Da carne a pietra
In questo periodo specifico impassiamo dire che il mondo videoludico non è propriamente concentrato sui platform 3D, in questa penuria generalizzata c'è però chi ancora cerca di creare qualcosa in questo senso, oggi parliamo proprio di uno di questi titoli:
Molly Medusa. Il titolo è sviluppato dai ragazzi di
Neckolt e pubblicato da
Burning Planet Digital (che ringraziamo per averci fornito un codice per testare il titolo) e se siete curiosi di sapere come se la cava non vi resta che seguirci nella
recensione di Molly Medusa per Nintendo Switch.
La trama di Molly Medusa
Possiamo dire che
Molly Medusa è un platform 3D in cui la componente di risoluzione di enigmi riveste un ruolo decisamente importante nell'economia della produzione ma questo non vuol dire che la componente narrativa non sia altrettanto rilevante. Il titolo sviluppato da
Niklas Hallin cerca infatti di costruire un impianto narrativo interessante e originale e, per certi versi ci riesce. Vi diciamo subito che, purtroppo,
Molly Medusa non è localizzato in italiano e che quindi per seguire i vari dialoghi dovrete avere almeno una conoscenza basilare della lingua inglese.
Nel titolo impersonerete
Molly, una ragazzina il cui sogno è quello si diventare una grande scultrice. Purtroppo il suo mentore (un anziano di oltre settant'anni) non ne vuole sapere di trasmettere (seriamente) l'antica arte della scultura preso com'è dalla sua ricerca della perfezione. Molly si trova quindi a dover fare piccoli lavori per il suo maestro e, nella sua mente, continuano a girare le parole "la pietra come la carne". È proprio mentre cerca un oggetto per il maestro
Pygmalion che si imbatte in Circe (sotto mentite spoglie) che le permette di esprimere un desiderio. La giovane ragazza chiede quindi di poter trasformare la carne in pietra e da qui ha inizio la sua avventura per tornare ad essere una persona "normale" e poter parlare con le altre persone senza pietrificarle.
Non vi racconteremo altro per non rovinarvi l'avventura ma sappiate che dovrete affrontare una serie di missioni in un deserto che sembra un vero e proprio mare in compagnia di una pietra che ci ha ricordato molto
Wilson di
Cast Away.
Il gameplay di Molly Medusa
Dobbiamo dire che il primo approccio al
gameplay di Molly Medusa è stato abbastanza spiazzante. Per evitare di rimanere delusi dovete immaginare di approcciare un titolo di vent'anni fa: i comandi sembrano legnosi, il personaggio "scivola", la gestione della telecamera è difficile da padroneggiare ma, passata la doccia fredda iniziale il titolo comincia a diventare interessante.
Molly Medusa è un titolo che non va giudicato "a freddo" ma che bisogna vivere per poterlo apprezzare
Una volta che avrete accesso all'imbarcazione per navigare il mare desertico infatti sarete in grado di cercare i vari dungeon che vi permetteranno di avanzare nella narrazione e di scoprire le
dinamiche da puzzle game presenti nel titolo. Ecco quindi che vi troverete a poter camminare sui muri, dovrete trovare la via d'uscita dei vari labirinti e risolvere enigmi ambientali più o meno riusciti. Dovrete anche affrontare delle boss fight ma il titolo non è pensato per essere un vero action game e abbiamo trovato più riuscite le sessioni di risoluzione di enigmi piuttosto che altre.
L'arte e la tecnica di Molly Medusa
La componente che più abbiamo apprezzato della produzione è, senza l'ombra di dubbio, quella artistica. Non ci troviamo chiaramente di fronte ad una produzione tripla A ma è fuori discussione che
Molly Medusa sia un titolo pensato e ragionato dove c'è una chiara direzione della produzione sia sul piano artistico che su quello della lore. Dal modo in cui sono rappresentati i personaggi ai rimandi all'antica Grecia il titolo di
Niklas Hallin ha saputo destare il nostro interesse.
Peccato per un comparto tecnico molto (forse troppo) minimalista pesanti più a supporto dell'avventura che per essere un elemento cardine della produzione. Buono il comparto audio, dai pezzi metal che vi accompagneranno mentre veleggerete per il mare desertico e anche per il doppiaggio in inglese (buono anche se non indimenticabile).