Houston abbiamo un problema...
Oggi parliamo di uno di quei titoli che sono pompati da un hype così ingombrante che risulta sempre difficile riuscire a dare una valutazione oggettiva della produzione, stiamo parlando di
Call of Duty: Modern Warfare III, ultimo arrivato nella grande famiglia di Call Of Duty, reboot pensato per dare nuova linfa vitale alla saga. Abbiamo avuto modo di giocare al titolo grazie ad un codice messoci a disposizione da
Activision, codice che ci ha consentito di provare sia la componente single che multiplayer. Dopo svariate ore passate sui campi di battaglia siamo qui a raccontarvi il nostro parere ma ve lo diciamo subito, le notizie che portiamo non sono decisamente positive. Se volete approfondire non vi resta che seguirci nella
recensione di Call of Duty: Modern Warfare III per PC.
La trama di Call of Duty: Modern Warfare III
Partiamo dal presupposto che chi scrive è un appassionato più della componente single player che di quella multiplayer di Call of Duty. Abbiamo sempre apprezzato il modo in cui
Infinity Ward rivoluzionò (per certi versi) il genere degli FPS nel lontano 2003 (
son passati vent'anni dal primo COD... ndr.) quando la saga si presentò sul mercato. Ricordiamo ancora molto bene come la componente cinematografica della produzione contribuì a creare quello che diventò un vero e proprio sottogenere e catalizzò l'attenzione di pubblico e critica. La formula magica di COD era chiara: proporre al giocatore una campagna che potesse fargli battere il cuore, che lo rendesse partecipe degli eventi, che lo portasse davvero sul campo di battaglia.
Ecco, se vi dicessimo che tutto questo in Modern Warfare III non fosse presente? Come ci rimarreste?
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Purtroppo ci troviamo di fronte alla peggior campagna della storia di Call of Duty (
si, la peggiore, decisamente ndr.), la modalità storia manca di mordente, non riesce ad essere incisiva e si perde nella nuova modalità
Open Combat che, non solo non ci ha convinto, ma che snatura completamente il modello classico della serie, ma andiamo con ordine. Partiamo dal fatto che la
trama raccontata in Call of Duty: Modern Warfare III si rifà ad elementi narrativi presi da Warzone e dalle sue stagioni e questo rende già il tutto meno comprensibile e fruibile per chi non segue direttamente le vicende narrate stagione dopo stagione nel battle royale di Activision. Questo però non è l'unico problema: anche la durata della medesima è difficile da digerire, stiamo parlando di quattro/cinque ore di campagna con una serie di missioni brevissime e assolutamente dimenticabili. È inutile parlare dell'incipit narrativo e di
Vladimir Makarov che è forse uno dei pochi elementi a risultare interessante. L'idea di ambientare alcune missioni nelle mappe open combat ha scosso le fondamenta della saga di Activision traghettando una delle modalità campagna più divertenti, iconiche e spettacolari del panorama videoludico in una minestra allungata di missioni in campo aperto.
Abbiamo spesso criticato in passato la mancanza di coraggio di alcuni sviluppatori nel cercare nuovi modelli di racconto o nuovi modelli di gioco ma qui ci troviamo di fronte ad un prodotto che sembra, a pensar bene, poco curato. La componente single player manca di profondità, è scialba, ha perso il suo carisma e non sembra esser stata curata avrebbe dovuto essere. A poco servono i (pochi) momenti epici presenti e, inoltre, la chiusura della campagna non fa altro che aprire un importante portone piuttosto che cercare di chiudere un ciclo narrativo. La sensazione è che
Sledgehammer Games e
Activision non abbiano posto le dovute attenzioni a questo elemento della produzione. Chiudiamo ricordandovi che
Call of Duty: Modern Warfare III è completamente localizzato in italiano e che la traduzione è di ottima fattura.
