Dopo l'apocalisse
Ormai guerra nucleare, bombe atomiche e quant'altro sono gli argomenti che riempiono le pagine dei giornali e no, purtroppo, non stiamo parlando dell'eccellente serie TV targata Amazon Prime, dedicata a
Fallout ma delle notizie quotidiane. Fortunatamente però siamo ancora qui a parlarne e, di bombe atomiche, non ne sono state lanciate. Questa (
macabra ndr.) introduzione voleva solo essere un punto di partenza per il titolo di cui parliamo oggi che parla proprio di post apocalisse:
Broken Roads. Sviluppato dai ragazzi di
Drop Bear Bytes e pubblicato da
Versus Evil (che ringraziamo per averci fornito un codice con cui testare il gioco) ci immergiamo in un mondo post guerra atomica che ha saputo regalare momenti esaltanti pur mostrando qualche incertezza. Scopriamo insieme cosa va e cosa non va in questo nuovo GDR ambientato nella terra dei canguri con la
recensione di Broken Roads per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Broken Roads
Partiamo col presupposto che stiamo parlando di un RPG vecchia scuola, e questo non solo per la struttura del comparto artistico e tecnico (
di cui parleremo meglio dopo ndr.) ma anche per il comparto narrativo.
Broken Roads adotta una narrativa tipica dei giochi di ruolo di una ventina d'anni con un particolare focus ed una particolare attenzione sulle scelte del giocatore, sul suo plasmare il mondo di gioco in base alle proprie scelte e legando gran parte del racconto proprio alle vicende del protagonista. Questo significa che le nostre scelte impattano il mondo in cui viviamo in modo molto più marcato rispetto a produzioni simili dove il nostro sembra, appunto, un passaggio come tanti altri.
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Prima di raccontarvi l'incipit narrativo e dirvi due parole sul mondo di gioco e l'ambientazione dobbiamo evidenziare il primo problema del titolo
Drop Bear Bytes e cioè la sua localizzazione. Purtroppo
Broken Roads non è tradotto in italiano e questo è sicuramente un problema per chi non mastica l'inglese perchè comprendere (a fondo) quello che succede a schermo è di vitale importanza per prendere le scelte ritenute più idonee al proprio modo di approcciare il gioco. Se quindi l'inglese non è propriamente nelle vostre corde potreste trovare difficoltà a proseguire ma, va anche detto, che Broken Roads non è un titolo che vi obbliga "a correre" quindi potete sempre prendere il tempo necessario a tradurre il testo e prendere di conseguenza la vostra scelta (rendendo, ovviamente, il tutto più macchinoso).
Il mondo rappresentato in
Broken Roads è un mondo post apocalittico in cui la razza umana si trova sull'orlo dell'estinzione (
e non solo lei! ndr.). D'altronde lo scopo di lanciare ordigni nucleari in giro per il globo non può certo quello di rendere la vita più facile alle varie popolazioni. Ad ogni modo, a differenza dei vari Fallout, in
Broken Roads non ci troviamo a calpestare il suolo americano ma ci troviamo invece in Australia, e più precisamente nell'area sud-occidentale del paese. La guerra anche qui ha mietuto vittime e riportato indietro l'uomo a quella che potremo definire un'epoca pre-industriale. In questo mondo molto diverso dal nostro (ma in cui ancora possiamo vedere elementi assolutamente riconoscibili come carcasse di automobili e pezzi di tecnologia attuale) vestiamo i panni di un qualunque sopravvissuto che, come spesso accade nei GDR, non ha altro scopo che quello di sopravvivere senza sapere che, le sue scelte, plasmeranno il destino di molti. Non vi diremo nulla di quello che riguarda la trama del titolo perchè la componente narrativa è il vero fulcro del titolo, elemento cardine su cui gira, di fatto, tutta la produzione.
