Il cuore di un prodotto
Parlare del titolo oggetto della nostra recensione non è assolutamente facile e non lo è per molteplici ragioni: prima di tutto perchè non ci troviamo davanti ad un videogioco vero e proprio ma, più che altro, ad una produzione transmediale che unisce gioco, storia e mito. Stiamo parlando di
The Making of Karateka, ultima produzione dei ragazzi di
Digital Eclipse che, in compagnia del suo creatore
Jordan Mechner che possiamo definire, senza mezzi termini, un vero e proprio documentario sul famoso titolo. Ma ora bando alle ciance, mettetevi comodi e seguiteci nella
recensione di The Making of Karateka per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di The Making of Karateka
Più che parlare della trama di Karateka in questo paragrafo vogliamo parlarvi della
storia di Karateka e dell'importanza che questo titolo ha avuto nella storia del media videoludico e non solo. Sono gli anni '80 e più precisamente è il 1984 quando
Jordan Mechner, ancora studente a Yale mostrò al mondo Karateka, un videogioco platform di combattimenti in cui impersoniamo un karateka (un combattente di karate appunto) il cui obiettivo è quello di liberare la principessa
Mariko dalle grinfie del malvagio
Akuma. Se non conoscete
Jordan Mechner sappiate che è l'autore del celebre
Pince of Persia (che è stato il secondo gioco da lui prodotto). Inutile dire che Karateka arrivò su praticamente su tutti i PC di un tempo e che riscosse un incredibile successo.
Torniamo però ai giorni nostri e a
The Making of Karateka che rappresenta il primo di una serie che
Digital Eclipse ha intenzione di ampliare in futuro la
Gold Master Series. Questa nuova serie di videogiochi prenderà in considerazione, ad ogni uscita, un grande titolo del passato e, oltre a riproporlo rimasterizzato propone anche le varie versioni originali e una serie di documenti incredibili che raccontano del gioco, di come è nato e non solo. In The Making of Karateka troviamo infatti documenti inediti, interviste, bozzetti e ogni genere di documento in grado di mandare in visibilio qualsiasi vero appassionato di retrogaming e non solo. Se vi state domandando se il tutto è tradotto nella nostra lingua la risposta è si:
The Making of Karateka è localizzato in italiano (anche se con qualche errore qua e la).
Il gameplay di The Making of Karateka
Ed eccoci a parlare del
gameplay di The Making of Karateka, ma come si fa a parlare e a giudicare un documentario interattivo? Beh è chiaramente un problema non da poco: il titolo protagonista del titolo non è certamente confrontabile con i gusti moderni e, anche se pad alla mano è in grado ancora di dare grandi soddisfazioni, non è certamente adatto a chiunque la fuori. Quello che abbiamo cercato di fare con The Making of Karateka è analizzare la qualità produttiva di tutto il pacchetto nel suo complesso e, possiamo dirlo senza timore,
The Making of Karateka è un prodotto di altissimo livello.
The Making of Karateka rappresenta il punto di incontro ideale tra documentario e videogioco
La capacità di
Digital Eclipse di fondere insieme il videogioco in se e per se con i documenti, le interviste, i bozzetti e quant'altro è incredibile. Navigando per i vari menu di gioco (strutturati in modo per altro magistrale) si ha la sensazione di camminare per i corridoi di un museo che racconta con un trasporto fuori dal comune non un semplice gioco ma una vera e propria storia. È proprio grazie a questi documenti accessori, a queste storie "a lato" del gioco che molte delle situazioni che vivrete in Karateka assumeranno un significato diverso, che stimoleranno in voi reazioni particolari o che vi faranno riflettere su una particolare situazione. Se tutto questo potrebbe non sembrarvi abbastanza all'interno di questa piccola perla troverete anche i prototipi di Mechner, Deathbounce, Star Blaster e Asteroid Blaster.
L'arte e la tecnica di The Making of Karateka
In un prodotto di questo tipo è fondamentale trovare una UI (user interface) adatta allo scopo, navigabile e semplice da utilizzare, tutte caratteristiche presenti nella
The Making of Karateka. I ragazzi di
Digital Eclipse hanno dimostrato una cura infinita nel titolo principe della produzione ma non solo, hanno dimostrato una grandissima attenzione ai più piccoli dettagli e a come ogni elemento a schermo potesse essere posizionato nel migliore dei modi possibile.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo nulla da dire:
The Making of Karateka gira perfettamente su Steam Deck, ogni documento a video è perfettamente fruibile sulla portatile di casa Valve senza alcun tipo di problema. Certo, se volete godervi al massimo l'esperienza di gioco potete collegare il tutto ad uno schermo più grande. Ottima anche la produzione audio legata al titolo, alle interviste e, in generale, a tutta la produzione.