Il gameplay di Call of Duty: Modern Warfare III
Le cose vanno meglio sul
fronte del gameplay dove Call of Duty: Modern Warfare III torna a fare il Call of Duty e dove mette in campo tutta l'esperienza accumulata in questi vent'anni di serie. Ecco, la produzione di
Sledgehammer Games sa essere divertente, immediata e dannatamente esaltante da giocare. Pad alla mano (
o mouse e tastiera a seconda delle vostre preferenze ndr.)
Call of Duty: Modern Warfare III esalta ed è in grado di infondere un divertimento per certi versi unico. Le modalità offerte dal titolo sono molteplici e promettono davvero di mettere d'accordo sia i fan di lunga data che lo stuolo di giocatori in arrivo da Warzone. Anche le stesse missioni Open Combat della campagna principale slegate dal concetto di campagna in se e per se riescono a risultare divertenti.
Call of Duty: Modern Warfare III riesce ad essere divertente quando fa il Call of Duty
Ottima la modalità
Zombi che cerca una variante a tema horror dei classici canoni da Warzone e che porta il giocatore in una mappa davvero sterminata nella regione dell'Urzikstan. Affrontare orde di zombie in compagnia degli amici mentre si cerca di completare i vari incarichi ed evitare di finire triturati dai mostri è assolutamente esaltante e divertente. Ovvio che se eravate affezionati alle mappe più ricercate e curate (ma anche più piccole) delle precedenti versioni di Zombi rischierete di rimanere un attimo sballottati da questa novità. Non mancano poi le infinite modalità multiplayer che elevano lo sparatutto di
Activision nell'olimpo del genere per gameplay e modalità.
Pad alla mano
Call of Duty: Modern Warfare III migliora sensibilmente il feeling con le armi e con i movimenti del vostro alter ego in generale. Lo slide cancel rende l'azione sempre fluida e epica al punto giusto e il feedback di ritorno delle varie armi a disposizione (e sono davvero molte) è sempre curato alla perfezione, praticamente inarrivabile per la concorrenza. Cambia anche la gestione delle perk che aveva fatto storcere il naso nei passati titoli, ora i perk si attivano tutti all'inizio del match e sono strettamente legati all'equipaggiamento che porterete con voi. In questo modo viene meno il timing di utilizzo degli stessi e dobbiamo dire di aver trovato questo sistema più congeniale ai fini del gameplay. Insomma se siete tra i giocatori che aspettano il nuovo Call of Duty per il comparto multi giocatore non potrete che restare affascinati da Call of Duty: Modern Warfare III.
L'arte e la tecnica di Call of Duty: Modern Warfare III
Notizie molto buone arrivano invece dal fronte della direzione artistica e della caratterizzazione dei vari personaggi e degli ambienti di gioco. Se infatti le mappe aperte soffrono chiaramente di una cura inferiore rispetto alle mappe a cui eravamo abituati nei precedenti titoli va detto che i ragazzi di
Sledgehammer Games hanno saputo riporre la classica cura nella caratterizzazione di personaggi ed ambientazioni. Questo fa ancora più arrabbiare se si pensa a cosa sarebbe potuto essere
Call of Duty: Modern Warfare III se solo fosse stato curato di più il comparto narrativo della produzione.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo molto da dire, l'
IW Engine svolge ancora bene il suo lavoro e riesce a gestire agevolmente sia i grandi spazi aperti che le piccole aree interne. La resa estetica è decisamente buona e Call of Duty: Modern Warfare III riesce a stupire in svariati contesti. Durante le nostre partite non abbiamo riscontrato problemi particolarmente gravi o bug bloccanti, idem si può dire per il netcode che ci è sembrato decisamente in linea con le aspettative.
Brutte notizie per i possessori di Steam Deck: Call of Duty: Modern Warfare III utilizza infatti una versione particolare del Ricochet anti-cheat system che ne impedisce il funzionamento su macchine Linux quindi non acquistatelo se considerate di giocarlo su Steam Deck (con SteamOS come sistema operativo).
Ottimo il comparto audio, sia per quanto riguarda la soundtrack che per gli effetti audio fino ad arrivare al doppiaggio, decisamente di livello.