Una storia, tante storie
Halloween si avvicina e, come sempre in questo periodo dell'anno, cerchiamo di portarvi qualche contenuto "horror" in più rispetto al solito. Oggi infatti siamo qui a raccontarvi la nostra esperienza con
Song of Horror, titolo scaturito dalla mente dei ragazzi di
Protocol Games che, a quanto pare, hanno una grande familiarità col genere e con gli scrittori che ne hanno fatto una vera e propria ragione di vita (stiamo parlando di gente del calibro di
E.A. Poe o
H.P. Lovecraft ad esempio). Il tempo è tiranno e scorre molto rapidamente quindi vediamo di non sprecarlo e gettiamoci a capofitto nella nostra
recensione di Song of Horror per XBOX One.
La trama di Song of Horror
Song of Horror prende spunto, come dicevamo in apertura, da dei mostri sacri della
letteratura horror e queste influenze si possono notare in molti piccoli dettagli fin dai primi minuti di gioco. Tanto per iniziare dobbiamo dirvi subito che la storia raccontata nel titolo di
Protocol Games non narra di una singola vicenda ma da una serie di episodi più o meno legati tra loro. Arriviamo subito al dunque e togliamo ogni dubbio: la narrazione di Song of Horror funziona e i vari episodi risultano interessanti e molto piacevoli da giocare. Il nostro scopo è quello di fare luce sul mistero che ruota intorno alla figura dello
scrittore Sebastian P. Husher e della sua famiglia: tutti misteriosamente scomparsi. All'allegra famigliuola si unirà presto anche
Daniel, un impiegato della casa editrice di Husher che sarà anche il primo personaggio che impersoneremo.
Il prologo del titolo (che vede appunto il giocatore vestire i panni di Daniel) sarà il classico elemento che farà scattare le indagini (e quindi gli episodi) successive. Non vogliamo spoilerare nulla visto che la trama è parte centrale dell'avventura ma vi basti sapere che, in ogni episodio, avrete a che fare con colpi di scena degni dei migliori
Alone in The Dark (e più avanti capirete perchè abbiamo citato il classico di
Frédérick Raynal). Purtroppo dobbiamo anche segnalarvi che
Song of Horror non è stato localizzato in italiano e quindi dovrete accontentarvi della lingua inglese.
Il gameplay di Song of Horror
Poco sopra abbiamo citato
Alone in the Dark perchè la struttura ludica di
Song of Horror si rifà in modo abbastanza palese al famoso titolo di
Infogrames (e di un mare di altri publisher). Non aspettatevi di trovare in Song of Horror un gameplay dinamico e action come quello visto nell'ultimo
Resident Evil (e se ve la siete persi correte a leggere la nostra
recensione di Resident Evil Village), Song o Horror è un adventure ricco di enigmi da risolvere, ambienti da esplorare e situazioni da comprendere. Troverete un sacco di elementi che vi faranno saltare sulla sedie e la
Presenza che permea il mondo di gioco è molto più
ansiogena che orribile. Sia chiaro, l'obiettivo di questo elemento soprannaturale è sempre quello di eliminarvi nel peggiore dei modi possibili ma il gioco fa più leva sulla paura che riesce a incutere con le situazioni e le ambientazioni piuttosto che con mostri vari. Eccovi quindi a prendere il controllo del personaggi di turno con una visuale in terza persona che da ampia visibilità degli ambienti ma che, necessariamente, non riesce a mostrare completamente quello che vi sta intorno facendovi saltare ad ogni più piccolo rumore "fuori posto". Abbiamo trovato il sistema di controllo efficace così come la disposizione dei comandi sul controller di XBOX.
Song Of Horror è un titolo che va gustato di notte, con le luci spente e un buon paio di cuffie per massimizzare la tensione
L'arte e la tecnica di Song of Horror
Artisticamente abbiamo trovato il titolo ispirato e ricco di ambientazioni ben costruite e pensate per "fare paura" anche se siamo certi che i più scafati tra voi si saranno abituati a ben di peggio. La direzione artistica è comunque ben strutturata e il gioco, pur richiamando a gran voce elementi molto classici praticamente in ogni situazione, riesce ad avere una sua anima. Dal punto di vista tecnico il titolo gira molto bene su
XBOX Series X e non abbiamo trovato problemi bloccanti durante le nostre partite. Certo, l'impatto grafico non è certamente esagerato ma il tutto funziona discretamente bene.