Torniamo nella mitica Grecia
Oggi facciamo un salto indietro verso un mondo che getta le basi nella cultura che ha forgiato, per secoli, il modo di pensare che sta alla base della nostra cultura: l'antica Grecia. Il titolo di cui parliamo oggi (opera prima degli sviluppatori cinesi di
Acme Gamestudio e pubblicato da
tinyBuild) è
Asterigos: Curse of The Stars. Si, sappiamo che quando si parla di "antica Grecia" il primo titolo che vi viene in mente è, molto probabilmente,
Immortals Fenyx Rising ottimo action rpg di Ubisoft (nel caso ve la foste persa, date una letta alla nostra
recensione di Immortals: Fenyx Rising per XBOX One per farvi un'idea), ecco pur con tutte le differenze del caso i due titoli hanno qualcosa in comune. Ma ora, al netto di tutto, prendete spada e scudo (o lancia e daghe se preferite) e seguiteci nella nostra
recensione di Asterigos: Curse of The Stars per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Asterigos: Curse of The Stars
E come da tradizione nelle nostre recensioni iniziamo a parlare della
trama di Asterigos: Curse of The Stars e iniziamo subito col dire che, seppur non dimostrando una profondità fuori dal mondo, il titolo di
Acme Gamestudio ha saputo catturare (e mantenere) la nostra attenzione. In Asterigos: Curse of The Stars impersoniamo
Hilda, una bella e giovane guerriera che fa parte della
Legione del Vento del Nord, una guarnigione di soldati in missione. Il titolo si apre col nostro comandante che ci affida una missione: mettersi sulle tracce di una guarnigione di cui non si hanno più notizie, inoltre, tra i dispersi vi è anche il padre di Hilda e questo, ovviamente questo rende tutto molto più personale.
La nostra eroina non se lo fa ripetere due volte e si mette sulle tracce della guarnigione fino ad imbattersi nella città di Asphes, una città che (vittima di una maledizione) è rimasta bloccata nel tempo. La stessa sorte di cui sembra essere vittima il regnante di Anbari. La Legione del Vento del Nord è la guardia d'elite del regno e anche l'ultima speranza per cercare di arginare e cancellare definitivamente la maledizione. Ecco che quindi ci si imbatte in Asphes e si viene immediatamente catapultati indietro di oltre mille anni:
Asphes è una città che può essere definita come una "seconda protagonista" del gioco visto i dettagli e la cura che gli sviluppatori hanno riposto nella sua creazione e caratterizzazione. La lore dietro la città è interessante e coerente col mondo di gioco: in Asphes trovano spazio gli schiavi, i vari ceti sociali e, esplorando a destra e manca ci si imbatte spesso in documenti ed elementi che raccontano pezzi di storia della città, dei suoi abitanti, dei miti e delle leggende.
Non vi sveleremo oltre della storia di
Asterigos: Curse of The Stars e vi invitiamo a giocarci per scoprire voi stessi il susseguirsi della narrazione. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla lore del gioco e da come (un po' come accade nei titoli FROM Software) gli sviluppatori siano riusciti a far scoprire la storia del mondo di gioco e della sua lore attraverso testi e oggetti. Proprio in virtù dell'importanza che hanno questi testi vogliamo rassicurarvi e confermarvi che
Asterigos: Curse of The Stars è localizzato in italiano.
Il gameplay di Asterigos: Curse of The Stars
Asterigos: Curse of The Stars è un action RPG che sfrutta qualche meccanica dei souls like senza legare il giocatore ad un livello di difficoltà molto alto causando (ove questo non sia perfettamente bilanciato) sconforto e malcontento che abbiamo ritrovato in diverse produzioni. Ma cosa significa questo? Beh, prima di tutto Asterigos: Curse of The Stars permette al giocatore di selezionare un livello di difficoltà prima di iniziare l'avventura (così che ognuno possa sentirsi più a suo agio durante la partita), gli scontri con i vari boss ci sono sembrati molto ben strutturati e, ogni volta che ci fermiamo presso i portali per salvare i mostri di gioco torneranno in vita. Non preoccupatevi però della perdita di esperienza (tipica dei souls-like), in Asterigos: Curse of The Stars quando morirete non lascerete al suolo l'esperienza raccolta ma ne perderete solo un po'.
Asterigos: Curse of The Stars riesce a trovare un corretto bilanciamento tra action e souls-like
Parliamo un po' del mondo di gioco: Asterigos: Curse of The Stars non è un open world e per certi versi i livelli di gioco ci hanno ricordato quelli presenti in
Kena (se non sapete di che gioco stiamo parlando correte a leggere la
recensione di Kena: Bridge of Spirits), a differenza del titolo di
Ember Lab però i livelli sono un po' più articolati e presentano delle scorciatoie sbloccabili. I vari livelli restano interconnessi e, anche senza avere la profondità leggendaria presente nel primo
Dark Souls il level design ci ha lasciato piacevolmente colpiti.
Molto buono, anche su molto classico e tradizionale, il combat system pad alla mano. Hilda è molto agile e può scegliere tra sei tipi di armi che avrà a disposizione fin dai primi minuti di gioco: ecco se state cercando un titolo dove collezionare armi e armamentari vari non siete nel posto giusto. Durante il corso dell'avventura potrete migliorare l'equipaggiamento di Hilda sfruttando oggetti difensivi e raccogliendo collezionabili e oggetti monouso ma non potrete reperire nuove armi. In compenso ci è piaciuto molto il sistema di progressione che permette al giocatore di investire in tre tipi di attributi:
forza,
resistenza e
potenza magica. In modo molto lineare potrete quindi decidere come "trasformare" Hilda, anche perchè non sono presenti classi e sottoclassi, qui il vostro personaggio lo forgerete sul campo di battaglia. Originale il sistema di perk che vi consente di selezionare le abilità attraverso un sistema di punti ma, ad ogni abilità è associato anche un malus e quindi dovrete scegliere saggiamente ogni volta "il male minore, o il beneficio migliore" a seconda di come farete evolvere la vostra eroina.
L'arte e la tecnica di Asterigos: Curse of The Stars
Siamo rimasti colpiti fin da subito dalla direzione di Asterigos: Curse of The Stars, inutile negarlo. Difficile non innamorarsi delle atmosfere "da antica Grecia" in cui è immerso il titolo e abbiamo anche molto apprezzato il design di personaggi e comprimari (ma anche dei boss!). Abbiamo trovato azzeccatissimo e ben bilanciato il contrasto tra la ricerca di uno stile quasi "fiabesco" a quello più classico delle ambientazioni scelte per il titolo. Buone notizie arrivano anche sul fronte delle animazioni così come degli effetti di luce.
Ma
come gira Asterigos: Curse of The Stars su Steam Deck? Allora, come al solito partiamo dal presupposto che questa domanda è condizionata dal fatto che stiate giocando in mobilità oppure collegati alla rete elettrica. Il piccolo schermo di Steam Deck consente di scendere in dettaglio e risoluzione senza perdere molto del colpo d'occhio e mantenendo un frame rate stabile. Nelle nostre prove abbiamo bloccato gli FPS del video a 40 e i dettagli a medio / alti e non abbiamo riscontrato problemi o rallentamenti (salvo nel caricamento iniziale delle nuove aree ma niente di preoccupante).
Buona anche se non indimenticabile la colonna sonora.