Chi di setta ferisce...
Il genere dei survival horror è un genere abbastanza florido uno di quei generi che ha saputo, nel corso degli anni, regalare delle vere e proprie glorie videoludiche, basti pensare alla serie di
Resident Evil (nel caso ve la siate persa vi invitiamo a leggere la nostra
recensione del remake di Resident Evil 4), ma anche ai vari
Silent Hill o a titoli meno "ingombranti" ma di ottima fattura come l'italianissimo
Daymare: 1998 (di cui a breve potremo giocare il prequel:
Daymare: 1994 Sandcastle). Insomma il genere dei survival horror tira e parecchio, oggi siamo qui per parlarvi dell'ultimo titolo di
Fairyship Games e
Destructive Creations (che ci ha gentilmente fornito un codice per provare il gioco):
Shame Legacy. Fatte le dovute premesse non resta che immergerci nelle cupe ambientazioni del titolo nella nostra
recensione di Shame Legacy per PC.
La trama di Shame Legacy
Dicevamo in apertura di come il genere horror abbia, tra le sue fila, diversi esponenti di tutto rispetto. Ecco, per arrivare ad essere "tra i top del genere" una storia avvincente o comunque almeno ben scritta è un ingrediente abbastanza importante. Purtroppo la trama di
Shame Legacy non risulta ne avvincente ne ben scritta. Ok ok direte voi, non è che c'è solo la trama, in un survival horror l'atmosfera, l'adrenalina che il gioco riesce a pomparti nelle vene è fondamentale ed è tutto vero ma una trama interessante o molto misteriosa aiuta. Purtroppo la storia narrata nel titolo di
Fairyship Games è una storia già vista e rivista, che sembra rubacchiare qua e la per costruirsi un canovaccio narrativo che non riesce mai davvero a sfondare.
Siamo nel diciannovesimo secolo e ci troviamo nei panni del classico protagonista che si trova disperso in un posto che non conosce e con le idee davvero poco chiare. Il posto dove ci troviamo ci è familiare ma non sappiamo perchè siamo li ne, tantomeno, perchè intorno a noi ci sono cadaveri appesi a pali, uomini torturati e, sopra tutto, un sacco di gente che sta cercando proprio noi e lo fa con una foga vista raramente. Anche l'ambientazione ai margini della foresta, la presenza della setta, i vari edifici, l'accampamento e quant'altro ce la mettono tutta per creare qualcosa che possa somigliare ad un contesto narrativo ma il risultato non funziona. Abbiamo però una buona notizia:
Shame Legacy è localizzato in italiano (almeno per quanto concerne i sottotitoli).
Il gameplay di Shame Legacy
La trama di Shame Legacy non è certamente una trama originale e questo l'abbiamo capito ma a livello di
gameplay come si comporta il titolo di
Fairyship Games? Anche qui ci sono dei problemi e, in tutta onestà non sono proprio pochi. ma andiamo con ordine e parliamone passo dopo passo perchè non è tutto da buttare. Partiamo con una frase che forse già da sola riesce a riassumere il concetto: Shame Legacy sarebbe stato un buon (non ottimo eh) titolo survival horror se fosse uscito cinque anni fa. Di fatto, il problema più grosso del gameplay del titolo è proprio il fatto che tutto risulta molto rigido e, al contempo, molto classico. Il nostro
William (il protagonista del gioco) si trova, come è giusto che sia, in svantaggio numerico, non è certamente un piccolo Rambo e quello che può fare è scappare, nascondersi e, alla meglio, cercare di respingere gli avversari col suo fidato bastone, un po' come succedeva in
Outlast (se non sapete di cosa si tratta date una letta alla nostra
recensione di Outlast 2).
Shame Legacy è un titolo che sarebbe dovuto uscire più di qualche anno fa, ora è un po' fuori tempo massimo
Ovvio che in un titolo horror alla fine ci si deve pur nascondere, si deve scappare, si deve trovare il momento giusto per compiere l'azione che potrebbe salvarci la vita e tutto questo fa parte del gioco in se, del creare l'atmosfera giusta per "caricare" il giocatore. Per fare in modo che tutto funzioni bene però, solitamente, il tutto deve essere supportato da un'intelligenza artificiale all'altezza, da un level design che ispiri il giocatore e gli offra spunti e che il sistema di controllo sia impeccabile.
Purtroppo Shame Legacy pecca su tutti questi punti: gli avversari sono praticamente ciechi e semi sordi (salvo poi vedervi a distanza di chilometri in determinate scene). Il sistema di controllo è molto rigido e, in alcune situazioni, non ammette errori e ci siamo trovati a dover rifare intere sezioni perchè non siamo riusciti a dare i comandi perfetti come il titolo li avrebbe attesi.
L'arte e la tecnica di Shame Legacy
Chiudiamo parlando di direzione artistica e comparto tecnico e
anche qui Shame Legacy non riesce a brillare. Al netto di alcune ambientazioni e di alcuni scorci che ci sono piaciuti e che "stanno bene nel contesto" il resto ci è sembrato molto dozzinale e il sentore di già visto è onnipresente. Il problema del design di Shame Legacy è che risulta troppo generico, manca di originalità e, sia i vari nemici che le ambientazioni non riescono mai realmente ad entrare nel cuore del giocatore.
Dal punto di vista tecnico
Shame Legacy non fa gridare al miracolo ma, di contro, risulta adatto anche ai PC più datati. Durante le nostre partite non abbiamo riscontrato problemi tecnici (nel senso di bug veri e propri) tali da dare problemi al gioco in se e per se. Sul sonoro non abbiamo molto da dire, Shame Legacy sfrutta la tecnica dell'aumento del volume per creare momenti da jump scare senza però riuscire a risultare davvero efficace.