Ed Age of Wonders che fa?
La saga di
Age Of Wonders affonda le sue radici in un passato abbastanza remoto, sopra tutto se si parla di tempi legati al mondo dei videogiochi. Il primo titolo, in carico a
Triumph Studios, infatti vide la luce nel lontano 1999 e quest'anno compie vent'anni. Come festeggiare in modo degno i vent'anni di presenza sul mercato se non con una versione che sposta le nostre partite nello spazio? Oggi parliamo di
Age of Wonders: Planetfall, mettetevi comodi, rispolverate tutte le vostre abilità tattiche (ne avrete bisogno) e seguiteci nella nostra
recensione di Age of Wonders: Planetfall.
La trama di Age of Wonders: Planetfall
Il setting differente dell'ambientazione di
Age of Wonders: Planetfall ha portato a qualche cambiamento anche nella gestione della trama e, sopra tutto, dei suoi protagonisti. Se in
Age Of Wonders III infatti, il nucleo della trama era composto da una serie di missioni da affrontare in successione, in
Age Of Wonders: Planetfall la scansione dell'avanzamento della trama spetta ai vari pianeti, è infatti pianeta dopo pianeta che la nostra razza dovrà perseguire il proprio obiettivo. Ma parliamo di razze: in
Age of Wonders: Planetfall ne troviamo sei (non moltissime ad onor del vero), tutte decisamente caratteristiche e ben caratterizzate; non serve un occhio attentissimo per rendersi conto che queste sono prese, abbastanza di peso, dall'universo fantasy e riadattate nel mondo sci-fi che viene messo in scena da Planetfall.
Eccoci quindi a scegliere tra i
Dvar: una sorta di nani dello spazio, che non condividono solo la statura con i lontani parenti fantasy; oppure possiamo scegliere le
Amazon: una razza di donne-guerriero che ricorda molto da vicino le Amazzoni della letteratura classica. In verità ci sono anche razze che sarebbe difficile avvicinare ad un corrispettivo fantasy: gli
Assembly ad esempio, una razza composta da macchine il cui unico scopo è quello di estirpare ogni forma di vita dalla galassia per renderla un posto perfetto dove "vivere" oppure i
Syndicate una fazione di razza umana dedita alla criminalità organizzata e via di questo passo. La trama del titolo varia a seconda della razza che abbiamo scelto di interpretare ma, al netto dell'obiettivo di ogni singola fazione, lo scopo del gioco resta quello di vincere ogni battaglia.
Un breve (ma completo) tutorial vi permette di apprendere le basi di gioco e di introdurvi alla fazione selezionata e, una volta selezionato il vostro primo pianeta sarete pronti a buttarvi nella mischia. Ma ora, vediamo insieme il gameplay di
Age of Wonders: Planetfall.
Il gameplay di Age of Wonders: Planetfall
Per chi fosse a digiuno di
Age Of Wonders o degli strategici in generale sappia che
Age of Wonders: Planetfall è un titolo strategico che fa parte della categoria 4X. Andiamo a spiegare, brevemente il significato di 4X: il termine serve ad identificare un sottogenere degli strategici e deriva dalle 4 "X" presenti nei termini inglesi che ne definiscono il gameplay:
eXplore,
eXpand,
eXploit e
eXterminate cioè: esplora, espandi, sfrutta e stermina.
Age of Wonders: Planetfall divide il suo gameplay (come molti altri esponenti del genere) in due macro aree: la prima riguarda tutto quello che compete la sfera più gestionale del titolo, mentre la seconda riguarda fondamentalmente le meccaniche di combattimento.
