Recensione de Blob 2 - Colorare, colorare eh! eh!

de Blob 2

Blue Tongue | THQ

Il mondo è grigio, il mondo è blu

E’ citando il grande maestro Battiato che vogliamo iniziare la nostra recensione di de Blob 2. Come abbiamo già fatto nella nostra recensione di de Blob vogliamo analizzare come il titolo THQ Nordic si pone in questa nuova incarnazione per le console dell’attuale generazione. Seguiteci allora nel grigio mondo di de Blob 2 nella nostra recensione!

La trama di de Blob 2

Come ogni versione rimasterizzata che si rispetti, anche de Blob 2 non cambia una virgola della sua trama e ricalca fedelmente quanto pubblicato qualche anno fa. Il nostro eroe si trova di nuovo in una situazione scomoda, o meglio, è il mondo intorno a lui che si trova in una situazione poco invidiabile! Il Generale Grigio ha infatti ripreso il controllo di Prisma City, un po’ truccando le elezioni, un po’ eliminando l’area universitaria e cercando di omologare quanto più possibile gli abitanti della città ai suoi regimi dittatoriali.

E’ proprio in questo frangente che si vede come l’opera dei ragazzi di Blue Tongue cerchi di proseguire su due diversi livelli narrativi: quello più scanzonato e colorato del gioco in se e per se e quello più profondo che cerca di trasmettere atmosfere e situazioni di Orwelliana memoria. Gli sviluppatori hanno infatti cercato di porre la giusta enfasi alle modalità con cui il regime ha preso il potere evidenziandone gli infausti comportamenti. Per cercare di porre rimedio alla situazione allora entra in scena il nostro eroe Blob e la sua robotica aiutante Pinky.

E’ proprio con questa coppia che la popolazione cercherà la via della ribellione e quindi della libertà. de Blob 2 trasmette in un modo quasi bambinesco i concetti principali e fondamentali della democrazia e lo fa con personaggi simpatici, situazioni bizzarre e personaggi che sembrano usciti da un cartone ma che vogliono trasmettere un messaggio molto importante. 

Il gameplay di de Blob 2

Per quanto concerne il gameplay il titolo dei ragazzi di Blue Tongue non vede stravolgimenti rispetto a quanto già visto nell’originale de Blob. Il lavoro svolto è più un tentativo di raffinare e rafforzare le meccaniche già viste piuttosto che introdurne di nuove. Ci ritroveremo quindi, all’inizio di ogni livello, di fronte a noi un livello in bianco e nero dove i colori sono completamente assenti.

Toccherà a noi riportare i colori nei vari quartieri della città e per farlo dobbiamo eliminare i robot che hanno assorbito i colori così da poter iniziare a dipingere ogni oggetto. Non si tratterà però solo di dipingere indiscriminatamente, de Blob 2 ci mette infatti di fronte a piccole missioni da svolgere in ogni ambiente che ci chiedono di colorare di un determinato colore una percentuale del livello piuttosto che liberare un numero predefinito di cittadini ecc.

Terminata l’operazione ricollocazione del livello possiamo passare al successivo. Il nostro eroe può utilizzare parte del colore acquisto per attivare particolare congegni che ci daranno accesso a zone del livello altrimenti inaccessibili, e qui si introduce una meccanica interessante a cui dobbiamo prestare particolare attenzione: il livello di colore del nostro protagonista. Se Blob infatti termina tutta il suo colore sarà morte certa. Un’altra meccanica interessante è quella relativa alla generazione dei colori secondari mischiando quelli primari. In questo modo possiamo colorare la città con una varietà molto più ampia di colori, nel caso volessimo “resettare” il colore che abbiamo adottato possiamo farlo attraverso pozzanghere d’acqua che ci consentono di “lavare via” il colore e poter così recuperare quello noi più congeniale.

Pur essendo un platform dalle meccaniche prettamente 3D, de Blob 2 non disdegna sezioni in 2D (all’interno di edifici) dove cambia la prospettiva ma le meccaniche di gioco restano, fondamentalmente, le stesse. Dal punto di vista di varietà del gameplay, il titolo dei ragazzi di Blue Tongue non è il massimo ma c’è da dire che la formula di gioco è abbastanza fresca da supportare l’avanzamento dell’avventura fino ai titoli di coda (sopratutto se non avete giocato a stretto giro il primo episodio). 

L’arte e la tecnica di de Blob 2

de Blob 2 segue fedelmente la direzione artistica che tanto era piaciuta ai giocatori del primo de Blob, i ragazzi di Blue Tongue hanno infatti optato per mantenere un’area scanzonata pur con una sottotrama che tratta temi importanti. La direzione artistica vede un fortissimo contrasto tra le atmosfere grigie e asettiche che contraddistinguono i livelli prima del nostro arrivo al colore e alla vita che esplode quando ci accingeremo a chiudere il livello.

La forza di de Blob 2 sta nel rendere il giocatore stesso parte della fase terminale della creazione dei livelli, spetterà infatti a noi colorare e dare un “tocco nostro” alle ambientazioni.

Tecnicamente parlando il motore di gioco si comporta decisamente bene e, senza far gridare al miracolo ad ogni secondo che passa, regge tranquillamente tutto quello che gli viene richiesto. Un’annotazione va fatta relativamente al tocco di personalità e al carisma che gli sviluppatori hanno infuso in Blob e in Pinky, la coppia infatti riuscirà a risultare immediatamente simpatica e, in qualche modo, buca lo schermo. Per quanto riguarda la colonna sonora è piacevole e ben si adatta al titolo. In ultima analisi vogliamo assicurarvi riguardo la presenza della traduzione italiana (sottotitoli) che, anche se de Blob 2 non presenta uno script da commedia hollywoodiana fa comunque piacere seguire le vicende del mondo di de Blob.

Terminiamo facendo due parole su come THQ Nordic ha portato il titolo in questa sua veste rimasterizzata, de Blob 2 da questo punto di vista non difende bene, la grafica è stata riadattata bene ma c’è anche da dire che il titolo ben si prestava a questo genere di operazione. de Blob 2 infatti si presenta come un titolo con un motore grafico “semplice” e senza eccessivi fronzoli e neppure abbisogna di texture ad altissime risoluzioni per creare il colorato mondo di Prisma City.