Tra RPG e card game
Oggi parliamo di un titolo uscito abbastanza in sordina nel mese di dicembre ma che merita la nostra (e la vostra) attenzione: stiamo parlando di
Cardpocalypse ultima fatica dei ragazzi di
Gambrinous. Se a prima vista molti di voi stanno pensando "no dannazione, un altro gioco di carte!" fermatevi un secondo perchè
Cardpocalypse è più di un gioco di carte ed etichettarlo alla bene meglio e passare oltre potrebbe essere un errore. Seguite il nostro consiglio: prendetevi cinque minuti e arrivate in fondo alla
recensione di Cardpocalypse perchè, siamo sicuri, il titolo potrebbe interessare a molte più persone di quanto si possa pensare.
La trama di Cardpocalypse
Come dicevamo in apertura Cardpocalypse potrebbe sembrare, ai più, un normale gioco di carte collezionabili e invece, non è propriamente così. Certo nel gioco ci sono
anche le carte ma non solo quelle e, soprattutto, il titolo è sorretto da un'interessante strato narrativo che riesce a fare da collante per l'intera durata del gioco.
In
Cardpocalypse impersoniamo Jess, una ragazzina che si è appena trasferita in una nuova città e, un po' come abbiamo imparato da diverse serie TV o fumetti, deve affrontare tutte le sfide spettano ogni nuovo arrivato che si rispetti. Nella fattispecie inoltre non stiamo parlando di adulti dove le dinamiche sociali sono più strutturate, il contesto in cui si svolge l'avventura è quello dei classici "ragazzini delle medie" dove l'inclusione nel gruppo, per chi viene da fuori, è sempre complessa. Già da questo punto di vista il titolo di
Gambrinous (e pubblicato da
Versus Evil) mostra una certa maturità che non è tanto facile trovare in altrettante produzioni dello stesso tipo.
Ad ogni modo, fortunatamente per Jess, tutta la città è presa dalla moda (o mania) del gioco di carte del momento:
Mega Mutant Power Pets e, un po' come avvenuto diversi anni fa qui in Italia con
Magic: The Gatherings, i ragazzini non fanno che parlare di quello e MMPP (questo il nome abbreviato del gioco) è argomento centrale del novanta percento dei discorsi dei ragazzi. La ragazza non conosceva, prima dell'arrivo alla nuova scuola, il gioco di carte in questione ma era ben ferrata sull'argomento poichè aveva sempre seguito la serie TV ambientata nello stesso universo. E' così, un po' per fare amicizia, un po' per provare cose nuove che la nuova arrivata comincia a giocare, e diventa anche per lei un pezzo fondamentale della sua esistenza. La follia collettiva per il titolo obbliga però gli adulti a mettere dei freni al fenomeno e, complice anche Jess stessa, il preside arriva perfino a
vietare il gioco all'interno della scuola. La trama di
Cardpocalypse inizia proprio così: con Jess e i suoi "amici" che si vedono il loro gioco preferito "censurato" (a seguito di uno scontro con dei bulli della scuola) e spetterà a noi riuscire a ricostruire la community del gioco (una community che questa volta deve necessariamente agire nell'ombra). Inutile dire che la situazione degenera abbastanza rapidamente e il nostro gruppetto di giocatori si troverà ben presto in un casino ben più grande di loro (ricordando per certi versi l'avventura di
South Park: Il bastone della verità).
Anche se la trama non presenta spunti narrativi particolarmente elevati è interessante lo sforzo (e anche il risultato ottenuto) fatto dagli sviluppatori nel dare al proprio titolo una vera cornice narrativa, lacuna che invece abbiamo trovato più volte (e a più riprese) in diverse altre produzioni dello stesso tipo.
Il gameplay di Cardpocalypse
Pur con tutto il contorno narrativo che i ragazzi di
Gambrinous hanno costruito intorno al titolo,
il pezzo forte della produzione, nonchè la vera e propria anima del gioco,
è rappresentata dalle sfide tra mazzi di carte dei vari personaggi. Possiamo dire che il titolo si sviluppa principalmente in due fasi distinte che convivono serenamente l'una con l'altra.
La prima parte del gameplay si sviluppa proprio nella creazione e manutenzione del proprio mazzo, ogni giocatore ha infatti la libertà di girovagare per la città e cercare nuove carte da aggiungere al proprio mazzo. E' possibile ottenere le nuove carte in vari modi, si passa dalla risoluzione di piccole quest o vincendo combattimenti. Durante il nostro peregrinare per la città il titolo si trasforma in
una sorta di RPG con tutte le regole tipiche del genere, con i nostri che migliorano le proprie performance, i loro mazzi che diventano via via poiù forti e tutta una serie di missioni che rende la progressione sempre più interessante. Le stesse carte possono essere potenziate con l'applicazione di adesivi e di altri power up, insomma sotto il profilo GDR c'è abbastanza carne al fuoco!
Dal lato prettamente "da card-game" metterci qui a discutere delle singole regole di gioco sarebbe troppo complesso e si rischierebbe di essere poco approfonditi e non riuscire a trasmettere bene l'anima del gioco.
Le regole di Cardpocalypse ricordano da lontano quelle del più celebre
Hearthstone. Ogni
mazzo di carte è composto da 20 carte divise in diverse tipologie: carte di difesa, di aggressioni e di mutazioni e, per ogni mazzo, dobbiamo scegliere l'
eroe che influenzerà tutto il tipo di gameplay del mazzo. Lo scopo finale è quello, come molto spesso accade, di azzerare i punti vita dell'avversario.
Ci teniamo a ricordare a tutti che il titolo è localizzato in italiano e, anche se con qualche strafalcione, rende il titolo fruibile anche da chi l'inglese non lo mastica.
L'arte e la tecnica di Cardpocalypse
Anche dal punto di vista artistico
Cardpocalypse ha da dire la sua: seppur senza muovere milioni di poligoni al secondo il titolo dei ragazzi di
Gambrinous riesce ad essere piacevole e particolare allo stesso tempo. Ottimo il design delle carte, i vari personaggi e protagonisti di ogni carta hanno quello stile "disegnato a mano" che stempera molto i toni e le situazioni che si vedono (a volte) nel titolo.
Anche la realizzazione degli sfondi e dei personaggi che fanno da contorno all'avventura sono realizzati con attenzione e cura dei particolari. Vogliamo anche far notare un particolare non da poco: Jess, la nostra protagonista, è sulla sedia a rotelle: l'approccio che gli sviluppatori hanno adottato per trattare l'argomento ci è piaciuto davvero molto:
Cardpocalypse rappresenta un ottimo esempio di inclusione nel mondo videoludico.
Tecnicamente il titolo si è comportato benissimo durante le nostre partite su Nintendo Switch e non abbiamo mai riscontrato problemi di sorta o bug che impedissero il proseguimento dell'avventura.