Call Of Duty: World War II rappresenta un nuovo punto di inizio per la famosa serie di Activision. Sledgehammer Games ritorna la dove tutto era iniziato, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale
Iniziamo la recensione dell’ultima fatica di Activision prendendo in prestito una celebra frase della serie di Fallout. Activision, dopo qualche scivolone con gli ultimi Call Of Duty considerati troppo futuristici, è tornata alle radici e ha ambientato il suo ultimo lavoro nella Seconda Guerra Mondiale. Come è andata questa volta? Beh scopriamolo insieme nella nostra recensione!
COD torna alle origini, li dove il franchise ebbe inizio, nella tanto sanguinosa quanto stra abusata Seconda Guerra Mondiale. Dopo diversi episodi ambientati nel presente e nel futuro Sledgehammer Games propone un capitolo che ha tutta l’intenzione di far rivivere emozioni e sensazioni da “libro di storia” e Call Of Duty World War II ci riesce alla grande. Niente jetpack e camminate sui muri, niente doppi salti, qui si avanza fucile in pugno tra soldati nazisti e città in rovina.
La campagna ci vede protagonisti di una storyline coinvolgente anche se abbastanza banale che punta tutto sull’immersione del giocatore. Per riuscire ad ottenere questo effetto COD WW II abusa (in senso positivo) di script che portano su schermo quello che potrebbe essere il copione di un film di guerra. I colpi di scena e la spettacolarità restano il cuore pulsante dell’esperienza e il titolo riesce a tenere il giocatore attaccato al pad fino ai titoli di coda che sopraggiungono dopo poco più di sei / otto ore a seconda dell’abilità del giocatore e del livello di difficoltà selezionato.
Non vogliamo svelarvi nulla della storia di Daniels, il protagonista dell’avventura ma sappiate che giocare al nuovo capitolo di Call Of Duty è un po’ come fare un tuffo in film sulla Seconda Guerra Mondiale. Il lavoro svolto dal team di sviluppo per ricreare l’atmosfera cupa e violenta della guerra è stato encomiabile. Giocare a Call Of Duty World War II sembra di avere tra le mani il primo Call Of Duty, nel titolo Activision si respira infatti la stessa tensione, la stessa adrenalina del capostipite della serie.
Call Of Duty World War II non segna un ritorno alle origini solo per quello che riguarda il periodo storico e la campagna single player, tutto il gioco è stato rivisito con un occhio di riguardo verso il passato della serie. Sembra che con questo nuovo titolo Activision abbia voluto focalizzarsi sui titoli che hanno reso grande il franchise e i risultati, a nostro modo di vedere, gli danno dannatamente ragione. Il feeling di trovarsi di nuovo “a terra”, in combattimenti forse più impacciati ma sicuramente più realistici e spartani. L’utilizzo delle varie armi rende il gunplay vario e permette al giocatore di affrontare le missioni con approccio completamente diversi. Anche la varierà del gameplay è stata ulteriormente ampliata in questo seguito e il giocatore si trova catapultato in situazioni continuamente diverse e varie, si va da assalti in contesti cittadini a missioni di infiltrazione, da fughe a bordo di mezzi col rischio di morire ogni pochi metri alla spettacolare riproposizione dello sbarco in Normandia dove il fischio dei proiettili vicino alle orecchie vi resterà nel cuore per diverso tempo.
Oltre alla campagna single player, che già da sola offre un notevole motivo di acquisto, in COD World War II non poteva certo mancare una modalità multiplayer di spessore e anche in questo caso i ragazzi di Sledgehammer non hanno deluso le aspettative. Rivisti i ranking e le modalità di gioco, COD WWII introduce un sistema denominato Divisions che permette ai giocatori di crescere in modo più ramificato dividendo livelli di esperienza e classi. Anche in questo caso la scelta di Activision si è dimostrata coraggiosa ma i risultati, almeno stando allo stato attuale della situazione, sembrano dar ragione alle scelte intraprese. Sempre nel comparto multiplayer è stato aggiunto il Quartier Generale, una sorta di hub social dove poter incontrare i propri amici e far crescere il proprio personaggio.
