Gotta catch... ah no!
Ed eccoci a parlare di un titolo che si presenta con una proposta ludica che è difficile non definire interessante:
ADORE (è questo il gioco di cui vi parliamo oggi) nasce infatti come unione di meccaniche roguelike (di cui il mercato è sempre più saturo) con altre di
monster catching che vedono come portabandiera la saga di
Monster Hunter di
CAPCOM (se vi siete persi la nostra
recensione di Monster Hunter Rise siete sempre in tempo per recuperarla). Ovviamente il titolo sviluppato dai ragazzi di
Cadabra Games non vuole competere col gigante di
CAPCOM ma punta a dire la sua in un mercato indie sempre in fibrillazione. Grazie ad un codice messoci a disposizione da
QUByte Interactive abbiamo avuto modo di provare l'avventura e siamo qui per raccontarvi come è andata nella
recensione di ADORE per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di ADORE
La
trama di ADORE non è propriamente epica e incredibilmente innovativa, il titolo di
Cadabra Games (che ha anche passato svariato tempo in
Early Access) offre infatti più che una vera e propria storia una breve introduzione e un pretesto per mettere in campo il protagonista della vicenda:
Lukha. La storia di ADORE inizia tempo prima delle vicende narrate e vede due divinità scontrarsi: da una parte troviamo
Ixer, un semi-dio malvagio che vuole controllare il mondo e dall'altra
Draknar il dio della creazione.
Durante lo scontro il dio della creazione ha però la peggio e viene messo fuori gioco da
Ixer. La divinità si reincarna in Lukha, un ragazzino all'apparenza come tanti altri. Ixer scopre però l'accaduto ed elimina il ragazzino che viene salvato in extremis da Draknar e portato in un santuario divino. È così che la divinità "sfrutta" (se così si può dire) il ragazzo per la sua lotta contro Ixer. Questo incipit serve più per pretesto per l'avventura e per giustificare alcune scelte di design piuttosto che come vero motore per le vicende. L'
assenza della lingua italiana risulta quindi meno problematica di quanto sarebbe potuta essere.
Il gameplay di ADORE
Visto l'incipit iniziale (o quanto meno dell'idea iniziale) di
fondere meccaniche da
monster catching con quelle di un
roguelike tradizionale ci aspettavamo da
ADORE un gameplay se non memorabile almeno nella media. Ecco, purtroppo, possiamo dire che l'idea di base non è stata sviluppata adeguatamente nel contesto ludico del titolo, o almeno, soffre di qualche problema di troppo. Partiamo dagli elementi positivi per poi passare ai problemi che affliggono la produzione. La cosa che è piaciuta di più è l'idea di catturare creature per utilizzarle in combattimento. Le creature offrono al giocatore diversi elementi da prendere in considerazione, dalle affinità e al sistema di potenziamento che rendono la loro "collezione" (passateci il termine) interessante sia ai fini del gameplay che a quelli prettamente ludici.
In ADORE dovrete catturare le creature, potenziarle ed usarle contro i vostri avversari.
Le avventure del giovane
Lukha iniziano dal classico hub centrale che consente al giovane protagonista di procedere nei vari dungeon generati proceduralmente dove sarà chiamato a completare la missione richiesta. Al termine del dungeon un breve dialogo farà procedere la trama (in modo poco convincente e poco incisivo). Se già di per se questo è un problema perchè la generazione casuale dei dungeon non riesce a creare una forte affinità con la storia raccontata,
le cose peggiorano quando andiamo a toccare il combat system. Gli scontri con gli avversari ci sono sembrati tutti uguali tra loro e abbastanza piatti, certo se sulle prime ADORE sembra sfidante man a mano che si procede l'esaltazione per il sistema di combattimento (dall'alto in stile hack 'n slash) lascia il posto alla noia.
L'arte e la tecnica di ADORE
La componente più riuscita della produzione è, probabilmente, il
comparto artistico che, se non altro, è sufficientemente
ricercato ed originale. Gli artisti di
Cadabra Games hanno saputo dosare sapientemente le aspirazioni del titolo con le possibilità della casa di sviluppo e il risultato è un gioco bello da vedere ma che non fa gridare al miracolo. Abbiamo apprezzato in modo particolare alcuni elementi e alcuni personaggi presenti nel gioco così come il design di alcune creature e avversari.
Dal punto di vista tecnico non ci sono problemi rilevanti:
ADORE gira molto bene su Steam Deck e il sistema di controllo funziona a dovere anche sulla portatile di casa Valve. Nella media anche la colonna sonora e il comparto audio che fanno il loro dovere senza mai eccellere o scendere eccessivamente di qualità.