Nel panorama degli indie game, dove ogni anno vediamo emergere titoli con stili e approcci sempre più vari, ZERO Sievert si presenta come un interessante esponente del genere survival post-apocalittico. Il titolo, sviluppato da Cabo Studio, ci porta in un mondo devastato e pericoloso, dove la sopravvivenza è l’unica priorità. Prendendo spunto da altri titoli come Escape from Tarkov e Stalker (in attesa del secondo capitolo date una letta alla nostra recensione della collection), ZERO Sievert riesce a combinare meccaniche survival con un tocco unico, soprattutto grazie alla sua estetica retro e alle dinamiche hardcore che mantengono sempre alta la tensione. La premessa è semplice ma efficace: in una terra desolata e radioattiva, ogni missione potrebbe essere l’ultima e ogni risorsa è preziosa. Abbiamo avuto modo di giocare al titolo grazie ad un codice messo a disposizione del publisher, se volete sapere come è andata la nostra avventura seguiteci nella recensione di ZERO Sievert per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di ZERO Sievert
La trama di ZERO Sievert non si sviluppa attraverso una narrazione lineare, ma emerge invece dall’interazione del giocatore con l’ambiente. In questo mondo contaminato, ci troviamo a vestire i panni di un sopravvissuto in cerca di risorse, alleati e risposte. Il titolo è ambientato in un futuro devastato dalle radiazioni, dove la società come la conosciamo è collassata. I giocatori iniziano all’interno di un bunker, un rifugio sicuro ma precario, da cui partono per esplorare una vasta zona contaminata, conosciuta come The Zone. Il fascino di questa trama frammentata è proprio nella libertà di scoprire gli eventi passati e il contesto del mondo attraverso i frammenti di diario e gli oggetti sparsi nell’ambiente. Non esistono veri e propri NPC che guidano il giocatore, ma piuttosto la storia si snoda attraverso la nostra esplorazione e le interazioni con i pochi sopravvissuti e mercenari rimasti.
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La particolarità della narrazione di ZERO Sievert risiede nel senso di isolamento che trasmette. I dialoghi sono ridotti al minimo, e questo contribuisce a creare una sensazione di solitudine, accentuata dall’ambiente ostile. Il titolo non è localizzato in italiano, e questo potrebbe rappresentare un ostacolo per alcuni giocatori; tuttavia, l’inglese utilizzato è semplice e accessibile. La scelta di lasciare che la storia sia “raccontata” dal mondo di gioco stesso è una mossa coraggiosa, ma risulta efficace e immersiva per coloro che amano scavare nei dettagli del lore e immaginare il proprio racconto in questa realtà post-apocalittica. Prima di passare a parlare del gameplay vogliamo ricordarvi che purtroppo ZERO Sievert non è localizzato in italiano.
Il gameplay di ZERO Sievert
Il gameplay di ZERO Sievert è strutturato per offrire una sfida costante e appagante, spingendo il giocatore a ponderare ogni mossa. L’interfaccia minimalista e la visuale top-down in pixel art possono ingannare: nonostante il look semplice, le meccaniche sono profonde e complesse. Il titolo adotta una struttura rogue-like, dove ogni incursione nel mondo esterno è diversa, imprevedibile e carica di rischi. Prima di partire per una missione, il giocatore deve prepararsi con cura, selezionando attentamente l’equipaggiamento e gestendo le risorse limitate. Le missioni non sono lineari e spesso portano a scelte difficili, come decidere se continuare l’esplorazione per accumulare più risorse o tornare al sicuro con ciò che si è già raccolto. La permadeath aumenta la tensione e fa sì che ogni decisione conti davvero.
ZERO Sievert riprende molte delle meccaniche viste in Escape from Tarkov e le porta in un mondo 2D
Uno degli elementi chiave del gameplay è la gestione dell’inventario e delle risorse. Le armi sono personalizzabili, e ogni modifica richiede risorse specifiche, rendendo ogni componente trovato un piccolo tesoro. I proiettili sono limitati, così come il cibo e l’acqua, e questo costringe i giocatori a valutare attentamente le proprie scelte. La difficoltà può sembrare elevata, ma è bilanciata da un sistema di progressione che premia l’esperienza e l’attenta pianificazione. Tuttavia, l’elemento casuale può essere a volte frustrante: non tutte le incursioni garantiscono risorse di valore e spesso capita di dover tornare a mani vuote, mettendo alla prova la pazienza del giocatore.
L'arte e la tecnica di ZERO Sievert
L'aspetto grafico di ZERO Sievert ci ha rapito fin dal primo sguardo. La grafica in pixel art, ispirata ai titoli retrò, contribuisce a creare un’atmosfera unica che, nonostante la semplicità, trasmette efficacemente il senso di desolazione e pericolo. Gli ambienti, pur non essendo dettagliati come quelli di titoli più moderni, risultano comunque coinvolgenti grazie alla palette di colori cupi e all’attenzione ai dettagli come la presenza di edifici in rovina, zone contaminate e aree radioattive. L’uso della nebbia e dell’illuminazione dinamica aggiunge profondità visiva e crea un’atmosfera angosciante, facendo sentire il giocatore come un piccolo puntino in un mondo vasto e spietato.
Tecnicamente, il gioco si comporta bene anche su macchine di fascia bassa, mantenendo un frame rate stabile senza particolari cali, anche durante i momenti più caotici. Abbiamo giocato a ZERO Sievert su Steam Deck e possiamo dire che il titolo si adatta perfettamente alla portatile di casa Valve. Il comparto audio, sebbene minimale, riesce a mantenere alta la tensione: il suono dei passi, dei proiettili e il crepitio della radioattività creano un’atmosfera immersiva, facendoci percepire costantemente il pericolo. Alcuni effetti sonori risultano ripetitivi, ma nel complesso il comparto audio svolge egregiamente il suo ruolo.
ZERO Sievert si distingue come un’esperienza survival hardcore che richiede pazienza e attenzione ai dettagli. Non è un gioco per tutti: la difficoltà elevata e il ritmo lento potrebbero scoraggiare i meno pazienti. Tuttavia, chi ama le sfide troverà in questo titolo un’esperienza gratificante, che premia la perseveranza e la capacità di adattamento. La mancanza di una vera e propria trama guidata potrebbe deludere chi cerca una narrazione tradizionale, ma per gli amanti della narrativa ambientale e della scoperta, ZERO Sievert offre un mondo ricco di misteri.