Tieni il tempo, con gambe con le mani!
Cosa accomuna i rhythm game e i rogue-like? Apparentemente nulla, e invece dobbiamo ricrederci, perché
Crypt of the Necrodancer è qui proprio per dimostrarci il contrario! Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme cosa ha da offrire il titolo di
Brace Yourself Games nella nostra recensione.
Mi hai rapito il cuore
L’incipit narrativo alla base di
Crypt of the Necrodancer è davvero molto semplice, il terribile
NecroDancer ha rubato il cuore alla povera
Cadence (la protagonista del titolo, nonché il personaggio che andremo ad utilizzare) ed ha fatto ritorno nella sua cripta.
Ora spetta a noi aiutare
Cadence guidandola livello dopo livello fino allo scontro finale col NecroDancer.
La storia ci viene raccontata tramite tavole animate realizzate in pixel art che introducono i vari livelli e narrano le vicende della nostra protagonista.
Anche se il titolo di
Brace Yourself Games prende la trama forse un po’ troppo seriamente, questa è abbastanza classica e non è propriamente il vero punto forte della produzione.
Parliamo invece del gameplay di
Crypt of the Necrodancer perché è proprio qui che il gioco tira fuori i suoi elementi migliori e più originali.
Un, due, tre… stella!
Guardando per la prima volta
Crypt of the Necrodancer si rimane stupiti da come
Ryan Clarke, la mente dietro il titolo, sia riuscito a fondere rhythm game e roguelike. In
Crypt of the Necrodancer muoversi al ritmo della musica che fa da colonna sonora è fondamentale ed è il cuore pulsante del titolo.
I comandi di gioco sono semplicissimi, possiamo muovere il nostro alter-ego con la croce direzionale (abbiamo provato la versione
XBOX One del titolo) o con i tasti direzionali nel caso della versione PC, mentre col pulsante A possiamo lanciare l’arma che abbiamo in pugno e con X o RB utilizziamo gli oggetti che abbiamo a disposizione.
Ogni livello che affrontiamo è generato proceduralmente e solo una cosa è predefinita: la colonna sonora, questa infatti cambierà livello dopo livello ma manterrà sempre la stessa sequenza, insomma ogni livello ha la sua colonna sonora. Questo perché è proprio il pezzo che fa da sottofondo allo stage che detta i tempi del gameplay e il ritmo di gioco.
In
Crypt of the Necrodancer, a differenza dei classici roguelike a turni, il mondo di gioco non sta fermo quando noi siamo fermi, ma tutto (o quasi) si muove a ritmo e questo obbliga anche noi a seguire questa regola, pena la perdita del moltiplicatore di monete e, peggio ancora, del tempismo per attaccare gli avversari.
Crypt of the Necrodancer ha tutte le caratteristiche tipiche dei roguelike: il
perma-death, infatti ad ogni morte corrisponde la perdita di tutto l’equipaggiamento che avevamo guadagnato, la
generazione procedurale dei livelli e, come molti suoi simili, mostra un
livello di difficoltà abbastanza alto.
Anche se ad ogni morte dovrete ricominciare tutto da capo, abbiamo delle buone notizie da portarvi, prima di tutto una volta sconfitto il boss del livello potrete ripartire dal livello successivo, secondariamente ad ogni morte si viene riportati nella lobby dove si possono acquistare power up che saranno mantenuti anche dopo la morte.
Potrete inoltre acquistare dei potenziamenti ai loot che troverete nei vari livelli così da rendere le run successive relativamente più semplici. Questi acquisti definitivi si possono effettuare utilizzando i diamanti recuperati nei livelli, mentre le monete acquisite potranno essere spese per gli acquisti temporanei presso i mercanti che si trovano all’interno dei dungeon. L’esplorazione dei vari livelli è un passaggio fondamentale per poter migliorare il proprio equipaggiamento e proseguire il più possibile, i vari item sparsi per le stanze possono fare realmente la differenza tra la vita e la morte.
Come in tutti i titoli roguelike, parte dell’esito della partita è dato anche dalla fortuna che si ha quando vengono generate le varie stanze, ovviamente non è l’unica variante ma è un elemento da tenere sempre in considerazione. Trovare ad esempio un Drago Verde nella stanza accanto all’ingresso del dungeon può portare ad una morte decisamente rapida.
Parlando di contenuti il titolo di
Brace Yourself Games mostra i muscoli garantendo ore e ore di divertimento. Con un livello di sfida alto, la campagna single player, la possibilità di rigiocare i livelli anche con i personaggi salvati durante le varie run e con la modalità cooperativa locale che vi strapperà più di un sorriso
Crypt of the Necrodancer non vi lascerà certamente con l’amaro in bocca in termini di longevità.
Giù per il dungeon
Dal punto di vista prettamente tecnico
Crypt of the Necrodancer mostra una grafica in pixel art decisamente curata, i nemici proposti non saranno i più originali visti in un roguelike ma non sfigurano nei vari livelli. La parte da leone del titolo la fa ovviamente la colonna sonora che riesce ad essere varia e dinamica al punto giusto spaziando per generi diversi e soprattutto ritmi diversi che obbligano il giocatore ad adeguarsi ai vari stili.
Ottimo il motore di gioco che riesce a creare livelli solitamente ben bilanciati e vari sia come struttura che come dimensioni, la possibilità di utilizzare la pala per farsi strada da soli permette un ulteriore livello di esplorazione e di personalizzazione della partita, andando a garantire ulteriore varietà al gameplay.