Andiamo con ordine e partiamo dalla prima sezione: in
Age Of Wonders: Planetfall non siamo infatti chiamati solo a combattere contro le altre fazioni ma, per dar forza al nostro esercito, ci vediamo costretti a costruire strutture, ricercare materiali e produrre nuove unità: tutte queste operazioni ci consentono di gestire la nostra razza e la sua evoluzione. Man a mano che espanderemo i nostri confini infatti potremo trovarci ad avere a che fare con nuovi vicini, non sempre dotati delle migliori intenzioni e, quando anche la diplomazia risulta inadeguata, tocca di passare alle maniere forti ed è qui che entra in campo la seconda anima di Planetfall: quella strettamente legata al combattimento tattico.
Quando le parole non servono più si deve passare ai fatti e quando due o più truppe si scontrano sullo scenario di gioco abbiamo di fronte a noi due strade: la prima è quella di far risolvere la battaglia direttamente alla CPU e quest'ultima, basandosi sulla forza dei due schieramenti e un po' di fortuna deciderà le sorti dello scontro, altrimenti possiamo decidere di comandare noi stessi le truppe e gettarci così nella mischia. Scegliendo la seconda opzione
Age of Wonders: Planetfall mostra la sua anima più tattica e, un po' come succedeva nel precedente capitolo, ci troviamo ad affrontare la battaglia scandita da un sistema di combattimento a turni. Un sistema di coperture permette inoltre di dare maggiore profondità agli scontri che risultano sopra tutto incentrati su combattimenti dalla distanza. Nello scontro possono partecipare anche i nostri eroi e non solo le unità semplici. La meccanica di crescita dei vari combattenti è mutuata dalle precedenti versioni e, come allora, funziona molto bene anche oggi offrendo la possibilità al giocatore di personalizzare a fondo le proprie unità.
Facciamo una piccola digressione riguardo la dinamicità del sistema di gioco di
Age of Wonders: Planetfall: a differenza di altri titoli del genere,
Planetfall cerca di limitare al minimo i momenti morti grazie ad una serie di missioni che vengono continuamente proposte al giocatore. Questo permette al gioco di essere sempre dinamico e di ridurre il più possibile le attese tra un turno e l'altro di un particolare evento dando sempre qualcosa da fare al giocatore.
Non vi capiterà di rado di dover inviare una truppa a sterminare un gruppo di predoni o esplorare una zona nascosta della mappa. Sempre per rendere più rapido il gameplay,
Triumph Studio ha ben pensato di ridurre (anche di molto) i tempi di costruzione degli edifici e di ricerca delle tecnologie. Purtroppo dobbiamo segnalare l'
assenza della lingua italiana, questa mancanza rischia di tenere lontano diversi giocatori dall'ultima fatica di
Paradox Interactive ed è un vero peccato perchè Planetfall fa davvero di tutto per risultare molto più accessibile rispetto ad altri competitor. Vi ricordiamo inoltre che
Age Of Wonders: Planetfall offre sia la possibilità di giocare in modalità offline in solitaria che online in compagnia di amici o sconosciuti.
L'arte e la tecnica di Age of Wonders: Planetfall
Dal punto di vista estetico
Age of Wonders: Planetfall ci ha lasciato un po' sul chi va la. Da una parte si nota tutta la cura che gli sviluppatori hanno messo nella creazione del titolo mentre dall'altra si denota una certa mancanza di originalità dal punto di vista della direzione artistica. Come scrivevamo in apertura
Planetfall riprende le razze (almeno parte di esse) dal fantasy classico e, per certi versi, già questa cosa sa un po' di già visto, il problema è però che tutto quello che si vede a video manca di una sua particolarità:
manca in sostanza un vero e proprio tratto distintivo.
Dal punto di vista tecnico invece non possiamo lamentarci: durante i nostri test su
XBOX One X non abbiamo mai riscontrato cali di frame rate e l'impatto visivo è decisamente impressionante (in rapporto al genere). Apriamo una piccola parentesi sull'utilizzo del pad con
XBOX One: ci siamo trovati davvero bene e, pur non potendo competere con l'accoppiata mouse e tastiera
Age of Wonders: Planetfall risulta godibilissimo anche su console. Chiudiamo infine con la componente sonora del titolo molto curata e di pregevole fattura.
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