Torniamo a Lego City
A distanza di quattro anni dalla sua uscita in esclusiva su
Nintendo WiiU,
Lego City Undercover fa capolino su XBOX One, Playstation 4, PC e Nintendo Switch per riproporsi ad un pubblico decisamente più numeroso.
Una delle poche vere esclusive di terze parti di Wii U è quindi giocabile da praticamente ogni tipo di giocatore. Vediamo quindi come si comporta a distanza di qualche anno dalla sua pubblicazione sui nuovi dispositivi.
Storie di Lego City
Chiariamo subito che
Lego City Undercover è solo un porting della versione Wii U quindi non ci sono novità di sorta per quanto riguarda trama o contenuti aggiuntivi. La storia ci vede protagonisti nei panni di
Chase McCain, il super poliziotto di Lego City che qualche anno fa aveva mandato dietro le sbarre il più temuto (e famoso) criminale della città:
Rex Fury.
Tutto a Lego City sembrava andare per il verso giusto, quando ad un tratto, Rex riesce a fuggire di prigione carico di odio e di senso di vendetta verso
Natalia Kowalski, la ex ragazza di Chase che è stata il testimone chiave che ha portato il criminale dietro le sbarre una volta per tutte (o quasi). Lego City è sprofondata in una situazione insostenibile, il malvagio criminale ha radunato i suoi scagnozzi e tiene in scacco la città. Il sindaco per risolvere una volta per tutte la situazione decide quindi di richiamare in servizio Chase McCain chiedendogli di tornare a Lego City per risolvere il problema.
La nostra avventura inizia infatti con Chase che arriva al porto, pronto ad affrontare la nuova sfida che gli si para di fronte, più determinato che mai.
GTA Lego City?
A far da sfondo a
Lego City Undercover non c’è una importante licenza cinematografica come ci hanno abituato i precedenti lavori di TT Games, questa volta è tutta farina del sacco Lego, niente grandi IP e un tipo di gameplay leggermente diverso. Questa volta le avventure del nostro eroe non si affronteranno stage per stage unite da un singolo hub centrale, in questo caso l’hub centrale è la città, tutta, di
Lego City.
C’è da dire che questa virata open world ha fatto un gran bene al titolo, che riesce a distaccarsi dai paradigmi del classico avanzamento livello per livello. Il mondo di gioco, seppur non enorme e variegato come quello a cui ci ha abituato Rockstar nei suoi titoli, si presenta ben caratterizzato e, per poter essere esplorato adeguatamente, dobbiamo necessariamente recuperare e utilizzare i vari costumi che permettono a Chase di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Ogni abito donerà infatti dei “poteri” speciali al nostro eroe che gli consentiranno di raggiungere luoghi inarrivabili o aprire sezioni altrimenti inaccessibili.
Per il resto il fulcro dell’esperienza di gioco resta pressoché invariato rispetto ai canoni a cui ci hanno abituato gli altri titoli della serie. Anche in questo caso possiamo distruggere e rimontare oggetti e costruzioni per poter proseguire nelle varie missioni, eliminare i nostri avversari a suon di pugni e raccogliere i “bottoncini” sparsi per i vari livelli. I controlli di gioco sono i medesimi visti nei precedenti titoli e la loro reattività è decisamente buona (anche se la “legnosità” che si può notare in determinate situazioni forse poteva essere sistemata).
Insomma
Lego City Underecover riesce a dare una rinfrescata al gameplay dei titoli Lego proponendo un modus operandi diverso per la scandire la progressione di gioco, dettata soprattutto dal fatto di avere a disposizione tutta la città fin da subito.
Una città di mattoncini
Dal punto di vista puramente tecnico il lavoro di porting svolto da
TT Games è abbastanza grossolano. Oggettivamente potevano essere impegnate più risorse e una cura maggiore nell’ottimizzazione del titolo per le nuove piattaforme, riducendo ad esempio i tempi di caricamento che restano (incredibilmente) lunghi anche in questa nuova versione.
Per il resto
Lego City Undercover ha tutto il fascino che solo i giochi del gigante danese riescono a trasmettere. Alcuni scorci di Lego City faranno scendere una lacrimuccia facendo riaffiorare i ricordi di quando, da ragazzini, davamo vita alle nostre “versioni” di
Lego City. Il motore di gioco riesce a gestire egregiamente tutto quello che muove e anima
Lego City, questa sorta di GTA in miniatura è infatti un grosso passo avanti rispetto ai precedenti titoli della serie. Musiche ed effetti sonori sono ben realizzati ma bisogna necessariamente fare un plauso all’ottimo doppiaggio italiano.