Immortal Redneck ci porta tra piramidi, mostri e zombie in un fps roguelike frenetico e divertente.
Quelle che abbiamo citato nel sottotitolo di questa recensione sono solo tre degli elementi che vanno a comporre Immortal Redneck, titolo di CremaGames che approda anche su console dopo un felice sbarco su PC, ma andiamo con ordine e continuiamo nella nostra recensione.
Possiamo dirlo subito, la trama di Immortal Redneck non è certamente innovativa ne originale, serve più come pretesto per buttarci in mezzo alla frenesia dell’azione. Nei panni di un redneck americano ci troviamo a bordo di un fuoristrada che sfreccia a tutta velocità tra le piramidi, tutto scorre, per così dire “tranquillamente” fino a quando un burrone non decide di interrompere la nostra corsa.
Ci risvegliamo circondati da mostri che hanno un solo intento farci fuori. Qualcosa in noi è cambiato, delle bende ricoprono il nostro corpo e quei mostri intorno a noi non promettono per niente ben, questo è l’inizio di Immortal Redneck.
E così dobbiamo esplorare e superare i sette livelli di ogni piramide nella speranza di arrivare in cima ed affrontare il boss di turno, e c’è di più, possiamo provare e riprovare perché siamo già morti e ogni volta rinasciamo per compiere il nostro dovere.
Il titolo dei ragazzi di CremaGames è il classico fps su base roguelike rapido, frenetico ed estremamente punito, questi sono a tutti gli effetti gli ingredienti di Immortal Redneck. Ad ogni morte corrisponde la totale perdita di qualsivoglia progressione dei livelli, ma tra una morte e l’altra avremo modo di mantenere il denaro sonante faticosamente guadagnato a suon di uccisioni di mostri, in puro stile roguelike. Ovviamente, per rendere il titolo affrontabile, possiamo spendere la valuta di gioco per potenziare il nostro personaggio e dargli delle possibilità in più di salvezza per la run successiva. L’albero delle skill è abbastanza corposo e ci consente di modificare il nostro personaggio nella maniera che più ci aggrada favorendo un approccio al gameplay diverso da giocatore a giocatore.
Cercate di spendere più denaro possibile nell’assegnazione (o nel potenziamento) delle abilità e delle caratteristiche perché all’ingresso delle piramidi il vostro oro verrà azzerato obbligandovi a ricominciare la raccolta da zero. Dal punto di vista delle meccaniche di gioco i livelli che compongono i vari piani delle piramidi (sette per ogni piramide) sono creati proceduralmente e sono modificati ad ogni run. Sia la struttura dei livelli, che le loro connessioni e i nemici che andremo ad affrontare cambiano quindi ogni volta che riaffrontiamo i livelli obbligandoci ad adattarci alle diverse situazioni ogni partita. Immortal Redneck può risultare punitivo perché il titolo è rapido e frenetico e nelle prime partite sarà dura avanzare, ma investendo bene nelle caratteristiche le cose migliorano.
Oltre alla barra della salute conviene tenere sempre sott’occhio il numero di proiettili a nostra disposizione perché in Immortal Redneck non è sufficiente sparare a caso a tutto quello che si muove sullo schermo perché potrebbe capitarvi (e vi capiterà sicuramente) di restare a corto di proiettili e calibrare i singoli colpi per eliminare gli avversari e sperare che droppino delle munizioni. Se da un certo punto di vista il titolo di CremaGames ricorda molto Serious Sam, dall’altro i due titoli sono profondamente diversi, pur avendo in comune la frenesia dell’azione in Immortal Redneck siamo costretti a valutare bene l’approccio alle varie stanze e il numero limitato di munizioni ci obbliga ad un minimo di ragionamento. Va fatto anche un piccolo discorso sul level design, i livelli infatti, pur essendo generati proceduralmente, riescono a garantire una buona varietà di situazioni e sopratutto una certa verticalità, non a caso il nostro protagonista può saltare ed aggrapparsi alle varie sporgenze e piattaforme e approcciare le varie stanze in modo diverso. Di tanto in tanto appariranno a schermo delle “challenge” che ci chiederanno di finire la stanza in determinate condizioni con premi per il raggiungimento dell’obiettivo.
Dal punto di vista tecnico i ragazzi di CremaGames hanno svolto un buon lavoro, niente di eclatante o che possa concorrere ai game awards ma comunque efficace, di bell’aspetto e ottimizzato. Nelle nostre partite infatti non abbiamo notato rallentamenti di sorta anche nelle situazioni più concitate, il caricamento dei vari livelli è, tutto sommato, accettabile e la frenesia dell’azione non è mai stata interrotta in alcun modo.
A livello artistico gli sviluppatori sono riusciti a creare un’ambiente interessante, forse non al massimo dell’originalità ma sicuramente piacevole e ben strutturata. Anche l’idea di realizzare alcuni avversari quasi in “super deformed” riesce a dare un tocco umoristico e vario alla produzione. Buona anche la colonna sonora che ci carica al punto giusto e che ottempera perfettamente al suo compito di farci da sottofondo intanto che falciamo mostri e demoni senza pietà.
Tutto lo stile di gioco denota una certa follia di fondo e questo è decisamente un bene sopratutto se si pensa che ci capiterà di morire più e più volte!
Immortal Redneck è stata una piacevole sorpresa, il titolo dei ragazzi di CremaGames riesce ad unire divertimento e frenesia alla formula dei roguelike. La progressione del nostro personaggio è dettata unicamente dalle nostre capacità e la difficoltà del titolo è ben calibrata. Un outsider interessante che sicuramente non registrerà le milioni di copie piazzate ma che saprà regalarvi ore e ore di divertimento proprio in virtù della sua alta rigiocabilità e della varietà di situazioni che il gioco saprà proporvi.
Trama 7.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 8.00
divertente e immediato
grande rigiocabilità
meccanica di gameplay poco originale