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Recensione Destiny 2: La Maledizione di Osiride - Combattiamo su Mercurio

Destiny 2 sfoggia la sua prima espansione riportandoci su Mercurio. Cosa aspetta ai guardiani in questa nuova espansione?

Osiride e la prima espansione di Destiny 2

Sono passati ormai tre mesi dal lancio di Destiny 2 e Activision ha pubblicato da pochi giorni il primo DLC per la loro nuova scommessa. I giocatori di Destny sono abituati ad avere da Bungie un trattamento “speciale” ed essere supportati con DLC ed espansioni. Oggi parliamo della Maledizione di Osiride e vediamo insieme le novità apportate da Bungie a Destiny 2.

Destiny 2 - La Maledizione di Osiride

La trama di Destiny 2: La Maledizione di Osiride

Se non avete ancora giocato Destiny 2 queste righe potrebbero spoilerarvi qualcosa riguardo il gioco, quindi fate attenzione o saltate direttamente al paragrafo sul gameplay, potete anche  leggere prima la nostra recensione di Destiny 2 per farvi un’idea del gioco.
Il primo DLC di Destiny 2 racconta una nuova storia e si posiziona pochi mesi dopo la fine della Guerra Rossa. Dominus Ghaul è stato sconfitto e all’ombra del Viaggiatore i Guardiani stanno ricostruendo un mondo devastato dalla guerra. Su Mercurio (nuova location di questo DLC) viene ritrovato lo spettro Sagira, compagno del grande Guardiano Osiride. La riattivazione di Satira ci permette di scoprire una nuova minaccia che Osiride sta cercando disperatamente di combattere.

Nel cuore di Mercurio è presente una macchina chiamata la Foresta Infinita, un macchinario che consente ai Vex di simulare infiniti passati e futuri con il solo scopo di trovare il modo per estirpare definitivamente l’umanità. Osiride ha scoperto il piano dei Vex e ha inviato, tramite un portale spazio-temporale Sagira ai Guardiani per metterli al corrente di cosa sta suggerendo su Mercurio. Sagira viene però danneggiato dai Vex mentre attraversa il portale ed arriva nel presente Mercurio in condizioni disastrose.

E’ dopo la riattivazione di Sagira che la nostra nuova avventura comincia a prendere corpo e a tenerci compagnia per le circa tre, quattro ore necessarie al completamento della nuova quest. Non ci addentriamo oltre per non rovinare a nessuno il nuovo contenuto che, rispetto ai DLC del primo Destiny presenta una durata maggiore e un nuovo pianeta da esplorare (per chi avesse già giocato al primo titolo della saga sarà familiare). In questa nuova quest dovremo evitare che l’oscuro futuro previsto dai Vex si concretizzi e, contemporaneamente, salvare Osiride dalla Foresta Infinita e da Panoptes, un’entità Vex particolarmente potente.

Destiny 2 - La Maledizione di Osiride

Il gameplay di Destiny 2: La Maledizione di Osiride

Ma cosa aggiunge questa nuova espansione in termini di gameplay? Quali sono le nuove caratteristiche che Bungie ha sviluppato e quali devono ancora arrivare? Beh, la prima osservazione in merito è relativa al pianeta Mercurio. Grazie alla Maledizione di Osiride tutti i giocatori di Destiny 2 in possesso del nuovo DLC hanno a disposizione un vero e proprio pianeta da esplorare con tutto quello che questo può offrire: quest secondarie, avventure, settori perduti ecc.

Lo sforzo fatto da Bungie per creare un nuovo (piccolo) pianeta è tangibile e dimostra come lo sviluppatore voglia supportare con contenuti nuovi il loro titolo. Il gameplay non subisce drastiche modifiche rispetto a quanto già visto nella versione base del titolo, la possibilità di esplorare Mercurio sia in superficie che al suo interno (con la Foresta Infinita) permette al giocatore di avere dei nuovi contenuti end-game visto anche l’arrivo di due nuovi assalti.

Purtroppo c’è da aggiungere che La Maledizione di Osiride non è forse il contenuto che i fan si aspettavano o, perlomeno, che la community aveva richiesto. Lo sviluppo del DLC è infatti probabilmente iniziato prima dei feedback ricevuti dagli utenti e non riesce a sopperire alla più grossa mancanza di Destiny 2 in questo momento: l’end game. La speranza è che Bungie prenda una decisione chiara e definitiva su quello che riguarda il post-campagna principale, il crogiolo non è chiaramente sufficiente a mantenere alta l’attenzione degli utenti verso il titolo. Sembra tra l’altro che parte di contenuti prima disponibili a tutti i possessori di Destiny 2 “base” siano ora solo appannaggio di chi ha acquistato l’espansione o il season pass, anche in questo caso bisognerà vedere come intenderanno gestire la cosa Activision e Bungie.

Destiny 2 - La Maledizione di Osiride

L’arte e la tecnica di Destiny 2: La Maledizione di Osiride

Se c’è una cosa che ha contraddistinto Bungie in tutti questi anni è la capacità di creare ambientazioni di forte impatto e carismastiche, La Maledizione di Osiride non si delude assolutamente sotto questo aspetto.

La realizzazione di Mercurio lascia, per l’ennesima volta, capire quanto il team di Activision sia in gamba e sia in grado di presentare titoli dal forte impatto. La Maledizione di Osiride è la naturale evoluzione di quanto già di ottimo era stato fatto in Destiny 2, o stesso Osiride trasuda carisma e unicità. Dal punto di vista tecnico non ci sono modifiche sostanziali rispetto a quanto già espresso in sede di recensione del titolo base, Destiny 2 fila liscio come l’olio sia per il motore grafico sia per il netcode. Anche il comparto audio si dimostra eccellente e, così come per la grafica, non ci sono nuove segnalazioni rispetto al titolo originale. 

Destiny 2 - La Maledizione di Osiride

Destiny 2

La Maledizione di Osiride è una produzione che segna il passo rispetto ai primi DLC di Destiny, Bungie ha proposto un nuovo pianeta e ha garantito futuri aggiornamenti e supporto. La main quest del DLC è ben scritta e scorre veloce per le quattro e passa ore che tiene il giocatore incollato allo schermo. Ora Bungie deve però pensare all’end-game e supportare Destiny 2 a dovere e come merita altrimenti, anche DLC belli e interessanti come questo, rischiano di risultare incompleti o inconcludenti.

8

Trama 7.50

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

divertente come sempre

Contro:

dlc sotto le aspettative

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