Per l'ultima volta alle porte dell'Oblivion
Con
Deadlands si chiude la stagione annuale di
The Elder Scrolls Online, una stagione che ci ha portato a varcare i portali dell'Oblivion più e più volte e che ha mostrato un lato decisamente oscuro delle terre di
Tamriel. A distanza di un anno siamo qui a tirare le fila di un'ultimo DLC della stagione di
Gates of Oblivion per capire insieme cosa ha da dire (e da aggiungere) questa ultima avventura oltre i portali daedrici del mondo di Elder Scrolls. Mettiamoci in marcia e proseguiamo quindi nella nostra
recensione di The Elder Scrolls Online: Deadlands per XBOX One.
La trama di The Elder Scrolls Online Deadlands
Iniziamo, come al solito, parlando della
trama di The Elder Scrolls Online: Deadlans e in questo DLC dobbiamo fare i conti con la chiusura della stagione. Se l'intero impianto narrativo di questa serie di DLC era focalizzato sulla "guerra" (se così possiamo chiamarla) al principe daedrico
Mehrunes Dagon (principe del cambiamento e della distruzione) il finale di stagione non poteva che concentrarsi proprio verso quest'ultimo. Il nostro scopo sarà quello di fermare, una volta per tutte, i cultisti della
Waking Flame e impedirgli di evocare il principe
Dagon. Inutile dire che se la setta dovesse riuscire nel proprio intento non si vivrebbero giorni sereni a Tamriel, visto che lo scopo dell'operazione sarebbe quello di devastare (del tutto) l'Oblivion e il regno di
Nirn.
A livello di trama questo
DLC aggiunge il minimo indispensabile per chiudere la stagione e la qualità generale è più bassa rispetto a quella media delle stagioni precedenti. Detto questo, ovviamente, chi ha seguito tutta la stagione vorrà sapere "come va a finire" e, in questo senso, Deadlands assume un suo significato ben definito. Vi ricordiamo infine che
The Elder Scrolls Online: Deadlands non è localizzato in italiano (come i precedenti contenuti d'altra parte).
Il gameplay di The Elder Scrolls Online Deadlands
Anche a livelli di gameplay questa nuova espansione non introduce modifiche sostanziali e, fondamentalmente le meccaniche presenti sono le medesime che abbiamo già avuto modo di apprezzare nelle espansioni precedenti e nel gioco base. Certo, in questa nuova espansione, la componente esplorativa ci ha soddisfatti maggiormente, forse per la presenza di una varietà di ambientazioni interessanti. Se è infatti vero che il tema generale dell'espansione sia abbastanza cupo è altrettanto vero che girovagare per zone vicino a vulcani, pianure colpite incessantemente da fulmini e via di questo passo ci ha sempre tenuti sul chi vive. Buone anche le varie
boss fight, sufficientemente varie e divertenti da giocare. Proprio sul versante delle boss fight in Bethesda si sono impegnati per rendere queste ultime più avvincenti e per obbligare i giocatori a trovare delle strategie che potessero funzionare meglio del canonico "testa bassa e massacrare" e ci sono riusciti.
L'arte e la tecnica di The Elder Scrolls Online Deadlands
Tecnicamente non ci sono state modifiche rilevanti tra questo DLC e i precedenti. Il motore di gioco regge ancora bene e la resa a video è soddisfacente e gradevole. Molto buona la direzione artistica che dimostra, ancora una volta, come il team di Bethesda sia in grado di tirare fuori grandi cose dalla lore di
The Elder Scrolls. Ottime le scelte cromatiche ma non solo, anche il design della nuova città,
Fargrave, ci ha decisamente impressionato: il nuovo punto di riferimento di questo DLC ci ha ricordato le architetture presenti in
Planescape: Torment e questa è una gran cosa. Durante le nostre partite non abbiamo poi incontrato bug particolarmente gravi ne abbiamo avuto a che fare con problemi di networking e, in generale, l'esperienza si attesta sempre su ottimi livelli.