La storia di due fratelli
Oggi parliamo di un titolo sviluppato dai ragazzi di
Rock Square Thunder, un action 3D che si ispira a Zelda e che cerca di trovare una connotazione tutta sua.
The Lightbringer è il nome di questa produzione e prova ad unire dei semplici puzzle ad una componente action semplice ma efficace. Se siete curiosi di saperne di più non vi resta che seguire la nostra
recensione di The Lightbringer per Nintendo Switch.
La trama di The Lightbringer
Non potevamo che iniziare la
recensione di The Lightbringer senza parlare della trama, anche se il titolo infatti non è dipendente in modo stretto dalla narrativa i ragazzi di
Rock Square Thunder hanno cercato di imbastire un mondo di gioco e una trama interessanti e, per molti versi, ci sono riusciti. La lore del mondo di The Lightbringer racconta di un regno in cui le città e i villaggi si erano sviluppati intorno a dei monoliti lucenti, la luce emessa da essi rendeva il terreno fertile e custodiva le vite degli esseri che si radunavano attorno a loro. Gli umani cercarono però di sfruttare al massimo questi monoliti per i propri interessi e uno di essi esaurì la propria forza vitale spegnendosi. Fu da questo monolite che nacque la
melma, una sostanza che iniziò ad aggredire uomini ed animali fino a portare l'oscurità e la corruzione nel mondo. Nostra sorella era una Lightbriger, una portatrice di luce, una combattente che cercava di eliminare la corruzione ma essa scomparve e il fardello ricadde su di noi. Con questo incipit ci troviamo ad affrontare le peripezie in
The Lightbringer.
Il gameplay di The Lightbringer
Dal punto di vista del gameplay
The Lightbringer offre al giocatore un sistema di gioco molto semplice basato su piccoli puzzle ambientali inframezzati da sezioni platform in 3D. Il titolo offre una visuale isometrica che ruota insieme al protagonista e che offre sempre (o quasi) un punto di vista ottimale per affrontare il livello. L'arma del nostro protagonista è un boomerang speciale che è in grado di assorbire la melma e di mettere fuori combattimento i mostri gelatinosi. A prima vista i vari dungeon che compongono il mondo di gioco ci hanno ricordato quelli presenti nei santuari di
The Legend of Zelda: Breath of the Wild (con le relative e dovute proporzioni ovviamente) e dobbiamo dire di essere stati piacevolmente colpiti dal gameplay che riesce a risultare abbastanza vario. Lo scopo di ogni dungeon è quello di riattivare il suo monolite e riportare così la luce.
The Lightbringer offre un gameplay semplice e divertente ma, alla lunga, rischia di diventare ripetitivo
L'arte e la tecnica di The Lightbringer
Dal punto di vista stilistico il nostro parere è spaccato in due, da una parte troviamo estremamente graziosa la realizzazione del protagonista e del mondo di gioco, così come degli avversari, dall'altra parte però troviamo questa direzione artistica un po' "scollata" dalla lore del gioco, The Lightbringer non riesce infatti a trasmettere urgenza o senso di oppressione: i livelli sono infatti sempre molto colorati e tutto è molto cartoonesco. Buone notizie dal fronte tecnico: il titolo gira perfettamente su Nintendo Switch e non abbiamo riscontrato problemi o rallentamenti vari.