8.5

Recensione Minit - Un'avventura di minuto in minuto

Minit e' una mini avventura da vivere minuto dopo minuto, nel vero senso della parola. Se siete curioso seguiteci nella nostra recensione!

Muori in 60 secondi!

Dopo un periodo abbastanza lungo dove le produzioni indipendenti erano le uniche a proporre reali novità di gameplay e di approccio è da un po’ di tempo che anche le “big” del settore hanno iniziato a prendere sotto la propria ala protettrice piccoli studi e pubblicare i loro lavori. L’abbiamo visto nella nostra recensione di Fe ad esempio, dove Electronic Arts ha pubblicato un titolo indie o Square Enix che ha addirittura creato una sua unità dedicata alla pubblicazione di piccole perle indipendenti. Perché questa lunga premessa? Perché oggi parliamo di un gioco che ci ha colpito e che dimostra come gli studi indie siano ancora la fucina di maggior creatività del mondo videoludico.

Minit

La trama di Minit

Prima di raccontarvi l’incipit di Minit è meglio fare una piccola ma significativa premessa: Minit è un gioco folle, con protagonisti folli ambientato in un modo folle, detto questo, possiamo tranquillamente iniziare. La nostra storia inizia con una specie di papero spaziale che vive col suo cane in una tranquilla casetta in un mondo che, a prima vista, sembra decisamente tranquillo.

Usciamo dalla nostra casupola e iniziamo a girovagare nei dintorni di casa nostra, tutto fila liscio fino a quando non troviamo una spada per terra, una spada! Istintivamente la raccogliamo e un counter appare in alto a sinistra nel monitor e inizia a scandire i secondi, 60, 59, 58 al termine del countdown ci ritroviamo morti (e risorti) nella nostra casa. Tornando sul luogo del ritrovamento un ragazzo ci avvisa che abbiamo raccolto una spada maledetta e che l’unico modo per poter spezzare la maledizione è quello di recarci alla fabbrica delle spade!

La maledizione è tanto semplice quanto brutale, ogni sessanta secondi il nostro piccolo papero muore e risorge nell’ultimo posto chiamato “casa” e così finché non spezzeremo la maledizione. Abbiamo davanti a noi una bella sfida e nel prossimo paragrafo vi raccontiamo come possiamo affrontarla.

Minit

Il gameplay di Minit

Minit è una sorta di “Zelda-like” dove dobbiamo risolvere una serie di enigmi per poter arrivare alla fabbrica di spade e rompere, una volta per tutte, la maledizione che ci ha colpito. Giocare a Minit vuol dire frammentare le proprie azioni in slot di massimo sessanta secondi (che diventano quaranta in new game plus), e questo vuol dire che, ogni volta che abbiamo capito come risolvere un determinato puzzle dobbiamo perfezionare il nostro modo di giocare per ottimizzare i tempi.

La meccanica di gioco è semplice ma al contempo obbliga il giocatore ad utilizzare controller e testa: una volta morti il timer viene resettato e ci ritroviamo nell’ultimo check point che abbiamo visitato e da li possiamo ripartire. I check point sono dei punti fissi (quattro per la precisione) da cui il nostro eroe, una volta sbloccati, può ripartire. Oltre ai check point Minit da la possibilità al giocatore di sbloccare delle scorciatoie (un po’ come avveniva in Dark Souls tanto per intenderci) e questo ci permette di poter esplorare il mondo in modo sempre più profondo e rapido.

L’area di gioco è popolata di elementi e personaggi con cui possiamo interagire per reperire gli oggetti necessari al completamento dei puzzle, e quindi, al proseguimento nella trama. Il nostro eroe potrà portare con se un solo oggetto “attivo” alla volta e avrà invece sempre a disposizione gli oggetti “passivi”, per essere più chiari: una volta sbloccata la tazza del caffè potremo spostare le casse senza doverla equipaggiare tutte le volte, mentre possiamo portare con noi o la spada o l’annaffiatoio (si c’è anche l’annaffiatoio!). Siamo arrivati ai titoli di coda in una partita che è durata 136 minuti, poco più di un paio d’ore, senza aver completato il titolo al 100% e possiamo affermare con certezza che queste ore sono letteralmente volate.

