Tre Regni e non solo
Oggi torniamo a parlare di Dynasty Warrios ma questa volta della sua versione "Empires" che modifica radicalmente il sistema di gioco, stiamo parlando di
Dynasty Warriors 9 Empires. L'ultima volta che abbiamo parlato della serie è stato per la
recensione di Dynasty Warriors 9 e abbiamo analizzato pregi e difetti del musou di
Omega Forge, oggi invece ci addentriamo nell'ultimo spin-off della saga pubblicato da KOEI Tecmo. Prendiamo quindi armi e bagagli e addentriamoci nella nostra
recensione di Dynasty Warriors 9: empire per XBOX One.
La trama di Dynasty Warriors 9 Empires
Se il precedente capitolo canonico della serie (quindi non spin-off, ma proprio capitolo ufficiale) ci mandava nel pieno della Guerra dei Tre Regni per poter rivivere quei momenti da protagonista, il nuovo spin-off
Empires fa di tutto per capovolgere la storia e mette tutte le scelte nelle mani del giocatore. Certo, direte voi, così la realisticità storica va un po' a farsi benedire e in effetti è proprio questa la cifra stilistica (se così possiamo definirla) della produzione.
Dynasty Warriors 9 Empires infatti permette al giocatore di scegliere uno dei numerosissimi (decine e decine) di comandanti in campo, oppure di crearsene uno da zero, e di decidere le sorti della guerra ignorando, di fatto, come sono andate realmente le cose. Ecco, possiamo dire che dal punto div ista narrativo è l'utente che crea la sua storia e il tutto è decisamente interessante, di contro è vero che manca una vera e propria linea narrativa da seguire. Vi ricordiamo che
Dynasty Warriors 9 Empires è localizzato in italiano.
Dynasty Warriors 9 Empires offre un comparto narrativo non eccessivamente profondo ma di contro presenta al giocatore una mole di contenuti pressochè sterminata
Il gameplay di Dynasty Warriors 9 Empires
Dynasty Warriors 9 Empires lascia da parte la formula da musou puro per addentrarsi in un terreno più tattico. Queste sono le premesse (e le promesse) che il titolo di Omega Force mette in campo, purtroppo però non tutto va come dovrebbe andare, ma entriamo nel dettaglio. Il precedente capitolo aveva introdotto la formula open-world all'interno dell'infrastruttura musou tipica della serie e, seppur con tutte le piccole magagne del caso, il sistema funzionava bene, questa nuova versione invece aggiunge un substrato strategico alla produzione mettendo nelle mani del giocatore (e del suo comandante) tutte le possibilità diplomatiche, organizzative e gestionali del caso.
È così che il gameplay viene scisso in due grossi momenti, quello di pianificazione strategica e di linea diplomatica che ci vede il giocatore prendere scelte, parlare con i propri sottoposti e definire strategie come un vero e proprio generale e un secondo troncone (più simile al concetto di musou) che ci vede combattere contro gli eserciti avversari. Ora i campi di battaglia sono sensibilmente più piccoli ma il gameplay non ne risente più di tanto: menare fendenti a destra e a manca è godurioso come nelle produzioni più classiche, peccato però che, nel complesso,
il titolo non riesca a far emergere un gameplay davvero di spessore.
L'arte e la tecnica di Dynasty Warriors 9 Empires
Ed eccoci arrivati al punto più basso della produzione: la componente tecnica. Dire che
Dynasty Warriors 9 Empires è un titolo che sembra uscito dalla precedente generazione (e non certamente dal finale), Omega Force ha (inspiegabilmente visto i problemi anche della precedente produzione) scelto di utilizzare il vecchio motore di gioco e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un titolo con texture a bassissima risoluzione, con una mole poligonale impresentabile e con degli ambienti spogli e, questa volta, non si ha nemmeno la scusa dell'open-world visto che gli ambienti di gioco sono decisamente limitati.
Va meglio sotto il profilo estetico che riprende i canoni della serie ma che non riesce, da solo, a colmare le lacune tecniche presenti nel titolo. Bene la componente sonora che, seppur senza far gridare al miracolo, gioca bene le sue carte. Resta comunque da capire come mai non si sia optato per un cambiamento radicale del motore di gioco.