Nella fossa dei demoni
Demoni? Ci sono. Armi pesanti? Pure. Gameplay ignorante? Abbiamo anche quello. Iniziamo la nostra
recensione di Demon Pit con tre domande che ottengono tre risposte affermative, il titolo di
Psychic Software e
Digerati è un gioco imperdibile? Ha caratteristiche interessanti, non fraintendeteci, ma ha anche grosse lacune, scopriamo insieme pregi e difetti nella nostra recensione.
La trama di Demon Pit
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un titolo che "si ispira" alle atmosfere di un determinato capolavoro del passato o che, ancor peggio, prende come punto di riferimento una vecchia gloria e non riesce ad arrivare nemmeno alla sufficienza ci sale la tristezza, e di brutto. Ecco
Demon Pit rientra in questa categoria, è un titolo che, purtroppo, non riesce a trovare un vero e proprio focus e questo si evidenzia fin dalla sua presentazione, dalla sua base: la trama.
Se è vero che negli
FPS la trama non è sempre un elemento cardine della produzione è altrettanto vero che una buona narrazione (o almeno una narrazione sufficiente) aiuta sempre a tenere alto l'interesse verso un titolo. Purtroppo
in Demon Pit non abbiamo una trama importante, anzi, non abbiamo praticamente una storia. Nel gioco impersoniamo un tizio grande e grosso che, per qualche motivo è condannato ad eliminare demoni per l'eternità. Nemmeno gli anni passati a massacrare demoni nel mondo dei mortali sono bastati per redimere i nostri peccati e così ci troviamo catapultati nei gironi più bui dell'inferno per sterminare orde infinite di demoni.
E' con questo incipit che il gioco ci propone una serie di livelli a difficoltà crescente dove l'obiettivo è sempre lo stesso: sterminare e resistere, resistere e sterminare.
Il gameplay di Demon Pit
Così come la trama "colpisce" per la sua semplicità anche il gameplay non propone niente di particolarmente complesso ma, in questo caso, è proprio il suo punto di forza.
Demon Pit è un titolo che non fa niente per nascondere la sua natura prettamente arcade. Il titolo si può classificare come un
FPS Arena che cerca (e trova) molti punti in comune con i vecchi Quake. Ed è proprio qui il problema "vecchi"; in effetti Demon Pit non presenta novità di sorta che possano distinguerlo dai suoi (illustri) predecessori.
Ovviamente, chi è cresciuto a pane e Quake si troverà immediatamente a suo agio nelle arene ricolme di mostri infernali ma non siamo propriamente sicuri che i dieci tipi di mostri avversari e i sette tipi di armi siano a sufficienti ad tenere attaccati al monitor fan e non fan dello sparatutto
ID Software.
Pad alla mano
Demon Pit risulta anche divertente e adrenalinico in certi frangenti, fraggare le orde di avversari è divertente e riesce a dare anche qualche soddisfazione, il problema si presenta però dopo qualche ora di gioco quando la ripetitività di fondo la fa da padrona e i motivi per proseguire l'avventura (se così si può chiamare) si sciolgono come un ghiacciolo all'inferno. Chiudiamo il paragrafo dedicato al gameplay ricordandovi che il titolo non è localizzato nella nostra lingua anche se i testi a schermo non sono così tanti da potervi creare problemi.
L'arte e la tecnica di Demon Pit
Eccoci infine a parlare della componente artistica e tecnica di
Demon Pit; anche in questo ambito il titolo di
Psychic Software non dimentica le sue radici (se così possiamo dire) legate a Quake e ripropone un comparto visivo che ci riporta prepotentemente negli anni 90. Condividiamo questa scelta degli sviluppatori e dobbiamo anche dargli atto di aver svolto un lavoro egregio di riproduzione fedelissima dello stile di quel periodo.
Abbiamo provato il gioco sia su
XBOX One che su
Nintendo Switch e sotto il profilo prestazionale non abbiamo trovato problemi ne in una versione ne nell'altra. Ovviamente il motore di gioco è molto leggero e ben si adatta anche alla piccola console di casa Nintendo. Un po' discutibili invece le scelte cromatiche e le ambientazioni tutte un po' fotocopia le une delle altre: insomma un po' di varietà non avrebbe certo guastato.
Stesso discorso fatto per la componente visiva vale anche per quella musicale,
Demon Pit ha, a tutti gli effetti, tutte le caratteristiche (tecniche e non) di un prodotto di vent'anni fa.