Francia, peste e guerra dei cent'anni
L'abbiamo detto spesso, alcuni titoli di prendono dal primo frame che vedi, dalla prima presentazione, dal primo video. E' difficile dire perchè alcune volte questa reazione "quasi alchemica" si scateni per alcuni titoli e non per altri. Una cosa è però certo:
A Plague Tale: Innocence rientra di prepotenza in questa categoria, la storia di
Amicia e
Hugo ha avuto su di noi un "effetto calamita" davvero importante. Ma ora bando alle ciance ed andiamo ad analizzare insieme perchè l'ultima fatica di
Asobio Studio ci ha incantato così tanto nella nostra
recensione di A Plague Tale: Innocence.
La trama di A Plague Tale: Innocence
Partiamo subito col dire che
A Plage Tale: Innocence è un titolo fortemente incentrato sulla narrativa, questo suo focus mette fortemente in ombra lo stesso gameplay del titolo, possiamo dirlo subito. Il team francese di
Asobo Studio si è infatti concentrato in maniera quasi maniacale ed ossessiva sulla narrazione e sulla trama, sulla creazione di ambienti e situazioni che fossero emotivamente importanti e forti per i giocatori che si cimentassero col loro titolo. Proprio in virtù di questo fatto non vogliamo rovinarvi minimamente la sorpresa e vi racconteremo solo il background narrativo che regge la produzione del titolo di
Focus Home Interactive e le sue battute iniziale (cioè il vero e proprio incipit che da il via a tutta la storia).
A Plague Tale: Innocence è ambientato durante la
Guerra dei Cent'Anni, quel lungo periodo (che va dal 1337 al 1453) e che vede Francia ed Inghilterra affrontarsi in una serie di guerre che logorarono entrambe le nazioni. La nostra avventura va proprio ad incastrarsi in questo periodo storico dove, oltre a guerra e carestia fece capolino anche la terribile
Peste Nera che causo milioni di morti in tutta
Europa. Eccoci quindi a prendere il controllo di
Amicia e Hugo, due fratelli, rampolli della nobile famiglia Francese
De Rune.
I due fratelli hanno vissuto (fino all'inizio della nostra storia) due vite completamente diverse, la più grande dei due, Amicia, è infatti stata allevata quasi esclusivamente dal padre,
Robert De Rune, visto che la madre ha dedicato ogni attimo della sua esistenza ad accudire il fratello di
Amicia:
Hugo, affetto da una rarissima malattia. Non serve molto per arrivare al punto in cui arriva il primo "colpo narrativo", l'arrivo dell'Inquisizione porta infatti grande scompiglio nella famiglia
De Rune e vede
Amicia e
Hugo obbligati alla fuga. Inizia così il viaggio dei due fratelli che li vedrà crescere, maturare e fare esperienze che li segneranno per il resto della loro esistenza.
A Plague Tale: Innocence è un continuo mettere in luce le debolezze e le incertezze dell'animo umano, la forza del sacrificio e le paure che albergano in ognuno di noi. Il titolo di
Asobo Studio ce la mette davvero tutta per portare nel cuore dei giocatori le sensazioni che i protagonisti vivono istante dopo istante e ci riesce con una grazia davvero rara.
Il gameplay di A Plague Tale: Innocence
Parlando di meccaniche di gameplay
A Plague Tale: Innocence può essere classificato come un action con grosse influenze legate allo stealth. Il titolo di
Asobo Studio mette il giocatore nei panni di entrambi i fratelli: quando comandiamo
Amicia avremo modo di portare
Hugo per mano oppure potremo chiedere al nostro piccolo fratellino di aspettarci in un posto più riparato. Il più delle volte l'obiettivo sarà quello di sgattaiolare oltre le linee nemiche cercando di non essere notati, nascondendosi tra l'erba alta o nelle zone d'ombra che il titolo mette a disposizione.
Amicia ha, tra le frecce al suo arco, la possibilità di utilizzare la fionda (di cui ha appreso l'utilizzo dal padre); quest'arma consente ai due fratelli di creare diversivi o di mettere ko dei soldati che gli bloccano la strada. Anche la componente magica (sotto forma di alchimia) permetterà ai due fratelli di avere dei vantaggi notevoli sul campo grazie ad un sistema di crafting interessante e di facile comprensione.
Pad alla mano
A Plague Tale: Innocence si comporta decisamente bene, i comandi sono reattivi e la struttura di gioco che regge il titolo tiene bene il colpo con la narrazione incalzante. Il difetto più grosso che abbiamo trovato riguarda lo sbilanciamento del titolo quando si parla di difficoltà: il gioco è infatti piuttosto semplice e questo tende e stemperare un po' la tensione che si respira durante le varie partite.
L'arte e la tecnica di A Plague Tale: Innocence
Dal punto di vista tecnico e artistico il lavoro svolto dai ragazzi di
Asobo Studio è notevole. Il team francese guidato da
David Dedeine infatti offre al contempo: sia un colpo d'occhio di tutto rispetto che una cura nella direzione artistica non indifferente (sopratutto se si considera il budget messo a disposizione agli sviluppatori).
Abbiamo provato
A Plague Tale: Innocence nella sua versione
XBOX One e il titolo si è comportato magnificamente. Durante le nostre prove non abbiamo assistito a cali di frame rate o problemi di altra natura: il titolo gira fluido e senza intoppi anche nelle situazioni più concitate. La direzione artistica del titolo risulta ispirata e cerca di essere quanto più fedele possibile all'ambientazione e al periodo in cui
A Plague Tale: Innocence fa riferimento.
La cura riposta nei dettagli e nella struttura di villaggi e interni è quasi maniacale. Peccato per una realizzazione non perfetta delle espressioni facciali che rischia di minare, in certi frangenti, l'atmosfera tanto faticosamente costruita per tutta il titolo. I non anglofoni possono dormire sonni tranquilli:
A Plague Tale Innocence è infatti sottotitolato in italiano e potrete seguire senza problemi lo svolgersi dell'avventura. Ottimo anche il comparto sonoro, originale ed estremamente adatto al contesto.