I puzzle non sono mai stati troppo complessi da averci bloccato ma avere un modo di pensare “aperto” aiuta sicuramente ad affrontare meglio il gioco.

Minit, in fin dei conti, risulta un titolo frenetico e ragionato nello stesso momento ed è proprio questa dicotomia del titolo stesso che lo rende unico e particolare, mentre il timer continua a scendere inesorabilmente siamo costretti a ragionare sul da farsi, ottimizzare la nostra posizione sulla mappa.

Un pulsante dedicato ci consente di “morire anticipatamente”, questo per evitare di dover attendere i fatidici sessanta secondi se abbiamo già fatto quello che dovevamo per quello slot (tipo arrivare ad un rifugio più vicino ad un enigma che vogliamo risolvere). Non lasciatevi spaventare dalla bassa longevità del titolo, Minit offre infatti una modalità New Game Plus che modifica la posizione di alcuni enigmi e, sopratutto, porta il timer a quaranta secondi. Infine per completare il gioco non è necessario recuperare tutti gli oggetti ma solo quelli fondamentali e questo apre un mondo agli amanti del completismo. 

Minit

L’arte e la tecnica di Minit

Oltre ad offrire un gameplay insolito Minit offre anche un comparto artistico decisamente fuori dal comune. Il titolo di JW, Kitty, Jukio, and Dom infatti è un vero e proprio gioco in bianco e nero, il nostro piccolo eroe si muoverà in un mondo che ricorda quelli che eravamo soliti vedere sui piccoli schermi dei nostri Nintendo Gameboy.

Da questo punto di vista Minit è indubbiamente ispirato e originale, nonché dotato di un carisma quasi magnetico. I vari personaggi che incontreremo lungo il nostro percorso sono inoltre perfettamente caratterizzati pur presentando spesso solo poche righe di dialogo. Un po’ come avveniva in Dark Souls scopriremo la storia del mondo di gioco aiutando i vari NPC che incroceremo sul nostro cammino e anche questo è un tassello fondamentale per dare profondità al background e alla lore del mondo di gioco.

Minit è localizzato in italiano, ogni testo a schermo è tradotto e anche molto bene, quello della traduzione è un tassello fondamentale perché rischiare di perdere tempo a tradurre qualcosa in un gioco dove il tempo è la variabile fondamentale del gameplay sarebbe stato devastante. La colonna sonora è composta da Jukio Kallio che regala, l’ennesima volta, una soundtrack ispirata, originale e perfettamente fiatante con il gameplay e le ambientazioni. Dal punto di vista tecnico non c’è niente da aggiungere, il titolo presenta un’ottima grafica in pixel art dal gusto decisamente retrò e perfettamente calata nel contesto. 

Minit 

Minit

Minit è stata la più piacevole sorpresa di questo 2018. Al netto di tutte le grandi produzioni che abbiamo recensito (salta subito alla mente l’ottimo Far Cry 5 di Ubisoft), Minit riesce ad essere originale, particolare ed immediato nonché completamente fuori dagli schemi. Non fatevi spaventare dalla bassa longevità della prima run, il tempo necessario a portare a termine l’avventura è infatti perfettamente calibrato rispetto alla stessa e la possibilità di rigiocarlo in New Game Plus vi presenta un titolo diverso per molti aspetti. Consigliatissimo a chi ama i giochi atipici e vuole gustarsi un’avventura fuori dagli schemi (oltre che farsi due grasse risate).

8.5

Trama 7.50

Gameplay 8.50

Arte e tecnica 8.00

Pro:

geniale

originale

Contro:

a tratti frustrante

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