Horror o orrore?
Armatevi di tute antiradiazioni, si torna a Chernobyl! Si, lo sappiamo ci siamo stati poco tempo fa con l'eccellente
Chernobylite (se volete saperne di più vi invitiamo a leggere la nostra
recensione di Chernobylite per XBOX One) ma perchè perdere l'occasione di farci un'altra capatina col titolo di cui vi parliamo oggi? Bene, bando alle ciance quindi, siete forse qui per leggere la
recensione di S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored per XBOX ONE? Allora sarete accontentati, continuate a leggere per conoscere qualche dettaglio in più sull'avventura horror di
Volframe e
Art Games Studio.
La trama di S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored
È il 1987, sono passati pochi mesi dal disastro alla centrale atomica di
Chernobyl in Ucraina. La zona intorno alla centrale fu evacuata in tempi relativamente rapidi, le possibilità di sopravvivere in un luogo simile dopo un tale disastro erano infatti pressochè nulle. Dopo alcuni mesi (nove per la precisione) però un gruppo di scienziati registra una strana attività in un laboratorio dedicato alla ricerca di malattie rare lo S.W.A.N. Institute
(Syndrome Without A Name). Inutile dire che la cosa lascia subito di stucco il gruppo di studiosi che decide di inviare una task force sul posto per capire cosa stia succedendo e come sia possibile che ci sia ancora qualcuno di vivo in zona e provate un po' ad indovinare, in questa task force ci siamo anche noi.
C'è da dire che
Chernobyl riesce sempre a trasmettere un certo senso di fascino e questa ambientazione è stata spesso utilizzata nel mondo videoludico, ma non accelerate troppo, purtroppo in
S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored non visiterete la zona contaminata ne avrete a che fare con elementi particolari della centrale nucleare, Chernobyl è solo un pretesto per portare il giocatore nel classico soffocante laboratorio segreto dove si svolgono terribili esperimenti e con cui noi avremo a che fare. I ragazzi di
Volframe non sono riusciti a costruire una trama interessante e purtroppo la narrazione non aiuta di certo a tenere il giocatore incollato allo schermo.
Il gameplay di S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored
Anche sotto il profilo del gameplay
S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored non ha molto da dire e, quello che dice, lo dice con poca originalità. In buona sostanza saremo chiamati a percorrere (utilizzando una visuale in prima persona) una serie di stanze e corridoi alla ricerca di indizi e di elementi che ci permettano di uscire dal maledetto edificio. Stanza dopo stanza sarete chiamati a raccogliere oggetti, risolvere puzzle ambientali (alcuni anche ben riusciti) in una sorta di continua ricerca. Non manca qualche jump scare messo li nel posto giusto al momento giusto per alzare un po' la tensione ma S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored non riesce a creare un vero e proprio senso di terrore nel giocatore ne di angoscia.
L'arte e la tecnica di S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored
Se le cose già per la componente narrativa e per quella di gameplay non promettevano bene è sul versante artistico e tecnico che
S.W.A.N.: Chernobyl Unexplored crolla definitivamente. Partiamo dalla direzione artistica, il titolo prende i più classici clichè delle ambientazioni nei dintorni di Chernobyl e le storpia (anche in malo modo) in un groviglio confusionario di concetti e di elementi. Tutto, dalle ambientazioni fino ad arrivare ai vari mostri che popolano il laboratorio sa di già visto e di poco originale.
Sul fronte tecnico poi sembra di trovarsi di fronte ad un titolo per XBOX 360. Le architetture proposte sono minimali, spoglie poco curate, il numero di poligoni è imbarazzante e la visione d'insieme è tutto fuorchè memorabile. Se non altro non abbiamo riscontrato rallentamenti durante le nostre partite su
XBOX One X.