A volte ritornano
Sono passati ben sei anni dal rilascio di
DayZ, in effetti ne ha fatta di strada quella che, all'inizio, era "solo" era una mod di
ArmA II che prendeva il giocatore e lo scaraventava in un mondo post-apocalittico popolato di zombie dove la parola d'ordine era solo una: sopravvivenza. Di acqua ne è passata sotto i ponti ed ora i ragazzi di
Bohemia Interactive sono pronti a presentare il loro titolo anche sulle console dell'attuale generazione. Vediamo insieme come se la cava questo
survival nella nostra
recensione di DayZ per XBOX One.
La trama di DayZ
Conviene togliere subito il dubbio a chi ancora l'abbia addosso: no
DayZ non ha una vera e propria trama, o meglio, il titolo di
Bohemia Interactive non va ad approfondire in modo particolare l'aspetto narrativo e contenutistico del titolo.
DayZ infatti ha come obiettivo più quello di gettare li giocatore in un mondo violento e fargli vivere un'esperienza quanto più verosimile (se di verosimiglianza possiamo parlare) a quella che sarebbe un'invasione zombie.
DayZ è ambientato a
Chernarus, un'isola fittizia di stampo sovietico ed è qui che noi ci troveremo all'inizio della nostra partita: soli e senza armi, cibo e altro con un solo obiettivo: sopravvivere.
Da un certo punto di vista il non avere messo praticamente nessuna base narrativa consente al giocatore di potersi creare la propria storia da se, dall'altra ci sarebbe piaciuto poter giocare ad una modalità più guidata dove magari gli sviluppatori Cechi avessero dato un loro reale punto di vista sull'epidemia zombie. Se poi dobbiamo proprio dirla tutti, ormai siamo abbastanza stanchi dell'ambientazione a carattere zombie e, se
DayZ ha la scusante di essere un titolo vecchio di sei anni, dall'altra resta sempre un po' l'amaro in bocca quando ci si scontra con produzioni che sembrano tutte copie carbone le une delle altre.
Forse piuttosto che parlare della trama (che non c'è) ha più senso parlare della storia di
DayZ, di come è nato e come è arrivato fino ai giorni nostri.
DayZ nasce infatti come mod di
ArmA, titolo di simulazione militare sviluppato dai ragazzi di
Bohemia Interactive e seguito (ed evoluzione) di
Operation Flashpoint, titolo che è rimasto nel cuore di molti proprio per il suo approccio realistico. Dopo il successo che
DayZ ha ottenuto come mod appunto di
ArmA,
Dean Hall aveva fatto sapere al mondo intero che stava collaborando con
Bohemia Interactive per far diventare
DayZ un titolo standalone, e dopo early access e release su PC eccoci oggi a vedere
DayZ per console. Tutto si più dire di DayZ ma non che non si sia meritato il suo arrivo fino ai giorni nostri: il titolo infatti è stato supportato dalla community alla grande e, forse, solo verso l'ultimo periodo le cose sono andate un po' diversamente ma resta il fatto che DayZ è un gioco che si è "fatto da solo".
Il gameplay di DayZ
Veniamo quindi al dunque e cominciamo a parlare del gameplay di
DayZ che è (detto tra noi) la parte più interessante della produzione di
Bohemia Interactive. La caratteristica che rese famoso
DayZ (al momento della sua uscita) fu il mix di approcci che il giocatore poteva adottare nel titolo.
DayZ infatti si presenta con un gameplay promiscuo e dove non troviamo la classica distinzione tra PvP e PvE ma è invece il mix di due fattori che rende il titolo adrenalinico e particolare.
Un po' come accade infatti nella moderna
Zona Nera di
The Division (qui potete leggere la nostra
recensione di The Division 2) infatti potremo decidere volta per volta se allearci con altri superstiti ed eliminare le orde di zombie, oppure approfittare della loro debolezza ed eliminarli, oppure ancora fingersi amici per poi colpirli alle spalle. Ovviamente questo approccio rende il gioco sempre interessante ed ogni partita può variare in ogni momento. A far da sfondo a tutto questo (come se già non fosse abbastanza di suo)
DayZ offre al giocatore una componente survival importante dove il recupero dei beni di prima necessità è essenziale per poter proseguire nel gioco e restare in vita. Siamo così chiamati a procacciarci del cibo cercando e perlustrando edifici abbandonati piuttosto che andando a caccia e la stessa cosa dicasi per l'acqua, le munizioni o le bende per poterci curare da ferite o malanni. All'inizio della nostra partita non avremo nulla con noi, niente armi, niente pistole ne oggetti che ci possano aiutare: ogni cosa in
DayZ dobbiamo guadagnarcela.
