Recensione Bulb Boy - Usiamo la testa di lampadina per risolvere enigmi!

Bulb Boy

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Testa di lampadina!

Oggi parliamo di un’avventura grafica un po’ particolare, un gioco che per recensire “in tempo” avremmo dovuto portare sulle nostre pagine sotto Halloween (visto il tocco macabro che possiede la produzione), ma che vi proponiamo solo ora. Al netto della recensione pubblicata il mese scorso o questo, Bulb Boy resta un titolo godibile, particolare e fuori dagli schemi, ma vediamone i motivi nella nostra recensione.

La trama di Bulb Boy

Possiamo subito dire che la trama di Bulb Boy, e almeno i primi minuti di gioco, lasciano abbastanza spaesato. Il nostro protagonista non è il classico eroe dei videogiochi e dei fumetti, ma un uomo-lampadina. Si avete letto bene, una lampadina con delle sembianze umane. Il nostro protagonista vive in una casa fatta, manco a farlo apposta, a forma di lampadina, in compagnia di suo nonno-lampadina e il suo cane.

Tutto ha inizio una notte come tante altre, il nostro piccolo amico sia gita nel sonno, qualcosa lo turba, al suo risveglio, di soprassalto, il protagonista trova suo nonno colpito duramente. Non solo, ma la casa sembra abitata da oscure presenze. Questo clima a metà tra l’horror e l’assurdo. La storia presentata ci porta ai titoli di coda in poche ore, ore che passano tra un enigma e l’altro e la storia narrazione che ricama tinte horror e disturbanti in più di un’occasione. 

Il gameplay di Bulb Boy

I due sviluppatori del team di Bulbware, hanno strutturato un’avventura grafica a tratti interessante con una caratteristica decisamente particolare: in tutto il titolo non avrete un testo a schermo. L’assenza totale di testi ha reso la creazione (e anche la risoluzione) degli enigmi qualcosa di differente da quanto siamo abituati a vedere nelle avventure grafiche tradizionali.

I meccanismi per arrivare alla risoluzione dei problemi che il nostro eroe si trova man a mano a dover affrontare, sono fondamentalmente quelli classici delle avventure grafiche: combinare gli elementi trovati e utilizzare l’elemento per “sbloccare” la situazione. Purtroppo il titolo non riesce a proporre una vera e propria sfida visto che l’assenza di testi a schermo ha obbligato gli sviluppatori ad adottare soluzioni di enigmi più lineari, molto spesso basterà comporre a tentativi gli oggetti nell’inventario o provare ad utilizzare tutto l’utilizzabili che la soluzione salta fuori. Possiamo dire che l’idea alla base del titolo è molto buona, ma la profondità di gameplay e degli enigmi non è nemmeno lontanamente paragonabile a titolo come Thimbleweed Park ad esempio.

L’arte e la tecnica di Bulb Boy

Ed è proprio dal comparto artistico che il titolo degli sviluppatori polacchi riesce a dare il meglio di se. L’art direction del titolo è estremamente interessante, il team di sviluppo è riuscito a infondere in Bulb Boy una propria forte identità. I personaggi sono ben caratterizzati e, pur non utilizzando una singola linea di dialogo, riescono a “bucare lo schermo” e ad. Entrare nel cuore del giocatore.

Ottimo anche il tratto con cui cono stati disegnati ambienti e personaggi che, detta tutta, sembrano usciti da una puntata di Adventure Time. Anche dal punto di vista tecnico il titolo regge bene il colpo e si presenta dignitosamente agli occhi del videogiocatore, pur non esagerando con un motore grafico d’avanguardia il tutto giro molto bene e, sopratutto, riesce ottimamente a rappresentare gli ambienti cupi su cui si basa tutta l’avventura.

La particolarità più grande del titolo resta in questo suo “mutismo”, in tutta l’avventura non vedrete lettere a schermo ne parlato di sorta, questa scelta che penalizza un po’ il gameplay e gli enigmi riesce invece a dare molto risalto alla parte più artistica della produzione e alla sua unicità. Se si pensa anche che tutto il prodotto è stato realizzato da due sole persone si riesce a dar ancora maggior valore ad un titolo che potrebbe meritare la vostra attenzione, sopratutto se siete appassionati di avventure grafiche.