Sopravvivere tra sabbie aliene
A distanza di cinque anni dalla sua pubblicazione su PC,
Convoy: A Tactical Roguelike approda anche su console ed oggi siamo qui a raccontarvi della nostra
prova su Nintendo Switch nella nostra
recensione di Convoy: A Tactical Roguelike. Prima di parlare di storia, gameplay e tecnica ci teniamo a dirvi che Convoy non è un gioco per cuori teneri, il titolo è infatti un roguelike intenso e divertente che vi obbliga a prendere decisioni rapide, pena una morte molto dolorosa.
La trama di Convoy: A Tactical Roguelike
Come ogni roguelike che si rispetti anche
Convoy: A Tactical Roguelike non offre un impianto narrativo particolarmente articolato o granitico, il titolo pubblicato da
Triangle Studios infatti riesce a creare un mondo e un contesto molto interessanti pur non tracciando delle linee narrative chiare e univoche.
L'incipt a cui gli sviluppatori ci mettono di fronte ci vede al comando di un possente vascello che, sotto i colpi di una terribile tempesta solare si vede, giocoforza, atterrare su
Omek Prime, un pianeta ricoperto da un immenso deserto dove le condizioni di vita sono tutto fuorchè semplici. Non sono bastate queste condizioni estreme a tenere lontano la "civiltà" (se così possiamo chiamarla). Il nostro scopo è quello di recuperare i pezzi necessari alla riparazione e lasciare, quanto prima, questo mondo ostile. Ogni partita, come da tradizione roguelike offrirà degli obiettivi diversi ma le tre fazioni che si contendono il controllo del pianeta resteranno le stesse (e ci daranno un grande filo da torcere).
I
Raiders sono la fazione che incarna in buona sostanza l'area più estremista e anarchica del pianeta, i propri membri non hanno una vera e propria motivazione dietro le loro azioni: per loro uccidere è semplicemente il metodo più veloce per risolvere i problemi. Meno violenti (ma non per questo meno pericolosi) sono i
Privateers una sorta di corporazione piratesca il cui unico scopo è quello di accumulare ricchezze oltre ogni misura: inutile dire che per arricchirsi non si faranno il minimo scrupolo. Infine troviamo i
T.O.R.V.A.K. una fazione che ha fatto della scienza e della tecnologia il proprio stile di vita, pur di diffondere il loro credo sono disposti a estirpare qualsiasi cosa (o persona, o fazione) si metta sul loro cammino.
Capite bene che con un mondo così "ospitale" e che sembra uscito da un
mix tra Mad Max e Fallout ci siano tutte le premesse per poter vivere delle avventure tutto fuorchè pacifiche.
Il gameplay di Convoy: A Tactical Roguelike
Come avrete letto nel titolo della
recensione Convoy: A Tactical Roguelike si configura come un roguelike tattico che
strizza l'occhio a FTL: Faster Than Light. Ok, ci è capitato più volte di leggere simili affermazioni, ma quanto il titolo di
Triangle Studios si avvicina a questa definizione? Beh abbastanza, ma andiamo con ordine per non creare false illusioni e, soprattutto vediamo pregi e difetti del
gameplay di Convoy.
Convoy: A Tactical Roguelike è un roguelike tattico che esplode il grosso del suo gameplay nei combattimenti a turni contro gli avversari. Ogni volta che inizierete una partita il gioco vi porrà davanti a degli obiettivi da raggiungere per poter riparare l'astronave e salvarci la cara pellaccia. Ovviamente, come in ogni buon roguelike che si rispetti la fortuna ha il suo peso e, inutile negarlo, ci è capito più volte di trovarci di fronte a partite davvero insormontabili e ad altre decisamente più abbordabili. Diciamo che il bilanciamento non è sempre perfetto ma in ogni partita che abbiamo affrontato ci siamo sempre divertiti anche se in alcuni casi sembrava che la CPU avesse una marcia in più.
Sta di fatto che una volta scoperta la missione dobbiamo decidere che unità far muovere, se inviarle su strada asfaltata (elemento che consente di risparmiare prezioso carburante ma che di contro ci mette sicuramente più in vista). Ed è proprio "il viaggio" che fa da cuore per tutto il titolo, il nostro convoglio sarà infatti gestito in parte da noi e in parte dal sistema, il cuore dello stesso non è sotto il nostro diretto comando ma si muove su una strada "infinita" dove, di volta in volta, avremo a che fare con i vari avversari. E' qui che inizia il combattimento a turni: grazie ad una pausa tattica possiamo decidere come pianificare le nostre mosse. La battaglia si "disegna" come una sorta di
continuo tower defense, dove il nostro obiettivo è quello di preservare l'unità principale dagli assalti avversari. Il corpo principale del convoglio non è però fine a se stesso, anzi, con il passare del tempo quest'ultimo metterà a disposizione del giocatore diverse nuove armi, abilità speciali ecc.
Missione dopo missione veniamo anche a conoscenza di segreti della trama e dell'evoluzione della narrativa stessa, il tutto attraverso delle schermate di solo testo (in solo inglese,
Convoy: A Tactical Roguelike non è infatti localizzato in italiano). Il gameplay di
Convoy: A Tactical Roguelike è divertente, immediato e facile da apprendere, purtroppo però il titolo non riesce ad offrire la stessa profondità di quel
Faster Than Light che viene più volte preso a metro di paragone dagli stessi sviluppatori. Questo vuol dire che il titolo non merita? Assolutamente no,
Convoy: A Tactical Roguelike è un gioco divertente e ben strutturato ma manca di quel quid che lo renderebbe un vero e proprio must-have.
L'arte e la tecnica di Convoy: A Tactical Roguelike
Dobbiamo dirlo senza mezzi termini:
siamo rimasti subito affascinati dall'ambientazione di Convoy: A Tactical Roguelike, l'unione di ambienti alla
Mad Max con quella spruzzata di
Fallout che non guasta mai ci è piaciuta fin dal primo sguardo. Stilisticamente il titolo ci è sembrato ben pensato e dettagliato, anche le varie fazioni, gli ambienti e le figure con cui andremo ad interagire hanno tutti un loro scopo e un loro obiettivo all'interno del gioco.
Sotto il profilo tecnico
Convoy: A Tactical Roguelike si presenta come l'ennesimo titolo indie in pixel art che fa il verso a produzioni di tanti e tanti anni fa ma, di contro, i programmatori hanno l'indiscusso merito di aver reso i menù di gioco e in genere tutta l'esperienza sempre leggibile con informazioni chiare a schermo.
Buona infine anche la componente sonora: non indimenticabile ma nemmeno fastidiosa.