Siete pronti a simulare incidenti spettacolari? Beh allora siete nel posto giusto! Danger Zone e' qui per questo!
Negli anni 90 (eddaje con sti anni novanta) c’era in commercio un gioco che simulava i test crash test, con tanto di omino che volava fuori dal vetro della macchina ecc ecc, ecco il gioco di cui parliamo oggi si rifà (a grandi linee) allo stesso concetto, allacciate le cinture perché oggi si parla di Danger Zone!
Il titolo di Three Fields Entertainment non ha una vera e propria trama alla spalle e non fa nulla per nasconderlo, dalla schermata dei titoli potrete infatti scegliere le varie modalità di gioco ma niente che possa ricondurre ad una storia. Danger Zone è un titolo indie dove più volte gli sviluppatori hanno ribadito il concetto che avrebbero voluto poter fare di più ma per ovvi motivi di budget hanno dovuto tagliare dei pezzi della produzione per concentrarsi sul core del titolo e, a conti fatti, ci sentiamo di dargli ragione.
Per inquadrare il titolo possiamo fare un paragone che riesce a chiarificare subito la natura di questa “simulazione”. Se qualcuno di voi ha giocato a qualche capitolo della serie Burnouts avrà sicuramente in mente le spettacolari scene dove, sfrecciando a 300 km/h ci si scagliava contro altre vetture con il solo scopo di distruggerle, per fare in modo di arrivare al traguardo prima di loro. Ecco Danger Zone prende questo pezzo della meccanica gameplay di Burnout e ne costruisce intorno un titolo, solo dedicato a questa parte di gameplay.
Come accennavamo nel paragrafo precedente, Danger Zone ha una modalità di gioco praticamente unica, lo scopo del gioco è creare un incidente con il maggior numero di esplosioni e danni prodotti possibile. Praticamente il sogno di ogni bambino quando, da piccolo, si metteva con le macchinine a simulare il più grosso incidente metropolitano del pianeta. Ecco in Danger Zone siete chiamati a sfogarvi proprio su questo punto, con mezzi di natura differente, con un ambiente diverso e un diverso numero di veicoli ma solo con questa modalità di gioco. Per fare questo i ragazzi di Three Fields Entertainment hanno messo in campo un motore fisico interessante che non fa della sua realisticità la sua arma fondamentale, da anzi maggior spazio alla spettacolarità delle situazioni.
I comandi di gioco sono molto semplici e ci permettono di guidare il veicolo per brevi tratti prima dello schianto, di seguire l’esplosione muovendo la telecamera e azionare diverse altre esplosioni. Nel tripudio che si viene a creare vedremo il nostro punteggio aumentare proporzionalmente ai danni provocati, ed è proprio qui la meccanica base del gioco, dobbiamo cercare di massimizzare il maggior numero di danni possibile con un unico schianto (e la sua relativa esplosione).
Le situazioni proposte dal titolo sono varie ma non per questo necessariamente sufficienti per i palati di tutti i giocatori, il problema fondamentale di Danger Zone è che il fattore noia può venire presto a galla proprio a causa della sua ripetitività di fondo.
Pur essendo un titolo indie Danger Zone utilizza l’Unreal Engine e lo fa anche abbastanza bene. Scriviamo abbastanza bene perché, come in altre produzioni dello stesso calibro, si nota subito come il motore di Epic Games non sia sfruttato ottimamente fino all’ultimo poligono. Pur offrendo un colpo d’occhio interessante la produzione di Three Fields Entertainment non riesce ad impressionare dal punto prettamente tecnico e non mostra particolari caratteristiche da lasciare senza fiato.
L’art direction del titolo è abbastanza nella norma, come il resto della produzione e non riesce a brillare di luce propria o ad essere riconoscibile rispetto a tanti altri titoli. Forse la parte più curata, dal punto di vista tecnico, è da ricercare nel motore fisico del gioco che riesce, anche forzatamente, ad essere più caciarone che realistico esaltando così lo spirito goliardico della produzione.
Danger Zone è un titolo che nasce con una buona idea di fondo ma che non riesce ad esprimerla nel migliore dei modi. Altre modalità di gioco avrebbero aiutato il titolo di Three Fields Entertainment a offrire una maggio varietà ed un gameplay diversificato. Pensare di giocare per un intero pomeriggio a Danger Zone è abbastanza improbabile, è molto più realistico pensare a Danger Zone come “tappabuchi” tra una partita ad un gioco ed un altro, dove magari ci serve della sana adrenalina per “staccare” rispetto, magari, a titoli più impegnativi.
Trama 6.00
Gameplay 7.00
Arte e tecnica 7.00
all'inizio divertente
ma diventa presto ripetitivo