Il gameplay di Broken Roads
Da buon
GDR vecchio stampo il
gameplay di Broken Roads pone le sue basi su tre elementi principali:
narrazione,
esplorazione e
combattimento. Analizziamo insieme i tre punti per capire dove il titolo di
Drop Bear Bytes e
Versus Evil si comporta bene e dove mostra i suoi punti deboli. Dobbiamo considerare che Broken Roads è un gioco di ruolo fortemente legato alla progressione della trama: il titolo vanta un numero impressionante di testi scritti e l'assenza della lingua italiana si fa sentire in modo importante. Considerate che ogni volta che prendiamo una decisione saremo "aiutati" da una ruota dell'affinità (
possiamo chiamarla così? ndr.) che indica al giocatore che tipo di scelta sta intraprendendo e, quindi, che indica potenzialmente come si svolgerà l'avventura. Scegliere un approccio più pragmatico rispetto ad uno più umano incide sul tipo di compagni che si uniranno alla nostra causa e delineerà la progressione della nostra avventura.
Broken Roads sembra un GDR uscito da un'epoca videoludica fa con tutti i pro e i contro del caso
All'inizio dell'avventura ci sarà chiesto di creare il nostro alter ego, sceglierne la classe e attribuire quindi i vari punti abilità agli aspetti che più definiranno il nostro personaggio e il suo agire. Come sempre nel caso di un GDR vi consigliamo di pensare bene a come attribuire i vari punti sulle caratteristiche perchè questo influenzerà notevolmente la vostra progressione nell'avventura. Anche dal punto di vista strutturale ed esplorativo
Broken Roads attinge a piene mani dai GDR del passato: non avrete a che fare con una mappa a mondo aperto ma ogni regione e ogni area è basata su una mappa isometrica che tanto ci ha ricordato
Baldur's Gate e affini (no, non
Baldur's Gate 3, gli altri, ah a proposito, se vi siete persi la nostra
recensione correte a leggerla!). Abbiamo trovato questa scelta di design intelligente nell'economia del gioco e assolutamente funzionale al tipo di gameplay che il titolo vuole esplodere e cioè un
approccio assolutamente story driven pur permettendo al giocatore di affrontare missioni secondarie o altre attività all'interno delle varie aree di gioco.
I punti più dolenti del gameplay arrivano forse quando si inizia a parlare di combat system:
Broken Roads adotta un sistema di combattimento a turni molto classico e decisamene poco esaltante. Se è vero che nel titolo di
Drop Bear Bytes (
che ricordiamo essere il loro titolo d'esordio ndr.) pone grande enfasi più sulle scelte fatte dal giocatore e sulle relative conseguenze è altrettanto vero che ci saremo aspettati un po' di cura in più quando si impugnano le armi e si menano le mani.
Broken Roads approccia il combattimento in modo troppo semplicistico rispetto ad altre produzioni dello stesso tipo. Dovete inoltre prestare sempre grande attenzione a dove finite perchè potrebbe capitarvi di incontrare avversari decisamente più forti e corazzati di voi che non ci metteranno molto ad ararvi senza troppi problemi.
L'arte e la tecnica di Broken Roads
Abbiamo apprezzato parecchio la
direzione artistica di Broken Roads: finalmente ci troviamo di fronte ad un mondo post apocalittico che, pur mantenendo degli elementi simili a quelli delle classiche produzioni a tema "apocalisse nucleari", vengono declinati in un contesto australiano. Abbiamo trovato anche perfettamente a fuoco la caratterizzazione dei personaggi (principali e non) e il tutto ci è sembrato coerente con il mondo di gioco e con la narrazione.
Dal punto di vista tecnico Broken Roads non ha molto dire: la realizzazione tecnica è infatti l'elemento su cui gli sviluppatori hanno investito meno risorse. La componente estetica è infatti visivamente datata ma questo non incide particolarmente sulla fruizione del titolo da parte dell'utente. Certo, se vi aspettavate un titolo dall'impatto estetico profondo resterete delusi. Durante le nostre partite su
Steam Deck non abbiamo rilevato particolari problemi o rallentamenti e il tutto è risultato giocabile sulla portatile di casa
Valve.
Buona la componente audio, in linea con il tipo di produzione.