Torniamo ad analizzare Slayaway Camp nella sua nuova versione con tutte le espansioni incluse ripacchettizata per le console di Sony e Microsoft
Eccoci, proprio sotto Halloween a parlare, nuovamente, di Slayaway Camp, titolo partorito dai Blue Wizard Digital e già recensito sulle nostre pagine quasi un anno fa (qui potete leggere la nostra recensione) nella sua nuova incarnazione: Slayaway Camp: The Butcher’s Cut. E perché ne stiamo parlando ancora oggi? Ma è chiaro, il divertente puzzle è appena uscito anche in versione console e siamo qui a raccontarvi della nostra prova nella sua incarnazione su XBOX One, quindi bando alle ciance e sotto con la recensione!
Definire una vera e propria storia del puzzle targato Blue Wizard Digital non è semplice, il gioco infatti è organizzato in “film”, veri e propri atti i cui siamo chiamati a squartare gli ignari personaggi che decideranno di soggiornare nel campus o nei dintorni. I menù di gioco sono organizzati come se fossimo in un Blockbuster di vent’anni fa, anzi forse più in un videonoleggio di metà anni 90, da qui potremo infatti avviare una nuova partita ambientata in un film horror tra quelli disponibili.
Ogni film vede protagonista un cattivo di turno diverso sempre intento a far fuori quanta più gente possibile nei modi più vari e alternativi possibili. Eccoci quindi prendere i panni di assassini col volto coperto da maschere scheletriche fino a vecchiette dalle apparenze docili e indifese (solo alle apparenze però!). Ogni film è organizzato in diversi scene ed ogni scena rappresenta il luogo di un efferato omicidio (o serie di omicidi).
Il come e il dove compiere i vari crimini verrà quindi scandito dalla storia e dalle vicende che sono narrate nei vari capitoli.
Esattamente come la controparte PC (o per dispositivi mobili) anche su console Slayaway Camp presenta sempre lo stesso gameplay che avevamo apprezzato su PC. Il nostro scopo è quello di eliminare tutti gli ignari personaggi presenti nel livello e recarci fino al punto di fuga. Per muoversi possiamo utilizzare gli analogici e, una volta impartito il comando, il nostro eroe procederà in direzione retta verso il punto indicato fino a quando non si incontra un ostacolo o una trappola. E’ qui che si sviluppa tutto il gameplay, sarà infatti necessario eseguire gli omicidi in una determinata sequenza per poter raggiungere dei punti dove poter proseguire con la serie di uccisioni, altrimenti impossibile da portare a termine.
Eliminare gli ignari villeggianti nei modi più vari non sarà solo divertente ma anche fondamentale per poter proseguire nella risoluzione del livello. La difficoltà degli enigmi proposti è ben calibrata e cresce senza eccessivi picchi livello dopo livello, di contro c’è da segnalare che non esistono soluzioni alternative per la risoluzione del determinato livello e questo abbatte di molto la longevità del titolo. In alcune scene il titolo aggiunge dei fattori di difficoltà diversa come per esempio terminare il livello in un numero predefinito di mosse, pena l’intervento delle squadre SWAT e la fine della partita. Slayaway Camp non prevede penalità in caso di mosse sbagliate, due comodi pulsanti permettono di muoversi tra le mosse eseguite in totale libertà così da poter correggere la strategia di gioco cammin facendo. In ogni film vengono poi aggiunte meccaniche nuove che aiutano a dare varietà al titolo e a tenere a bada il fattore noia. Non solo, ma tra un film e l’altro potremo anche acquistare nuovi assassini e nuove mosse mortali (tramite una valuta in game racimolabile terminando i vari livelli).
Un piccolo mini-game permette di guadagnare del denaro extra uccidendo un personaggio al termine della scena. Il mini gioco è molto semplice e il giocatore è chiamato solo a bloccare l’indicatore di uccisione che si muove da destra verso sinistra in un’area predefinita dello schermo, molto semplice da giocare e non proprio originale ma davvero divertenti gli omicidi “extra” sbloccati in questo modo.
Dal punto di vista artistico il lavoro svolto da Blue Wizard Digital è ottimo, l’utilizzo di uno stile grafico che ricorda Minecraft riesce a sdrammatizzare molto le scene violente che vengono proposte sullo schermo (a tal proposito il gioco permette di abilitare o disabilitare a piacere le scene violente). Il titolo sembra davvero uscito dagli anni 90, per tutto quello che riguarda le ambientazioni, i colori e lo stile grafico sembra di avere a che fare con un titolo di fine millennio.
Ottima anche la scelta della palette grafica che riesce a dare la giusta atmosfera alla produzione, un ottimo mix tra colori cupi e tetri che riescono a trasmettere un feeling semi-serio al titolo, in netto contrasto con il gore smisurato che buca letteralmente lo schermo. Non abbiamo molto da segnalare riguardo i nuovi comandi utilizzati per muovere il nostro serial killer sullo schermo.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo molto da segnalare visto che il motore di gioco non ha molto da muovere. Anche per quanto riguarda il comparto sonoro gli sviluppatori hanno saputo scegliere bene sia i motivati che ci accompagnano nei menù che i suoni e gli effetti sonori, un mix ben amalgamato di urla con rumori di motoseghe e coltelli che lacerano carne virtuale.
Slayaway Camp: The Butcher's Cut è un ottimo esempio di come una meccanica di gameplay molto semplice alla base possa essere sfruttata per creare un titolo divertente e bello da vedere. La componente artistica è parte pulsante dell’esperienza di gioco e aiuta il giocatore a voler vedere “cosa c’è dopo”. Ottima performance per i Blue Wizard Digital che portano su console un titolo bello da vedere, accattivante e che vi terrà impegnati per diverso tempo.
Trama 7.50
Gameplay 8.50
Arte e tecnica 8.00
gameplay semplice ma funzionale
gameplay loop ripetitivo
I ragazzi di Blue Wizard Digital ci fanno sapere che potete continuare a spaventarvi ad Halloween con il rilascio di Slayaway Camp: Butcher's Cut su PlayStation Vita il mese prossimo.