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Recensione Bleed

Bleed e' uno sparatutto frenetico, divertente e dissacrante, nei panni della piccola Wyrn dobbiamo salvare il mondo e meritarci il tanto agognato successo.

Il ritorno del 2D

Poligoni, texture, effetti e filtri, il mondo dei videogiochi (sopratutto quelli a grandi budget) ormai è straripante di sigle e di termini che fanno impallidire anche gli addetti ai lavori. Più volte l’abbiamo scritto, anche su queste pagine virtuali, quanto però non sia necessario mettere sotto torchio la GPU per poter proporre un titolo interessante o anche solo divertente. Oggi parliamo proprio di uno di questi titoli Bleed, rifacimento del titolo già uscito per XBOX 360 qualche anno fa e ora disponibile anche sulle console dell’attuale generazione. Vediamo insieme come si comporta nella nostra recensione.
 
Bleed

La storia di una ragazzina

I supereroi sono da sempre parte integrante delle fantasie di grandi e piccini, il loro fulgido esempio di forza, lealtà e correttezza ha mosso intere generazioni. Cosa succederebbe se questi ultimi si trasformassero di colpo in ragni e mostri robotici? Se una loro controparte meccanica distruggesse qualsiasi cosa sulla terra mettendo a repentagli l’intera razza umana?

E’ proprio con questo incipit che inizia la storia di Bleed, il titolo pubblicato da Digerati ci mette nei panni di Wryn una ragazzina dai capelli viola che sa esattamente quello che vuole: diventare più famosa dei supereroi che sono diventati mega mostri pronti a distruggere l’intera umanità. Wryn a differenza dell’eroe-tipo a cui siamo abituati nei film e videogiochi non fa tutto questo per puro e semplice spirito di sacrificio, no, lei è in cerca di fama e vuole che il suo nome sia conosciuto nell’intero pianeta, ma prima deve salvarlo.
 
Imbracciate due pistole automatiche la nostra piccola eroina si appresta ad affrontare sette livelli carichi di avversari, ostacoli e l’immancabile boss fino allo scontro finale col più grande degli eroi per poter così prendere il suo posto.
 
Bleed

Ti faccio fuori con stile

Se c’è un termine che può riassumere il gameplay di Bleed è Stile, il titolo infatti mette a disposizione del giocatore dei comandi semplici ed immediati e concentra tutto il suo gameplay su tre fattori fondamentali: velocità dell’azione, distorsione temporale, differenti modalità di fuoco. Il ritmo in Bleed è sempre frenetico, difficilmente staremo fermi a guardare il monitor con aria perplessa o pensosa, i livelli sono sempre carichi di avversari e ostacoli che ce la metteranno davvero tutta per farci fuori e interrompere così la nostra missione. Altro elemento fondamentale nel gameplay di Bleed è la possibilità di rallentare il tempo e sfruttare questa nostra caratteristica per evitare proiettili o colpire con maggiore precisione delle zone sensibili di un particolare boss.
 
Ovviamente non potremo giocare tutto il titolo in bullet time, una barra posta sotto quella della salute ci consente di utilizzarlo per un determinato periodo dopo di che dovremo aspettare che quest’ultima si ricarichi prima di poterla utilizzare nuovamente. Ultimo elemento chiave del gameplay è la possibilità di dotare la nostra piccola pseudo-eroina di un set di armi vario e decisamente diversificato. Si passa infatti da pistole che fanno della cadenza di fuoco elevata la loro forza a lanciarazzi dove il danno del singolo proiettili la fa da padrona, insomma, avremo modo di sbizzarrirci per variare ulteriormente le nostre kill.
 
Tutto il titolo di Ian Campbell si basa sullo stile e sul modo in cui faremo fuori i nemici, sul numero di volte in cui leggeremo la scritta game-over, in buona sostanza sul nostro punteggio. La ricerca del perfect-score è infatti l’elemento base di tutto il gioco. Ogni volta che moriamo le nostre statistiche verranno azzerate con conseguente perdita di punti e quindi del risultato di stile. Bleed fa della sua rigiocabilità il suo punto forte, il titolo infatti sfrutta quattro livelli di difficoltà, la possibilità di impersonare (sbloccandoli) altri due personaggi, la modalità arcade e quella challenge per aumentare considerevolmente il gameplay. Oltre a tutte queste belle cose (nella modalità arcade per esempio avremo a disposizione una sola vita), Bleed si può giocare in cooperativa locale con un amico, e qui vi lasciamo immaginare il degenero a video quando due personaggi sparano all’impazzata per tutto lo schermo. Insomma Bleed fa del gameplay il suo punto focale e ci riesce su tutta la linea, è  un titolo dannatamente divertente.
 
Bleed

Semplicità e caos

Dal punto di vista prettamente visivo Bleed è un titolo che non colpisce per una forza bruta di poligoni o per un motore grafico da spacca mascella, Bleed colpisce per i tratti puliti, per le animazioni fluide e per il tratto dei protagonisti, degli avversari e degli sfondi.

Bleed si fa riconoscere, se vedrete qualche screen con Wryn immortalata al suo interno non potrete che pensare direttamente al frenetico titolo, si perché quella chioma viola, quei proiettili e quelle esplosioni vi ripeteranno subito in uno dei sette, caratterizzatissimi livelli, magari vi ripeteranno alla mente quello scontro con quel boss particolarmente ostico che tanto ci ha fatto sudare.
 
Insomma Bleed mostra carisma e lo fa con stile, eleganza e semplicità. Anche la colonna sonora segue la stessa filosofia del comparto grafico proponendo musichette che vi resteranno in testa per diverso tempo. Parlando di questioni più tecniche non abbiamo notato tentennamenti nel motore grafico anche quando le situazioni si facevano caotiche e concitate e il gioco ha sempre retto alla perfezione. 
 
Bleed 

BLEED

Bleed è un titolo adrenalinico, travolgente e che ben si adatta a diverse tipologie di giocatore. La selezione tra quattro livelli di difficoltà permette a tutti, dal giocatore più casual a quello hardcore in cerca del perfect score di divertirsi in egual modo e misura. E’ un peccato che Bleed non abbia riscosso il meritato successo quando fu pubblicato per XBOX 360 e PC, forse è il caso di rivalutarlo perché, pur non proponendosi come game of the year è un titolo su cui passerete tranquillamente svariate ore di divertimento.

8

Trama 7.00

Gameplay 8.50

Arte e tecnica 8.00

Pro:

adrenalinico

Contro:

non sempre ben bilanciato

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