La varietà è in effetti il punto forte del titolo e ogni giocatore può decidere di approcciare il gioco in maniera diversa, possiamo cominciare a pensare all'equipaggiamento e perlustrare le varie zone alla ricerca di cibo o altro, possiamo fingerci amichevoli ed eliminare i nostri "amici" quando meno se lo aspettano o possiamo cercare un approccio più PvE combattendo le orde di zombie e prestando meno attenzione alla parte PvP (ma questo non vieterà agli altri di attaccarci a vista. Ma quindi è tutto perfetto? Purtroppo no,
DayZ si porta dietro infatti dei problemi che lo affliggono dalla sua prima versione e, primo fra tutti, troviamo le dimensioni della mappa:
Chernarus è davvero enorme (oltre 5400 km quadrati di superficie) e questo mondo così enorme rischia di lasciare dei "buchi" enormi tra i vari giocatori, capite bene infatti che con una mappa così ampia non è sempre facile trovare amici (o nemici) e quindi le partite tendono sempre ad essere molto frammentate.
Oltre al problema delle dimensioni della mappa, le partite stesse rischiamo di durare davvero molto tempo proprio per via del fatto che gli incontri con gli altri giocatori sono, spesso, abbastanza lontani nel tempo. Buona invece la parte di tutorial che spiega in modo sufficiente le meccaniche di base del gioco anche se è solo con l'esperienza che il grosso del gameplay viene a galla. Pensiamo ad esempio alla meccanica del freddo e di come ripararsi: a seconda che i nostri abiti siano bagnati e di un tipo piuttosto che di un altro cambia la nostra statistica di resistenza al freddo. In
DayZ potrete anche prendere il controllo di veicoli (e potrete, e dovrete in alcuni casi, ripararli per rimetterli in condizioni di essere utilizzabili).
L'arte e la tecnica di DayZ
Ed eccoci infine a parlare della componente tecnica e artistica del titolo. Partiamo subito dalla direzione artistica,
DayZ non è un titolo che riesce a brillare sotto questo aspetto, o meglio: l'isola di
Chernarus è un buon esempio di "tipico territorio sovietico" (della
guerra fredda ndr.) e riesce ad immergere il giocatore in maniera sufficientemente realistica nel mondo di gioco ma di contro non riesce a mostrare spunti di originalità rispetto all'invasione zombie o alle caratteristiche di questi ultimi.
Ci rendiamo conto che parte di questa colpa è anche da attribuirsi al "tema zombi" che ormai è diventato stra-abusato ma abbiamo visto fare molto bene sotto questo aspetto tanti altri titoli (
State of Decay 2 per esempio). Anche per quanto concerne l'impatto prettamente tecnico
DayZ delude molto le aspettative. Non chiedevamo a
Bohemia Interactive un miracolo stravolgendo il titolo visto su PC ma ci aspettavamo qualcosa di più sotot il profilo tecnico. La qualità delle texture è spesso scadente, i caricamenti di porzioni di mappa sono davvero fastidiosi e il numero di poligoni mossi a schermo è tutto fuorchè soddisfacente: insomma la sensazione finale è che il porting di
DayZ su console non abbia avuto l'attenzione che meritava.
La speranza è che gli sviluppatori non abbandonino il titolo e che producano patch correttive in grado, almeno, di mitigare gli evidenti problemi tecnici perchè, possiamo dirlo, in alcuni casi siamo riusciti a restare comunque affascinati da Chernarus, dalle sue foreste e dalle ferrovie perse nel nulla, da quello che resta delle strade e dei piccoli villaggi o agglomerati di case. Infine la parte audio fa il suo lavoro, senza arte ne parte, ma sicuramente in modo migliore di quanto fatto per la parte meramente grafica.