Di schemi, giocatori e denti volanti
Cosa succede se si unisce il football americano agli eserciti di Warhammer? Ma che domande, chiaramente otteniamo
Blood Bowl! Nato dalla mente di
Jervis Johnson, il gioco da tavolo di
Games Workshop ha saputo fondere le meccaniche da gioco da tavolo a quelle del famoso sport americano. Tutta questa intro per arrivare al nocciolo della questione, oggi infatti parliamo di
Blood Bowl 3, ultimo capitolo della popolare saga sviluppata dai ragazzi di
Cyanide Studio e pubblicato da
NACON. Se volete sapere come se la cava questo terzo capitolo del brand non vi resta che seguirci nella nostra
recensione di Blood Bowl 3 per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Blood Bowl 3
È difficile parlare di trama quando si parla di titoli sportivi, figuratevi quando si tratta di titoli sportivi con un approccio da strategici a turni... Nel titolo di
Cyanide Studio trovano posto le più famose razze e fazioni presenti nell'universo di
Warhammer Fantasy che si scontrano, anzichè spostando enormi eserciti sui campi di battaglia, sul campo del Blood Bowl, una sorta di football americano solo molto (ma molto) più violento. Visto che dal punto di vista narrativo non abbiamo molto da dire sfruttiamo questo spazio per fare un breve excursus su Blood Bowl in generale e sul Blood Bowl digitale.
Mano ai polverosi libri quindi, partiamo dalle basi: Blood Bowl nasce nel lontano 1987 dalla mente del geniale Jervis Johnson e non somigliava moltissimo alle attuali edizioni (attualmente siamo alla Blood Bowl Second Season Edition, edita nel 2020). Fatto sta che, già dalla prima edizione, il giocatore poteva scegliere tra diverse fazioni che andavano dagli Elfi ai Non Morti passando per Goblin, Orchi e chi più ne ha più ne metta. Non mancavano i Fuoriclasse che vennero poi ripresi nelle edizioni successive e nei videogiochi. Il gioco da tavolo di Games Workshop ebbe un gran seguito e, negli anni successivi, le edizioni del Blood Bowl si susseguirono in modo più o meno continuativo.
Ovvio che un successo così conclamato sul tavolo da gioco non poteva che essere raccolto dalla controparte videoludica che vede la
sua prima incarnazione del Blood Bowl nel lontano 1995 sviluppato da SSI per sistemi MS DOS. Torniamo però alla storia più recente e cioè quando, Cyanide Studio presentò, nel 2009, la prima versione del "suo" Blood Bowl, un titolo dall'approccio molto più "sportivo" che tattico. A questo primo capitolo (che già gettava le basi per un titolo di successo) fece eco la seconda incarnazione:
Blood Bowl 2 (arriva nel 2017) ed oggi siamo qui per discutere dell'ultimo arrivato
Blood Bowl 3, disponibile da qualche giorno sugli store digitali di
Playstation,
XBOX e
PC. Prima di proseguire vi ricordiamo che
Blood Bowl 3 è localizzato in italiano e che quindi potrete leggere regole e testi a schermo senza problemi anche se non conoscete l'inglese.
Il gameplay di Blood Bowl 3
Se sul fronte narrativo non abbiamo molto da dire le cose cambiano drasticamente sul terreno del
gameplay. Blood Bowl 3 è uno strategico in salsa sportiva che non dimentica le regole della versione da tavolo del famoso gioco e anzi le ripropone in modo abbastanza fedele all'originale. Prima di parlare delle meccaniche di gameplay togliamo subito l'elefante (enorme) dalla stanza e diciamo le cose come stanno: Blood Bowl 3 è ricolmo di bug, problemi e magagne da sistemare. È chiaro che il titolo avesse bisogno di altro tempo prima di essere messo sul mercato oppure sarebbe potuto entrare in fase di
Early Access, ma anche in questo caso abbiamo visto Early Access decisamente più rifiniti... (qualcuno ha detto
Inkulinati?).
Blood Bowl 3 è, in questo momento, ricolmo di bug e problemi.
Fatta la doverosa premessa è anche il momento di dire però quanto il lavoro e gli sforzi fatti da Cyanide Studio siano li a dimostrare quanto gli sviluppatori tengano al gioco e questo lo si vede da tanti piccoli dettagli che si nascondono tra le pieghe di un titolo lanciato sl mercato in fretta e furia. Chiaro che quando si scende in partita il titolo pubblicato da
NACON mostra ancora tutte le sue carte vincenti, con quella strategia che obbliga il giocatore a soppesare ogni singola mossa, dal posizionamento dei giocatori sul campo fino alle azioni da fargli compiere. Per parlare delle regole di Blood Bowl servirebbe un articolo dedicato (e forse non sarebbe nemmeno sufficiente) quindi non ci dilungheremo oltre, ma gli appassionati possono stare tranquilli sulla fedeltà delle partite proposte dal gioco.
Ovviamente non stiamo parlando di un titolo action quindi non si ha bisogno di controlli iper reattivi o perfettamente bilanciati e anche su
Steam Deck siamo riusciti a giocare senza problemi. Non abbiamo molto apprezzato l'introduzione delle microtransazioni che obbligano il giocatore ad un esborso sicuramente maggiore rispetto ai precedenti lavori. Abbiamo avuto modo di provare anche gli
Imperiali e i
Black Orcs grazie a dei codici che ci sono stati forniti dal publisher (oltre chiaramente al gioco base). Se non avete mai giocato ad una partita di Blood Bowl in vita vostra dovete mettere in conto di dedicare al titolo qualche oretta extra per apprendere le meccaniche fondamentali e imparare le basi ma questo tempo viene ampiamente ricompensato.
L'arte e la tecnica di Blood Bowl 3
Se il lato artistico della produzione ci ha incantato come le precedenti incarnazioni (e d'altra parte quando si parla di Warhammer è difficile non avere la bava alla bocca), sul fronte tecnico ci siamo trovati nella stessa situazione del gameplay: Blood Bowl 3 sembra una pre-release non una versione 1.0. Qualche rifinitura in più avrebbe fatto certamente bene ad un prodotto che, se è vero che è pensato per gli appassionati, è altrettanto vero che può attrarre potenzialmente un grande pubblico.
Tecnicamente ci sono invece problemi in ogni dove: dalla disconnessione dei server ai bug che crashano il gioco fino a compenetrazioni poligonali e chi più ne ha più ne metta. Chiaro che sono tutte cose che con qualche sana patch possono andare a posto ma, al momento, la situazione è questa.
Buona la componente sonora che sposa perfettamente le ambientazioni del gioco originale.