Deus Ex Machina
Oggi parliamo di un titolo non semplice, ne da recensire ne da comprendere fino in fondo: stiamo parlando di
CRYMACHINA, ultimo lavoro dei ragazzi di
FURYU pubblicato da
NIS. Abbiamo avuto modo di giocare il titolo grazie ad un codice fornitoci dal publisher e dobbiamo dire di essere rimasti abbastanza interdetti dalla produzione. Da una parte il titolo ha sicuramente spunti interessanti ma non sembra riuscire sempre a concretizzarli in qualcosa che possa davvero lasciare il giocatore a bocca aperta. Seguiteci nella nostra disamina sul titolo nella
recensione di CRYMACHINA per Nintendo Switch.
La trama di CRYMACHINA
L'elemento più interessante di
CRYMACHINA è, con molta probabilità, il suo comparto narrativo o, se non altro, la sua lore. Pur senza sprizzare originalità da tutti i pori il canovaccio narrativo messo in pista dai ragazzi di
FURYU poggia su delle basi solide e offre al giocatore diversi spunti di riflessione. Conviene dirlo subito così mettiamo le cose in chiaro: se non conoscete la lingua inglese potreste avere difficoltà col titolo visto che
CRYMACHINA non è localizzato in italiano e la componente narrativa svolge un ruolo centrale all'interno della produzione.
Veniamo però al dunque:
CRYMACHINA racconta la storia di Leben e non solo, racconta la storia di tutta la razza umana, o meglio, di quello che ne rimane. Il gioco si apre con la protagonista sul letto in una camera di quello che sembra un ospedale. Ha il respiratore attaccato, gli occhi gonfi e inondati di sangue e sente che sta per arrivare la sua fine e infatti, pochi istanti dopo, il battito cardiaco cessa. Quella che potrebbe sembrare la fine di Leben non è in realtà che l'inizio, l'inizio della sua nuova vita. La nostra eroina si sveglia in fatti duemila anni più tardi ma non è sulla terra ma in un altro luogo, un luogo decisamente più futuristico. Anche il suo aspetto è decisamente cambiato, anche se ricorda molto bene la malattia, la vita sulla Terra e quant'altro si rende conto di non essere più lei: il suo corpo è infatti quello di un automa e quello che sembra un angelo fluttua davanti a lei.
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E con questo incipit che si apre
CRYMACHINA, un titolo che racconta la storia di Leben ma non solo, la storia di IA pensate per riportare in vita la razza umana ma che inevitabilmente si perdono, la storia di un futuro cupo che forse, può ancora regalare qualcosa alla nostra razza. Non andiamo oltre nel raccontarvi le vicende di Leben e delle IA della stazione ma sappiate che il racconto riesce a tenere alta l'attenzione del giocatore per tutta la durata dell'avventura.
Il gameplay di CRYMACHINA
Dal punto di vista del
gameplay CRYMACHINA si può considerare come un mix tra
visual novel e
action RPG in cui i due momenti sono ben distinti e non si "pestano i piedi" per così dire. Sembra infatti che gli sviluppatori abbiano voluto strutturare l'intero titolo tenendo le due meccaniche di gioco in una sorta di camera stagna. La componente da visual novel serve sopra tutto per approfondire la conoscenza di Leben e degli altri protagonisti e, contestualmente, a far avanzare la trama. I momenti da action GDR sono invece quelli dove il giocatore è chiamato ad avere un approccio più attivo all'avventura.
CRYMACHINA è un mix tra visual novel e action RPG che non riesce ad innovare come avrebbe voluto
La maggior parte del gameplay da visual novel avrete modo di giocarlo in quello che i protagonisti definiscono
Tea Party, quando Lebel e gli altri protagonisti si trovano nell'
Imitation Garden. Come scrivevamo poco sopra questi momenti hanno, principalmente, lo scopo di approfondire la conoscenza dei protagonisti e immergere i giocatore nel mondo di gioco. Peccato che molto spesso gli argomenti trattati non riescano ad essere pertinenti col mondo di gioco e con quello che sta succedendo nello specifico momento: ci è capitato di seguire dialoghi che sembrano usciti da un gruppo di ragazzine più che da entità che hanno sulle spalle il destini del genere umano.
Pad alla mano (o console alla mano visto che abbiamo giocato al titolo su
Nintendo Switch in modalità handled)
CRYMACHINA si comporta come un action RPG molto generico. Il gameplay del titolo dal punto di vista action è molto classico e non riesce ad aggiungere novità di rilievo o ad offrire meccaniche uniche che possano dare quel colpo di genio in più alla produzione. Fondamentalmente vi viene chiesto di entrare di volta in volta in diversi dungeon, completare la missione assegnata e tornare a discutere col gruppo dei progressi fatti, e intanto la storia avanza. Se non altro il gameplay risulta abbastanza frenetico anche se non offre veri e propri momenti tattici e il classico button smashing risolve il più delle volte le varie situazioni.
L'arte e la tecnica di CRYMACHINA
Anche parlare della componente artistica e tecnica di
CRYMACHINA non è assolutamente facile, da una parte infatti il lavoro svolto dai ragazzi di
FURYU è interessante e denota una cura nella realizzazione sia del mondo di gioco che dei vari personaggi ma dall'altra lo stile adottato è difficile da definire come originale al 100%. Il design di personaggi e ambientazioni sa infatti di già visto e, anche se i personaggi principali sono ben caratterizzati non sembrano sempre essere centrati e in linea con l'atmosfera del titolo.
Dal punto di vista tecnico
CRYMACHINA non fa poi certo gridare al miracolo, gli ambienti sono spesso spogli e sia i personaggi principali che i secondari non sono ricchi di dettagli come ci saremo aspettati. Parlando di prestazioni CRYMACHINA gira bene e durante le nostre partite su
Nintendo Switch non abbiamo notato rallentamenti o problemi che possano inficiare il gameplay. Certo la resa a schermo non fa gridare al miracolo e gli ambienti scarni e poco ricchi di dettagli rendono il tutto molto spoglio.
Anche il comparto audio della produzione non riesce a risultare indimenticabile con una soundtrack in linea con le aspettative ma niente di più.