Eccoci a parlare di un nuovo twin stick shooter ma questa volta, la rapidita' di movimento e' fondamentale per portare a casa la pellaccia! Oggi recensiamo Assault Android Cactus!
Questo è stato un anno particolarmente prolifico per i twin stick shooters, sopratutto negli ultimi periodi sono diversi i titoli che abbiamo trattato anche sulle nostre pagine. Oggi abbiamo un ulteriore esponente di questa folta schiera: Assault Android Cactus, ultima scommessa di casa Witch Beam, che ha tutte le carte in regola per separarsi dal mare magnum della ripetitività che troppo spesso ha visto protagonista il genere.
Sembra una missione di verifica come tante altre quando Cactus, una unità di ricognizione intercetta un SOS proveniente da una nave mercantile apparentemente abbandonata. Già la richiesta d’aiuto è di per se strana, ma tutto si fa ancora più criptico quando i sistemi di difesi della nave cercano di friggere la nostra protagonista in un tripudio di laser.
Dopo questo attacco il comando dalla base è chiaro: “Abbandonare la missione e tornare al quartier generale per pianificare il da farsi”, ma la nostra protagonista è particolarmente cocciuta e, dopo aver schivato i raggi laser si crea un varco (nel senso stretto della parola) ed sfonda l’astronave salvando tre superstiti da un assalto di robot impazziti. Dopo un breve dialogo i tre ci spiegano che l’intelligenza artificiale della nave è impazzita e ora le decine di migliaia di automi che lavorano nella linea di produzione della nave sono fuori controllo e stanno eliminando ogni forma di vita sull’astronave.
C’è una sola soluzione per mettere la parola fine a questa situazione, arrivare fino al nucleo centrale, affrontare l’intelligenza artificiale e chiudere definitivamente la questione. E’ con questo incipit che iniziamo la nostra avventura in Assault Android Cactus. La trama non è originale ma tutta la storia viene raccontata in modo simpatico e divertente.
Abbiamo accennato poco sopra come, sopratutto in quest’anno, il numero dei Twin Stick Shooter che sono finiti sul mercato sia un numero decisamente alto (basti pensare a JYDGE, appena recensito o all’intramontabile The Binding Of Isaac provato nella sua ultima incarnazione per Nintendo Switch, eppure, pur in tutta questa concorrenza Assault Android Cactus riesce ad avere il suo perché e a dimostrarsi un prodotto interessante sotto molti punti di vista. E’ proprio nel gameplay che il titolo di Witch Beam mostra i muscoli e lo fa con una ricetta semplice ma estremamente efficace: l’immediatezza. Già dai primi minuti ci si rende subito conto che Assault Android Cactus ha un ritmo di gioco più sostenuto di tanti altri titoli, e il gameplay diventa immediatamente frenetico.
La meccanica alla base è molto semplice, ogni volta che facciamo fuori un robot avversario questo lascia in campo delle sfere bianche, raccogliendole possiamo incrementare il nostro livello di fuoco in tre differenti livelli. Questo sistema obbliga il giocatore ad una continua corsa alle sfere bianche (anche perché queste svaniranno entro un certo limite di tempo) rendendo la partita una continua toccata e fuga da un punto all’altro dell’arena. Non solo, alcuni avversari lasceranno sul terreno power up più rari che ci consentiranno, ad esempio, di ottenere una potenza di fuoco aggiuntiva, di poterci muovere più rapidamente, di congelare gli avversari a schermo o di ricaricare le nostre batterie.
Proprio nella ricarica delle batterie è insito un altro punto di forza del titolo. Ogni volta che gli avversari colpiscono il nostro personaggio questo perderà parte delle sfere bianche accumulate, e con esse, parte della sua potenza di fuoco. Se anche questa barra scendesse a toccare lo zero possiamo riavviare i circuiti quante volte vogliamo, almeno fino a che le batterie dell’androide sono cariche e l’unico modo per rimpinzarle è quello di recuperare i power up verdi lasciati dagli avversari. Va aggiunta, a questa piccola formula magica, anche la possibilità di scegliere con quale eroe affrontare il livello (selezionabile tra nove personaggi), ogni personaggio ha infatti in dote un’arma differente dagli altri, si passa dai fucili a pompa (corto raggio grande potenza) a mitragliatrici ecc, questa scelta rende ogni scontro destramente differente a seconda del tipo di approccio che decideremo di adottare. Ma non è finita qui, c’è infatti un’altra ottima notizia: il design dei livelli.
Assault Android Cactus si presenta infatti con un level design di prim’ordine e ogni arena ha caratteristiche particolari che obbligano (o permettono) un approccio diverso allo scontro. Chiudono il cerchio di una progettazione sopraffina le boss fight che dobbiamo affrontare nella nostra marcia verso l’IA supercattiva: cinque scontri con cinque boss che vi resteranno in testa per diverso tempo. Il team di sviluppo di è infatti particolarmente impegnato nella realizzazione di scontri che possano esser quanto più memorabili possibile.
Dal punto di vista artistico e tecnico il lavoro dello studio di sviluppo Australiano è forse il punto dove presta di più il fianco di tutta la produzione o dove, per lo meno, dimostra di più la sua natura indie. La modellazione poligonale dei protagonisti e dei robot è abbastanza corposa ma non tanto da far gridare al miracolo e forse l’utilizzo di Unity come motore di gioco non ha aiutato gli sviluppatori a poter spingere con l’acceleratore fino in fondo.
Il frame rate non riesce a stare ancorato ai 60 fps che avrebbero dato di sicuro un boost in più alla produzione dal punto di vista tecnico ma riesce comunque a mantenersi su buoni livelli e a ridurre al minimo i rallentamenti. Il design del titolo è interessante e i vari protagonisti risultano ben caratterizzati se consideriamo il tipo di gioco. Buona anche la colonna sonora che riesce a tenere il ritmo dei movimenti a schermo e ad accompagnare piacevolmente le nostre adrenaliniche sparatorie.
Assault Android Cactus è un titolo che merita sicuramente la vostra attenzione. Sia che voi siate dei patiti del genere sia che ne siate digiuni. Il titolo dei ragazzi di Witch Beam infatti offre un gameplay che riesce a coniugare perfettamente tattica e adrenalina con una meccanica di gioco che premia la rapidità di pensiero e di movimento in ambienti decisamente mutevoli.
Trama 2.00
Gameplay 8.50
Arte e tecnica 8.00
immediato e frenetico
framerate ballerino