Dove tutto ebbe inizio
Oggi parliamo di un remake sviluppato da
GUST e pubblicato da
KOEI Tecmo (che ringraziamo per averci fornito un codice per poter provare il gioco), stiamo parlando di
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg, titolo abbastanza datata che vide la sua uscita originale nel secolo scorso (era formalmente il 1997). Se siete curiosi di sapere come se la cava la giovane Marie ai giorni nostri non vi resta che seguirci nella nostra
recensione di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg per Nintendo Switch.
La trama di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg
Iniziamo parlando della
trama di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg e non iniziamo esattamente con delle ottime notizie. L'ultima fatica di
GUST infatti non apporta alcuna modifica sul piano narrativo al nuovo remake e lascia tutto immutato sul piano narrativo e contenutistico. Ci troviamo così a vestire nuovamente i panni di
Marie, la protagonista del primo titolo della serie
Atelier. A differenza di altre produzioni simili in
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg il giocatore non combatte per chissà quale fine ultimo o per salvare il mondo di gioco: il giocatore vive semplicemente le avventure della giovane protagonista.
Marie è un'alchimista, o meglio, sta studiando per diventare alchimista e vive nella città di
Salburg, residenza di una importante scuola di alchimia.
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg mette subito in chiaro al giocatore come la protagonista non sia esattamente l'Harry Potter del mondo di gioco e come Marie sia anzi decisamente svantaggiata e non propriamente eccellente nell'arte dell'alchimia tanto che i professori della scuola le continuano ad appioppare voti tutt'altro che eccellenti. C'è solo un insegnante che crede in lei e che è in grado di vedere qualcosa che gli altri non sono in grado di notare:
Ingrid. L'insegnante propone a Marie una sorta di "sfida": se nell'arco dei cinque anni successivi sarà in grado di produrre un oggetto realmente incredibile e, se resterà stupita da tale creazione, allora Marie potrà diventare davvero un'alchimista.
La trama è tutta qui, nel corso della storia infatti non si ha a che fare con twist narrativi degni di nota e passerete la maggior parte del vostro tempo a raccogliere materiali per le vostre creazioni equamente divisi tra missioni secondarie e l'esplorazione del mondo di gioco. Anche sul piano della localizzazione le cose non vanno tanto bene per chi non mastica l'inglese perchè
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg non è tradotto in italiano (anche se c'è da dire che, finalmente, possiamo fare affidamento sulla lingua inglese rispetto al giapponese).
Il gameplay di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg
Se sul piano narrativo le cose non vanno tanto bene per
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg quando si parla di gameplay le cose non vanno tanto meglio (anche se qualche miglioramento si può notare). Togliamo subito l'elefante dalla stanza e partiamo parlando delle cose che non ci hanno convinto di questo remake: prima di tutto il gameplay loop potrebbe non essere propriamente adatto a tutti, in
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg dovrete fondamentalmente esplorare varie aree, arruolare combattenti e recuperare materiali con i quali potrete creare nuovi oggetti alchemici. Ecco, il gameplay loop del titolo rischia di diventare presto
monotono sopra tutto grazie ai
sistemi automatici che consentono di raccogliere automaticamente i materiali, combattere automaticamente e così via.
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg è un titolo che rischia di diventare presto noioso
Un altro elemento che non ci ha convinto fino in fondo riguarda il metodo con cui il gioco conta giorni e ore, giorni e ore che passano anche mentre siamo in viaggio e che rischiano di far scadere quest secondarie rendendo vani gli sforzi fatti per recuperare i materiali e concludere così le varie missioni. Resta da dire che però i ragazzi di
GUST hanno rimosso (o meglio reso aggirabile) il più grande difetto del titolo originale e cioè il game over nel caso la nostra protagonista fosse arrivata al quinto anno senza esser riuscita a preparare l'oggetto incredibile rendendo vani gli sforzi di ore di gioco (per una runa del titolo servono circa una decina d'ore). La nuova modalità permette, in un certo senso, di far andare "fuori corso" Marie eliminando il limite temporale e permettendo al giocatore di andare oltre i cinque anni per stupire
Ingrid.
Durante le vostre missioni potrete fare affidamento su diversi mercenari che potranno rendersi utili per portare a compimento le varie missioni e che vi renderanno la vita un po' più semplice. Questo non riesce ad aggiungere una grande varietà al titolo e
il gameplay loop risulta presto abbastanza noioso e monotono. Certo, se siete appassionati di giochi di raccolta e produzione probabilmente non sarà un problema per voi ma chi cerca "qualcosa in più" resterà sicuramente colpito poco favorevolmente. Infine il nostro consiglio è quello di evitare di utilizzare il sistema automatico di raccolta e combattimento poichè toglie molto del gameplay al gioco vero e proprio.
L'arte e la tecnica di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg
Parlando di direzione artistica e comparto tecnico invece le cose vanno in modo decisamente diverso: abbiamo
molto apprezzato lo stile di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg e come gli sviluppatori hanno deciso di approcciare la remastered in questione. Marie e i suoi amici presentano una caratterizzazione notevole e non ci metterete molto ad affezionarvi alla giovane e impacciata protagonista oltre che ai suoi amici. Buona la realizzazione del mondo di gioco e dei suoi abitanti.
Sul piano prettamente tecnico
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg mostra un motore grafico in 3D isometrico con una composizione dei modelli semplice ma molto curata. Abbiamo apprezzato lo stile di gioco e durante le nostre partite su
Nintendo Switch non abbiamo evidenziato problemi di sorta.
Molto buono il comparto audio che ci ha riportato alla memoria molti motivetti in pieno stile anni '90.