Ai tempi dell'uscita del primo DOOM fu chiaro a tutti che gli FPS sarebbero diventati un genere di punta del mondo videoludico. Oggi parliamo di Scathe, un titolo che prende a piene mani dagli FPS degli albori dove l'obiettivo principale è quello di disintegrare tutto quello che ci si para dinnanzi (Ahhhh, come DooM Eternal ad esempio? Certo, e se non l'avete ancora fatto andate a leggere la nostra recensione di The Ancient Gods Part 2 se volete saperne di più sull'ultima incarnazione del brand di ID). Non vi resta che armarvi di tutto punto e seguirci nella nostra recensione di Scathe per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Scathe
Cosa non bisogna mai chiedere ad uno sparatutto in stile "DOOM"? La trama? Esatto, bravi, vedo che avete studiato e Scathe non fa certo eccezione a questa regola. In Scathe impersoniamo un angelo con uno scopo ben preciso: farci largo nell'inferno per raccogliere le sei Hellstone e rimetterle insieme in modo da poter uscire dall'oltretomba (non prima di aver fatto fuori il Sacrilego, sia ben chiaro). Ecco, questo è più o meno tutto quello che dovete sapere prima di buttarvi in questa folle corsa verso la distruzione del maligno in persona.
Se non conoscete la lingua inglese non avrete problemi anche se Scathe non è localizzato in italiano perchè, in effetti, non troverete a video testi molto profondi o da comprendere fino in fondo, qui l'obiettivo è quello di sterminare demoni, non fare i piccoli bibliotecari!
Il gameplay di Scathe
Dove invece possiamo (e dobbiamo) chiedere conto a Scathe è senza dubbio la componente di gameplay e da questo punto di vista i ragazzi di Damage State non hanno per nulla deluso le nostre aspettative, anzi. L'approccio al gioco ricorda i famosi Serious Sam e anche l'approccio dei nemici è di stampo abbastanza classico: sono tanti, lo sanno e vi verranno addosso senza preoccuparsi troppo di essere trucidati nel frattempo (mica vorrete anche un'intelligenza artificiale sopraffina vero?). Se la ricerca delle chiavi di accesso ai vari boss è divertente ed è esaltante far fuori i vari (e numerosi per tipologia) avversari, siamo rimasti poco soddisfatti delle boss fight, molto blande e poco di impatto: da questo punto di vista ci aspettavamo qualcosa in più.
Scathe fa molto bene quello per cui è stato pensato: farvi staccare il cervello e farvi salire l'adrenalina a mille!
Cercavate un gameplay adrenalinico? C'è! Cercavate un gunplay divertente e soddisfacente? C'è anche questo! Cercavate adrenalina e orde di avversari di ogni tipo? Anche da questo punto di vista Scathe non vi farà mancare nulla. Forse gli sviluppatori potevano essere giusto un po' più generosi con la capienza dei caricatori delle varie armi perchè, a furia di sterminare mostri, i proiettili si esauriscono alla velocità della luce.
L'arte e la tecnica di Scathe
Anche sotto il profilo artistico e tecnico siamo rimasti soddisfatti del lavoro svolto da Damage State. Scathe riesce ad essere bello da vedere e al contempo anche abbastanza originale. Certo, non vi aspettate chissà che particolarità ma le scelte cromatiche, la realizzazione degli avversari e degli ambienti stessi è curata e ben legata nel suo complesso.
Discorso leggermente diverso per quello che riguarda le prestazioni del titolo in se e per se. Su Steam Deck siamo scesi a qualche compromesso grafico per poter trovare un corretto bilanciamento tra prestazioni e durata delle batterie ma il risultato a video è risultato gradevole anche se non impattante. Buona anche la colonna sonora che ben scandisce le uccisioni che arriveranno copiose, certo, senza la ritmicità di Metal: Hellsinger (leggete la nostra recensione di Metal: Hellsinger se non sapete di cosa stiamo parlando) ma d'altro canto i due titoli hanno incipit progettuali diversi.
Scathe incarna i pregi e i difetti di tutto quel sottogenere di FPS da "stacca il cervello e ammazza tutto quello che si muove". Il titolo di Damage State risulta perfettamente adatto a tutti quei momenti dove avete bisogno di staccare la spina e scaricare l'adrenalina. Consigliato agli appassionati di FPS che cercano un titolo dall'estetica apprezzabile che non abbia pretese narrative o di strutture di gameplay particolarmente ricercate o originali.