perchè, ad oggi, non ci è sembrato di vedere sul mercato compagnie che possano, verosimilmente, fare meglio di quello che ha fatto la compagnia di Irvine con il suo ultimo capitolo di Diablo. Inutile dire che questa recensione non è assolutamente esaustiva e che il titolo ha (e avrà) da offrire un sacco di ore di divertimento, quello che possiamo garantirvi e che, durante le nostre scampagnate su Sanctuarium, non c'è stato un singolo momento dove ci siamo annoiati.

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Trama 8.00

Gameplay 9.50

Arte e tecnica 9.00

Pro:

è diablo

divertente e adatto a tutti

immenso

atmosfere epiche

Contro:

obbligo di connessione per giocare

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