Lucidate i fucili, si torna in azione!
L'arrivo di
Call Of Duty: Black Ops 4 è stato attesissimo, sia dalla community che ha sempre adorato il titolo che dagli addetti ai lavori perchè, inutile negarlo, il brand di Activision è da sempre considerato uno dei punti di riferimento per il genere sparatutto (sopratutto nella sua componente multiplayer). Dopo il successo del terzo capitolo delle operazioni speciali eccoci a parlare del suo seguito che, possiamo dirlo subito tanto ormai lo sanno anche i muri, perde completamente la componente della "trama" e si dedica esclusivamente al multiplayer. Vediamo insieme come si comporta l'ultima fatica partorita dai ragazzi di
Treyarch nella nostra
recensione di Call Of Duty: Black Ops 4.
La trama di Call Of Duty: Black Ops 4
Come abbiamo già anticipato nell'introduzione chi si aspettava il classico componente single-player rimarrà deluso:
Black Ops 4 infatti non ha nessuna "modalità storia" e i ragazzi di
Treyarch hanno deciso di dedicarsi anima e corpo a quello che, a tutti gli effetti, è il vero cuore pulsante dei "Black Ops": la componente multiplayer. Da questo punto di vista Activision ha voluto mettere le cose in chiaro fin da subito:
Call Of Duty è un prodotto che vuole soddisfare le esigenze di una particolare fascia di utenza e questa ultima incarnazione del brand lo dimostra ancora maggiormente tornando (per certi versi) alle origini.
Ma quindi in solitaria non si può proprio giocare questo nuovo
Call Of Duty? No, in realtà potete giocare anche delle partite in single player (nella modalità
zombie, o nello
Specialists HQ). La nuova modalità
Specialists HQ permette al giocatore di prendere confidenza con i vari personaggi "pre-confezionati" di
COD: Black Ops 4 e funge un po' da tutorial per le varie modalità multiplayer piuttosto che un vero e proprio contenuto a se stante.
Dobbiamo essere sinceri, siamo sempre stati favorevoli alle campagne single player ma, c'è un grande ma, preferiamo di gran lunga questo approccio di
Treyarch che rinuncia completamente alla modalità single player senza doverla "inserire a forza" magari in modo raffazzonato e non all'altezza delle aspettative.
Il gameplay di Call Of Duty: Black Ops 4
Ed eccoci a parlare del piatto forte del nuovo
Black Ops: il gameplay. Sembra che questa volta
Activision e
Treyarch abbiano davvero ascoltato le richieste degli utenti e abbiano preso delle decisioni più in linea con quelle che sono, da diverso tempo, le richieste della community.
Call Of Duty: Black Ops 4 per certi versi torna alle origini ripresentando un gameplay più attaccato al terreno: spariscono i jetpack e le lunghe corse sui muri e tornano gli scontri in ambienti stretti e al cardiopalmo.
Prima di iniziare a discutere delle varie modalità conviene fare il punto sulla quantità (e qualità) dei contenuti proposti perchè dobbiamo rassicurare molti giocatori: la proposta ludica di
Black Ops 4 è completa e lo è nel vero senso della parola, difficilmente gli amanti delle competizioni multiplayer possono trovare di meglio sul mercato in termini di varietà e di meccaniche. Si passa dalla modalità multiplayer classica che farà la gioia di chi ha da sempre amato il brand di
Activision con scontri ravvicinati e il cui ritmo è serrato e non permette distrazioni o momenti di calma, ben diverso dalla piega che la saga aveva preso negli ultimi anni.
Activision non dimentica però quella che è la moda indiscussa del momento: il
Battle Royale. Ebbene si,
Call of Duty: Black Ops 4 ha anche una modalità
Battle Royale chiamata
Blackout. Scontrarsi con
PUGB o
Fortnite non è certamente cosa da poco ma forse Call of Duty è l'unico player tripla A che può permettersi tanto. Se quindi i quasi claustrofobici scontri ravvicinati della modalità classica di Black Ops 4 vi stanno stretti e preferiti i "ritmi più compassati" delle Battle Royale sarete accontentati, anche se non dovete farvi trarre in inganno, la mappa in Blackout continuerà a restringersi col passare del tempo e il gli scontri diventano quindi più serrati col passare dei minuti e delle kill. Come di consueto anche quest'anno è presente la modalità Zombie, ormai parte integrante della produzione e, a questo giro, i contenuti proposti sono davvero succosi e per numero e qualità indubbiamente i migliori presentati dalla creazione di questo "spin-off".
Call Of Duty: Zombie presenta infatti ben tre mappe con tre modalità completamente diverse l'una dall'altra e con tre ambientazioni interessanti e sicuramente evocative: si parte con (in ordine prettamente temporale) con
IX la mappa ambientata in un anfiteatro romano dove siamo chiamati a far fuori orde e orde di zombie (che sono poi gli stessi spettatori trasformati in zombie da un artefatto maledetto). La seconda mappa è
Voyage of the Damned ambientata nientepopodimenoche sul
Titanic; anche in questo caso i nostri compagni di viaggi sono stati trasformati in zombie dallo stesso artefatto visto in IX. L'ultima (ne arriverà una quarta per i possessori del
Black Ops Pass) chiamata
Blood of the Dead è un remake della storica
Mob of the Dead.
Ogni mappa presenta delle meccaniche di gameplay differenti e la presenza di easter egg e riferimenti alla lore e al background del titolo
Activision. Pad alla mano
Call Of Duty: Black Ops 4 risulta divertente, immediato, vario e molto più classico dei suoi predecessori, si ripresenta il pick 10, il sistema che permette di creare il proprio setting preferito del personaggio scegliendo un massimo di dieci elementi tra armi e perk che permettono, anche ai giocatori più esigenti, di crearsi un alter ego conforme al proprio stile di gioco. Chiudiamo confermando anche l'ottimo feedback dei proiettili e il gunplay equilibrato ed estremamente soddisfacente.
L'arte e la tecnica di Call Of Duty: Black Ops 4
Ora dobbiamo parlare della parte più altalenante della produzione: la componente tecnica. Facciamo una piccola premessa: la sensazione è che
Treyarch abbiamo preferito lavorare sulle prestazioni piuttosto che sull'estetica. Questo, sia chiaro, non vuol dire che
Black Ops 4 sia "brutto", tutt'altro ma non si possono chiudere entrambi gli occhi sulle texture slavate o sul numero non esaltantissimo di poligoni utilizzati per i personaggi e gli ambienti. Di contro
Call Of Duty: Black Ops 4 si muove quasi sempre a
60 fps e comunque con un frame rate invidiabile.
Ci sentiamo di condividere questa scelta ma forse, con un lavoro più serrato, si sarebbe potuto fare di più dal punto di vista estetico. Dal punto di vista squisitamente artistico invece il lavoro svolto è interessante e originale, la dimostrazione più eclatante è data proprio dalla
modalità Zombie che ha saputo creare ed evolversi in tre ambientazioni diverse con background e modalità diverse.
Chiudiamo con due parole sulla colonna sonora e sugli effetti sonori entrambi che rispecchiano esattamente le aspettative. Infine il titolo di
Activision è localizzato in italiano e quindi tutti i non anglofoni non avranno problemi a giocare e a gustarsi il titolo senza problemi.