Assassin’s Creed: Origins è stata una delle sorprese più belle del 2017, ameno videoludicamente parlando. Pur essendo stato un anno davvero indimenticabile per il nostro hobby preferito e con una caterva di titoloni, il franchise di Ubisoft è riuscito a tornare in auge e a tirar fuori un nuovo capitolo davvero riuscito. Oggi parliamo del primo corposo DLC: Gli Occulti, mettetevi comodi e torniamo nel mondo di Bayek.
Piccola ma importante premessa: questo paragrafo potrebbe contenere degli spoiler relativi al gioco base, se non avete giocato o finito Assassin’s Creed: Origins è meglio che saltiate a piè pari queste righe passando direttamente alla parte relativa al gameplay. Fatte le doverose premesse appunto torniamo a parlare di Bayek e della confraternita, sono passati quattro anni dalle vicende narrate nel gioco base e Bayek è ora a capo della confraternita egiziana e porta avanti con fede e dedizione la sua missione.
La “quotidianità” viene interrotta da una missiva ricevuta da Tahira che richiede l’intervento del nostro assassino in seguito all’uccisione di due membri della confraternita di stanza nel Sinai. Il Sinai è un luogo dove la presenza romana è pressante e vessa senza pietà la popolazione ed è proprio qui che Bayek farà la conoscenza di Rufio, mandante dei due omicidi e acerrimo nemico di questa nuova espansione. La trama ci condurrà fino al Mar Rosso e in altre tre grandi regioni.
Possiamo direi subito una nota decisamente positiva: se vi eravate appassionati della narrazione del titolo originale non resterete certamente delusi da questo DLC che segue le orme di Assassin’s Creed: Origins sia nella qualità della narrazione che nei metodi. Anche in questa nuova missione Origins riesce a trattare argomenti delicati e importanti come lo sfruttamento della popolazione, la disuguaglianza sociale e la schiavitù in modo maturo e approfondito.
Dal punto di vista del gameplay il DLC Gli Oscuri non aggiunge niente di nuovo a quanto già visto e sviscerato nel titolo base. Il contenuto aggiuntivo va invece a mettere ulteriore carne al fuoco dal punto di vista dei contenuti veri e propri. Il nostro armamentario si potrà arricchire considerevolmente e non solo di armi, ma anche di cavalcature ed armature, tutti oggetti che faranno la gioia dei collezionisti e non solo.
Anche le sole nuove location aggiunte riescono a darci un ulteriore motivo per tornare a battere le terre d’Egitto e farci vivere nuove storie ed emozioni tra zone desertiche e rocciose con lo sfondo del Mar Rosso a fare da cornice. L’intento di Ubisoft in questo DLC non sembra tanto voler essere quello di aggiungere meccaniche di gameplay o di modificarle, quanto di dare nuova linfa vitale al titolo. Il nostro peregrinare non sarà inoltre “fine a se stesso”, ma possiamo portare il nostro personaggio al livello 45 (alzando così il level cap di cinque punti).
Assassin’s Creed: Origins è la riconferma dell’ottimo lavoro fatto da Ubisoft nel titolo base, a riprova che le meccaniche utilizzate sono davvero valide e ben congegnate.
Graficamente parlando Assassin’s Creed: Origins - Gli Occulti si presenta tremendamente bene, il DLC sfoggia con grande orgoglio delle ambientazioni davvero fantastiche, ricche di dettagli e, sopratutto, di atmosfera. L’idea di ambientare la storia nella regione del Mar Rosso ha dato la possibilità agli sviluppatori di trovare nuove palette cromatiche e nuove zone che si differenziano dal titolo base.
Come sempre i panorami proposti tolgono il fiato e gustarsi un tramonto sulla spiaggia intanto che il sole scende all’orizzonte e le nuvole corrono veloci nel cielo è un’emozione che lascia qualcosa dentro. Niente da aggiungere a quanto già detto in fase di recensione del titolo base, anche in questo DLC non abbiamo trovato problemi tecnici evidenti o impattanti sul gameplay. Il sonoro si attesta su ottimi livelli, andando ad integrare quanto di già ottimo udito su Assassin’s Creed: Origins.
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