È sempre tempo di COD
Rieccoci a parlare di un
Call Of Duty, l'ultima volta che abbiamo discusso su queste pagine del franchise di
Activision l'abbiamo fatto in occasione della
recensione di Call Of Duty: Black Ops Cold War, un titolo che ci ha convinto, ambientato in piena Guerra Fredda e molto interessante sul piano narrativo. Oggi, a distanza di quasi un anno dalla recensione, torniamo a parlarvi dell'ultimo capitolo della serie targata Activision e, più nello specifico, parliamo di
Call Of Duty: Vanguard. Se siete curiosi di conoscere di più sul gioco e sulle novità introdotte ad Sledgehammer Games seguiteci nella nostra
recensione di Call Of Duty: Vanguard per XBOX One.
La trama di Call of Duty: Vanguard
E come per ogni nostra recensione partiamo a parlare della
trama di Call Of Duty: Vanguard e lo facciamo con particolare attenzione perchè la famosa serie di Activision, al netto di un gameplay adrenalinico e un multiplayer corposo, ha da sempre fatto affidamento su una componente narrativa abbastanza importante. Ora, non che si possa tirar fuori un libro dalle storie narrate nella serie ma c'è da dire che i giochi del franchise hanno sempre fatto leva su campagne generalmente interessanti (anche se forse troppo caciarone) che potessero attirare il giocatore nelle varie zone di guerra. Dal primo Call Of Duty infatti la serie ha fatto un gran affidamento sul coinvolgimento (emotivo e no) che è in grado di scatenare nei giocatori.
La
campagna di Call Of Duty: Vanguard è suddivisa in nove capitoli che fanno da sfondo ai flashback dei vari protagonisti. Si, perchè in Call Of Duty: Vanguard non impersonerete un solo personaggio ma diversi e, per la precisione, avrete a che fare con i membri della
Task Force 1. Questa squadra speciale include personaggi decisamente particolari, veri e propri eroi che hanno alle spalle un passato decisamente ragguardevole dal punto di vista militare. Nel primo capitolo la squadra viene messa in scacco dal generale tedesco
Hermann Freisinger e i nostri eroi vengono messi in prigionia. È proprio durante la prigione che il gioco mostra i volti (e le azioni) dei vari componenti del team dedicando ad ognuno di loro un capitolo. Ecco che la trama di COD: Vanguard diventa una lunga sequela di flashback, adrenalinici e spettacolari come la serie ci ha abituato ma con un intuizione corale molto inferiore alle aspettative.
Se è infatti estremamente interessante vestire i panni di
Polina Petrova, cecchina russa che non ha più nulla da perdere o quelli di
Wade Jackson che passa (letteralmente) dai combattimenti aerei a quelli terrestri di Bougainville è altrettanto vero che questo approccio "rompe" un po' il concetto di racconto vero e proprio. È infatti solo nelle battute finali che il gruppo si comporta come tale e che l'enfasi della narrazione raggiunge il suo apice, apice che però non dura molto visto che i titoli di coda rimangono davvero dietro l'angolo. Molto buona la
localizzazione italiana completa, per altro, di un doppiaggio nella nostra lingua di pregevole fattura.
Il gameplay di Call of Duty: Vanguard
Se la componente narrativa di
Call Of Duty: Vanguard ci porta in teatri di guerra vari e molto diversi tra loro in una campagna molto scriptata ma, come al solito, adrenalinica e cinematografica, il gameplay cerca di variare rispetto agli ultimi capitoli della serie e lo fa non sempre con effettivi miglioramenti. Essendo il tutto molto story-driven, anche il gameplay di Call Of Duty: Vanguard ha dovuto adattarsi alla narrazione e il risultato ci ha convinto solo a metà. In
Call Of Duty: Black Ops Cold War avevamo missioni facoltative, scelte da compiere e finali alternativi: il giocatore si sentiva davvero protagonista della vicenda e la sensazione di poter modificare la progressione era evidente, in COD: Vanguard questa parte manca completamente. Le scene sono molto scriptate e la sensazione di essere su un vagone di una giostra del luna park è spesso tangibile.
Il gameplay di Call Of Duty: Vanguard diverte ma non esalta, il feedback delle armi è eccellente così come il coinvolgimento ma si ha sempre la sensazione di essere all'interno di una scrittura già prestabilita
Pad alla mano
Call Of Duty: Vanguard diverte ma non esalta, forse anche per colpa di una
intelligenza artificiale un po' deficitaria, poco convincente e poco reattiva. Niente da dire invece sui controlli, sempre precisi e perfettamente reattivi. Abbiamo anche apprezzato il level design: molto "a cunicolo" ma bello da vedere e da giocare. Il feedback delle armi e la loro varietà ci ha invece convinti appieno così come alcuni eventi particolari a cui assisterete durante le varie missioni.
Call Of Duty: Vanguarda non è però unicamente single player, anche questa volta avrete a che fare con la modalità
Zombie che (come da tradizione) alla release del titolo viene praticamente unicamente proposta per poi evolvere nel corso della crescita del gioco e della sua community.
Ottime notizie si registrano invece nella componente multiplayer di Call Of Duty: Vanguard dove sembra che Activision abbia davvero fatto tesoro e preso in considerazione il feedback dei giocatori e quanto di buono fatto con i precedenti capitoli. Quest'anno
Sledgehammer Games ha saputo presentare un interessante rapporto qualità / quantità per i contenuti proposti e per le varie modalità. Considerate che avrete a che fare con ben venti mappe a disposizione divise in diverse modalità che sanno soddisfare anche i palati più raffinati. Ottimo anche il sistema di matchmaking e il netcode del titolo che riescono ad offrire ai giocatori partite prive di grossi problemi di latenza.
L'arte e la tecnica di Call of Duty: Vanguard
Difficile criticare le scelte stilistiche e artistiche di
Activision e
Sledgehammer Games, anche questa volta Call Of Duty si dimostra ampiamente all'altezza delle aspettative. Abbiamo apprezzato in particolar modo la varietà di ambienti e personaggi e la loro caratterizzazione. Alcuni livelli ci hanno letteralmente rapito (come quelli dedicati a
Polina Petrova) dove
Call Of Duty: Vanguard da davvero il meglio di se. Vanguard riesce a coinvolgere il giocatore e a portarlo sul campo di battaglia anche grazie alla sua direzione artistica e alle scelte compiute dagli sviluppatori.
Dal punto di vista tecnico dobbiamo dire di essere soddisfatti da quanto proposto su
XBOX One X. Pur non potendo godere dei fasti grafici e tecnici delle versioni
XBOX Series X e
Playstation 5 (o
PC)
Call of Duty: Vanguard se la cava decisamente bene e anche con prestazioni di tutto rispetto. Non abbiamo notato problemi o bug di sorta nelle nostre partite e il frame rate non è mai sceso sotto la soglia dei 30 fps mantenendo il titolo ben giocabile anche nelle fasi più concitate.
Buone notizie anche sul fronte audio sia per quanto concerne la colonna sonora che per il doppiaggio in italiano, decisamente di ottimo livello.