La paura fa 90, o forse no?
Chi ha detto che i titoli horror debbano farvi saltare sulla sedia ad ogni piè sospinto? "Beh è proprio il tipo di gioco che lo richiede" direte voi, ed in effetti è dura darvi torto ma oggi parliamo di un gioco che tratta tematiche legate all'horror ma che è stato pensato per essere giocato anche dai più sensibili la fuori: stiamo parlando di
Clea. Uscito a fine ottobre (proprio in concomitanza con la festa di
Halloween), il titolo di
Sekai Games e
InvertMouse vuole differenziarsi dalla concorrenza e proporre un approccio diverso al genere: se siete curiosi di scoprire come, seguiteci nella nostra
recensione di Clea per Nintendo Switch.
La trama di Clea
Iniziamo a parlare, come al solito della
trama di Clea, l'avventura messa in pista dai ragazzi di
InvertMouse ha una premessa narrativa abbastanza semplice: oggi è il compleanno di Clea, la protagonista della storia. La ragazzina soffre di disturbi mentali e vive in una villa che condivide con i suoi familiari ed una serie di domestiche. Per festeggiare il suo compleanno decide di organizzare una festa ed invia suo fratello
Ed e
Florine, una delle domestiche che lavorano alla villa. Tutto sembra andare bene, la festa procede secondo i ritmi prestabiliti ma, al taglio della torta qualcosa turba Clea.
La giovane ragazza, mentre era intenta a tagliare la torta, ha notato una strana figura che segue la scena: un
Chaos Servant. I
Chaos Servant sono esseri maligni decisamente pericolosi che infestano l'abitazione. Di punto in bianco Clea decide quindi di investigare sull'oscura presenza e lascia la festa cominciando così l'esplorazione della magione. La nostra eroina (se così possiamo definirla) inizierà quindi un viaggio che la porterà ad esplorare tanti luoghi a lei noti. La
trama di Clea è abbastanza lineare e serve più che altro a giustificare la nostra esplorazione di casa e svelare il mistero.
Clea non è tradotto in italiano, le lingue presenti sono molte ma tra queste non figura la nostra lingua. Potete giocare in inglese se ne avete una conoscenza basilare, i testi presenti non sono infatti troppo difficili da comprendere.
Il gameplay di Clea
Se sotto il profilo della trama e della narrazione Clea non ha molto da offrire anche pad alla mano le meccaniche di gameplay non riescono a spiccare come vorrebbero. In buona sostanza in
Clea sarete chiamati ad eseguire due azioni: esplorare la villa e, contestualmente, fuggire dai
Chaos Servant. Esplorare la villa ci porterà a scoprire il perchè della loro presenza mentre la fuga da questi abomini è l'unica arma che la piccola protagonista può usare per avere salva la vita. Basta infatti un singolo tocco di un
Chaos Servant per vedere apparire la scritta
Game Over.
Clea non offre molto a livello di gameplay, l'esplorazione della villa è interessante ma abbastanza lineare.
Dobbiamo dare atto agli sviluppatori di aver strutturato con cura la magione che dovremo esplorare, la villa infatti offre una serie di percorso diversi per raggiungere i vari punti di interesse e spetterà a noi trovare i passaggi corretti per districarci in questo labirinto. Certo una volta che avrete preso la mano con l'ambientazione vi risulterà sicuramente più facile muoversi per la casa ed evitare i contatti con i
Chaos Servant. Come abbiamo detto sopra non avrete delle armi con cui eliminare questi esseri ma ci si può muovere senza fare rumore per cercare di attirare il meno possibile l'attenzione o nascondersi in armadi e guardaroba quando questi ultimi ci passano d'innanzi. Le turbe psichiche della giovane protagonista potrebbero darvi qualche problema durante l'esplorazione, in questi momenti infatti potreste avere delle visioni che potrebbero disturbare la vostra esplorazione. Per evitare che queste si presentino gli sviluppatori hanno introdotto delle
pozioni rosse che cureranno questo disturbo, una sorta di aiuto ulteriore al giocatore. Anche le candeline che portiamo appresso possono aiutarci visto che, una volta accese, ci proteggeranno da eventuali Chaos Servant presenti.
Pad alla mano
Clea offre un approccio da action platform a sfondo horror abbastanza classico, i controlli reagiscono bene ai nostri input e non abbiamo grandi segnalazioni da fare. L'esplorazione della villa è farcita da diversi enigmi ambientali molto semplici che solitamente consistono nel trovare un determinato oggetto utile ad aprire un passaggio altrimenti inaccessibile. Clea offre anche quattro livelli diversi di difficoltà e al termine dell'avventura il gioco vi darà anche un punteggio in base alla vostra performance. Considerate comunque che, per una singola run, potete impiegarci tranquillamente tra l'una e le due ore a dipendenza del livello di difficoltà e della vostra abilità.
L'arte e la tecnica di Clea
Il comparto artistico e tecnico di
Clea è molto semplice, tutto intorno alla nostra protagonista ha un non so che di stile orientaleggiante, dai protagonisti fino ai Chaos Servant o alle stesse situazioni vissute nella casa. Va dato atto agli sviluppatori di essere riusciti nel loro intento di creare un titolo "horror" senza utilizzare jump scare per far crescere la tensione o spaventare il giocatore ma lavorando solo sul lato psicologico cercando di incutere timore tramite l'esplorazione della dimora.
Durante le nostra partite su
Nintendo Switch (giocando rigorosamente in modalità portatile) non abbiamo notato grossi problemi a livello tecnico, la struttura a platform è semplice e lineare e non ha mai messo alla frusta il processore dell'
ibrida di casa Nintendo. Le animazioni sono buone e l'aspetto grafico è in generale piacevole, senza mai far gridare al miracolo ma senza neanche deludere le aspettative.
Buona anche la colonna sonora che fa il suo dovere senza infamia ne lode, lo stesso si può dire per gli effetti sonori perfettamente adatti al contesto e alle atmosfere presentate.