Qui si potranno anche recuperare le quest con missioni a tempo che permetteranno ai vari giocatori di guadagnare delle ricompense extra. Importante novità del titolo è la Modalità Guerra che vede due squadre di giocatori affrontarsi in una battaglia attacco/difesa dove la cooperazione tra i compagni di squadra è fondamentale per portare a casa la vittoria. Activision ha promesso nuovi DLC dedicati a questo nuova modalità e la speranza e che la software house la continua a supportare anche in futuro. Come in ogni COD che si rispetti (per lo meno negli ultimi capitoli) è presente anche una modalità dedicata agli zombie, questa volta però Activision cambia le carte in tavola anche qui. Diciamo quindi addio alle atmosfere umoristiche e non-sente delle precedenti modalità zombie, in Zombie Nazi ci troviamo infatti in un paesino sperduto della Germania e le atmosfere che avvolgono il set sono tutto fuorché scanzonate. L’impalcatura più horror è la chiave vincente di questa modalità e da un taglio netto a quanto visto in passato, oltre al fatto che l’asticella della difficoltà si è alzata ulteriormente. Il giocatore dovrà infatti fare molta più attenzione a tutto quello che gli succede intorno se vuole evitare di essere fatto fuori da un’orda di zombie assassini.
Dal punto di vista artistico COD WWII si presenta come un netto passo avanti rispetto a quanto visto nelle ultime produzioni ritenute, almeno da parte nostra, un po’ troppo piatte e prive e di mordente. Sembra assurdo ma pur mantenendo un setting ambientato in un periodo storico stra abusato, Sledgehammer è riuscita a dare risalto alla direzione artistica. La scelta dei colori, dei tagli dei video e di quell’effetto “sgranato” di cui è permeato il titolo rende tutto realistico e coinvolgente.
La direzione artistica del titolo si è concentrata sul voler creare un continuo effetto cinematografico e il piano è decisamente riuscito. Giocare al nuovo COD è come vivere alcune scene di Salvate il soldato Ryan o di Bastardi senza gloria. L’ultima fatica di Sledgehammer Games non vede miglioramenti solo dal punto di vista artistico ma anche da quello prettamente tecnico. La pulizia grafica mostrata e gli ottimi effetti speciali riescono a dare man forte alla storia e alla sua narrazione. Nella nostra prova, effettuata su XBOX One, non abbiamo riscontrato problemi di sorta e ci siamo ritrovati anzi con la mascella a terra in più di un’occasione.
Al netto del numero di poligoni o del conteggio degli fps, quello che lascia davvero a bocca aperta di COD World War II è la capacitò del titolo di immergere il giocatore nei vari eventi che si susseguono a schermo con un risultato (a livello di coinvolgimento) davvero importante. Anche il comparto sonoro si dimostra all’altezza del resto della produzione, dalla colonna sonora, epica e coinvolgente al punto giusto, agli effetti sonori azzeccati e ottimamente realizzati.
Call Of Duty Word War II è la ripartenza che ci aspettavamo. Activision è stata capace di dare una grossa virata ad un brand storico che stava crollando su stesso. Il ritorno alle origini di Call Of Duty non può che essere considerato che un’ottima notizia, finalmente lo scontro con l’onnipresente Battlefield 1 di EA è affrontabile ad armi pari. I tre anni di sviluppo che sono serviti a Seldgehammer Games per riportare a galla Call Of Duty sono stati tre anni investiti in modo ottimale e gli appassionati della serie (ma in generale tutti gli amanti degli FPS) non possono che gioire di un ritorno in così grande stile.
Trama 8.00
Gameplay 8.50
Arte e tecnica 8.50
realistico
giocabilissimo
mantiene i difetti tipici della serie