Mixa che ti mixa!
Negli ultimi anni, il panorama videoludico ha visto una crescente fusione di generi, offrendo esperienze sempre più variegate e innovative. Un esempio lampante di questa tendenza è
Cuisineer, un titolo che combina elementi di dungeon crawling e gestione di un ristorante. Sviluppato da
BattleBrew Productions e pubblicato da
Marvelous (
che ringraziamo per averci fornito un codice con cui testare il titolo ndr.), il gioco è approdato su
Nintendo Switch il
28 gennaio 2025, dopo un
debutto su PC nel 2023. Ma come si comporta questa insolita combinazione sulla console ibrida di casa Nintendo? Scopriamolo insieme nella nostra
recensione di Cuisineer per Nintendo Switch.
La trama di Cuisineer
La protagonista di
Cuisineer è Pom, una giovane avventuriera con sembianze feline che, dopo aver ricevuto una lettera dai genitori, decide di far loro visita prima della loro partenza per un lungo viaggio. Al suo arrivo nella città natale di Paell, scopre che i genitori sono già partiti, lasciandole in eredità il ristorante di famiglia, il
Potato Palace, in uno stato di abbandono e con un considerevole debito da saldare. Determinata a risollevare le sorti del locale, Pom decide di utilizzare le sue abilità sia culinarie che combattive per raccogliere ingredienti freschi nei dungeon circostanti e servire piatti deliziosi ai clienti del ristorante.
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La
narrazione di Cuisineer è leggera e permeata da un umorismo sottile. Durante l’avventura, Pom interagirà con vari abitanti del villaggio, ognuno con la propria personalità e storie da raccontare. La profondità narrativa non è il fulcro del gioco; la trama funge principalmente da pretesto per giustificare le meccaniche di gameplay, offrendo un contesto piacevole ma non particolarmente memorabile. È importante notare che
Cuisineer non è localizzato in italiano, il che potrebbe rappresentare una barriera per alcuni giocatori.
Il gameplay di Cuisineer
Il cuore pulsante di
Cuisineer risiede nella sua duplice natura: da un lato, un
dungeon crawler in cui Pom esplora ambienti generati proceduralmente alla ricerca di ingredienti e materiali; dall’altro, un
gestionale in cui deve amministrare il ristorante, servire i clienti e migliorare le strutture.
Durante le
spedizioni nei dungeon,
Pom affronta una varietà di mostri ispirati al mondo culinario, utilizzando armi tematiche come pesci spada o guantoni a forma di saliera e pepiera. Il combattimento è dinamico e basato su un sistema elementale, richiedendo al giocatore di adattarsi alle debolezze dei nemici e sfruttare al meglio le abilità disponibili. La sconfitta comporta la perdita di una parte del bottino raccolto e il trascorrere di un’intera giornata di gioco, aggiungendo un elemento di rischio alle esplorazioni.
Le due meccaniche di gameplay si fondono in Cuisineer in modo completamente trasparente
La
gestione del ristorante richiede attenzione e pianificazione. Pom deve decidere quali piatti inserire nel menù, basandosi sugli ingredienti disponibili e sulle preferenze dei clienti. Durante le ore di apertura, è fondamentale servire rapidamente i clienti, gestire eventuali imprevisti come ladri o afflussi improvvisi di avventori, e garantire la soddisfazione generale per accumulare profitti da reinvestire nel miglioramento del locale e dell’equipaggiamento.
Nonostante il loop di gameplay sia inizialmente coinvolgente, si percepisce una certa ripetitività nel lungo termine. La necessità di esplorare ripetutamente i dungeon per raccogliere ingredienti e la gestione quotidiana del ristorante possono diventare monotone, soprattutto considerando la progressione relativamente lenta del gioco.
L'arte e la tecnica di Cuisineer
Dal punto di
vista artistico,
Cuisineer adotta uno stile visivo colorato e vivace, con una grafica 2D che richiama l’estetica manga. I personaggi sono disegnati in modo carino e accattivante, sebbene alcuni design possano risultare poco originali o memorabili. I dungeon, pur essendo generati proceduralmente, tendono a riproporre ambientazioni simili, limitando la varietà visiva.
Tecnicamente, il gioco si comporta bene su
Nintendo Switch, offrendo un’esperienza fluida sia in modalità docked che portatile. I tempi di caricamento sono brevi e non abbiamo riscontrato problemi di performance significativi. Tuttavia, l’assenza della lingua italiana potrebbe rappresentare una difficoltà per i giocatori non familiari con l’inglese, data la presenza di numerosi dialoghi e menù da navigare.
Dal punto di vista sonoro, la colonna sonora accompagna adeguatamente l’azione, con brani che si adattano alle diverse situazioni di gioco. Sebbene le tracce non siano particolarmente memorabili, contribuiscono a creare l’atmosfera giusta durante le sessioni di gioco. Gli effetti sonori sono appropriati e aggiungono un ulteriore livello di immersione all’esperienza complessiva.